Skip to main content

L’attuale periodo può essere così sintetizzato: “la casa brucia e non sto a vedere chi porta i secchi d’acqua, ma che l’incendio venga spento!” Questa metafora, che calza perfettamente con la tragica situazione in cui è precipitato il nostro Paese, fa anche emergere che non c’è coesione fra le forze che attualmente professano il ritorno alla completa Sovranità come l’unica via percorribile per la salvezza dell’Italia. Sarebbe invece in questo momento quanto mai opportuno e producente stringere alleanze funzionali, mettendo da parte per una volta per tutte le divisioni e i contrasti propri della dialettica politica in nome dell’interesse supremo nazionale per la salvaguardia del bene comune. Che senso ha che partiti o movimenti come la Lega, FdI-Alleanza Nazionale, M5S, frange di Forza Italia, tanto per citare quelli con rappresentanza parlamentare, conducano separatamente la loro battaglia per poi confrontarsi singolarmente contro lo squadrone compatto e fedelmente supino agli ordini della Troika?

Il successo di qualsiasi iniziativa, tesa a spezzare il cappio che ci siamo calati noi stessi intorno al collo, passa dalla capacità d’informare correttamente i cittadini ormai plagiati e storditi dal pensiero unico dominante. Solo in questo modo sarà possibile conquistare e ottenere quel consenso, necessario in qualsiasi ordinamento democratico, per liberarci dalla dittatura economica, ad iniziare dal mezzo tecnico con cui viene esercitato questo sopruso: l’euro. Ci siamo infilati in questo vicolo cieco grazie alle improvvide scelte di una classe politica che ha preferito fingere di rincorrere sogni per celare tornaconti esclusivamente di bottega invece di verificare se fossero state rispettate le reali esigenze del Paese. L’unico modo per riuscire nell’intento è fornire agli italiani quegli strumenti di conoscenza per valutare che il ritorno a una politica economica autonoma tarata per le proprie esigenze, e pertanto non più forgiata per gli interessi esclusivi di un mondo finanziario distante anni luce dall’economia reale, in questo momento è il male minore rispetto al disastro certo.

Perciò il mio accorato appello è che le forze contrarie a questa unione monetaria, che sta infliggendo più danni di una guerra mondiale, si coalizzino per condurre insieme l’Italia fuori dal guado. Uniscano insieme tutte le risorse intellettuali, tecniche e politiche a disposizione per concertare un’azione comune e mettano in secondo piano le differenze e i contrasti; salvare il Paese è un obiettivo superiore e l’opinione pubblica premierà questa visione di collaborazione nell’interesse di tutti, nessuno escluso.

La Francia, anche lei attanagliata dalla crisi, figlia di questa follia liberista, ha già fatto enormi passi in questa direzione, e i preconcetti propri di divisione ideologica fra destra, sinistra e centro sono stati annullati. Quando scendono in piazza lo fanno sottobraccio e coesi perché hanno da tempo capito che uniti si vince! L’alternativa è disperdere le forze e fare in questo modo il miglior gioco del “nemico”.

Quando i nostri Padri si trovarono nelle drammatiche condizioni di affrontare un fortissimo e agguerrito nemico comune che ci aveva usurpato, non guardarono il colore della propria camicia, ma combatterono insieme fino alla vittoria. Allora comunisti, democristiani, socialisti, liberali, repubblicani e tante altre forze politiche e sociali, imbracciarono le armi dalla stessa parte della barricata e lottarono fianco a fianco fino all’annientamento di chi ci aveva ridotto allo status di protettorato riuscendo a riprendere il destino della Nazione nelle proprie mani. Cosa diranno le nostre generazioni future se non saremo riusciti a preservare la casa comune solo perché nel momento del bisogno eravamo divisi?

Questo è ciò che vorrei che avvenisse per il bene del mio, del nostro, Paese; tanto il tempo dopo per tornare a litigare non mancherà di certo, ma almeno con la soddisfazione di poterlo ancora fare da italiani fieri di esserlo ancora!

Come costruire in Italia una coalizione anti euro

L’attuale periodo può essere così sintetizzato: “la casa brucia e non sto a vedere chi porta i secchi d’acqua, ma che l’incendio venga spento!” Questa metafora, che calza perfettamente con la tragica situazione in cui è precipitato il nostro Paese, fa anche emergere che non c’è coesione fra le forze che attualmente professano il ritorno alla completa Sovranità come l’unica…

Da Twitter Buy ad Apple Pay, ecco perché le web company si danno alla finanza

I servizi di pagamento non sono più appannaggio esclusivo di banche e società delle carte di credito: nel mondo della finanza i colossi del web sono sempre più protagonisti. Ultima in ordine di tempo a entrare nell'arena è Twitter, che ha siglato un accordo con una delle maggiori banche francesi, Groupe Bpce, grazie al quale si potrà trasferire denaro tramite i…

La rincorsa di Marino e Renzi su unioni civili e bonus

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Sinodo, unioni civili riconosciute da Ignazio Marino e ora 80euro alle neomamme promesse da Matteo Renzi. Temi che impongono alcuni quesiti sulla famiglia. Punto 1: Papa Francesco fa bene a volere una Chiesa aperta e inclusiva ma bisogna valutare caso per caso. Poniamo il caso di una coppia che fa un matrimonio "riparatore" a 20 anni,…

Bonus, tfr e fondi pensione. Tutte le astruse renzate del governo Renzi

Yoram Gutgeld, consigliere economico di Matteo Renzi (e coordinatore del "brain trust" di Palazzi Chigi, quelli che se la dicono e se la cantano da soli) in un’intervista al "Corriere della Sera" di ieri ha cercato di spiegare come la misura di decontribuzione per un triennio a favore dei nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015, dovrebbe servire a creare…

Vi spiego il vero errore di Renzi in politica economica

E’ quasi straordinario l’ammontare di mala informazione sulle caratteristiche della manovra economica del premier. Colpisce l’assenza di attenzione sulla assoluta mancanza di maggiori investimenti pubblici, largamente intesi (includendo cioè l’investimento nell’università e le spese per stipendi dei ricercatori), in questa manovra. Nel momento in cui in una Germania in difficoltà seria si riapre il dibattito sul sostegno alla domanda interna, indovinate…

Perché non sono d'accordo con Ignazio Visco

A margine della sua dotta Lettura al Mulino Ignazio Visco ha detto che chi critica l’Europa la scruta dagli specchietti retrovisori. Poiché ho visto la strada che andava prendendo l’Europa di Maastricht dal parabrezza anteriore a fianco del guidatore ho subito avvertito che si stava edificando un'Europa dai piedi di argilla e ho affidato la mia valutazione a uno scritto…

Ecco perché la Turchia ha aiutato i peshmerga curdi a Kobane

C'è una svolta nella guerra all'Isis e ha per protagonista Ankara. La Turchia sta aiutando i peshmerga curdi a raggiungere Kobane dal Nord Irak per sostenere i guerriglieri curdo-siriani del Partito di unità democratica (Pyd), che resistono all'assedio dei jihadisti dello Stato islamico contro la cittadina curda nel nord della Siria da oltre un mese. Fino ad ora il governo…

Ecco le 4 variabili che remano contro Renzi e Padoan

Quattro variabili per quattro scenari: andamento del Pil, curva dei rendimenti del debito pubblico, avanzo primario ed inflazione sono gli elementi decisivi per l’equilibrio delle finanze pubbliche. Su di essi potrebbero impattare shock macro-fiscali determinati da turbolenze o crisi sui mercati finanziari, crisi energetiche, conflitti geopolitici, emergenze per epidemie, ma anche da cambiamenti di maggioranze politiche all’interno dell’Eurozona con il…

Chi si mobilita per i cristiani perseguitati nel mondo

Mentre i terroristi del cosiddetto Stato islamico "sembrano aver subito nelle ultime ore battute di arresto nelle loro offensive in Iraq e in Siria" (Segna il passo l’offensiva dell’Is, in L’Osservatore Romano, 18 ottobre 2014, p. 1), il mondo cattolico italiano si mobilita ancora una volta per combattere la persecuzione dei fedeli di Cristo in tutto il mondo. Una grande…

Con i matrimoni gay si sta giocando sui diritti umani

Oddio sono in confusione? No, non è vero, lo sono altri perché sulla politica di parità si sta facendo un trasformismo confusionario notevole. Ci viene il dubbio legittimo che tutto ciò che ha buonsenso sia da rottamare in questa nostra bell’Italia alle prese con la ricerca affannosa di consenso elettorale, posto che la sensazione di caos sia evidente, ma insopportabile.…

×

Iscriviti alla newsletter