Skip to main content

Settanta contro tre. Ufficialmente non dovrebbe esserci partita, ma la differenza di sottomarini tra Cina e Vietnam ha dei precisi riverberi di carattere geopolitico in un’area caratterizzata dalla forte sensibilità ai cambiamenti “militari”, come dimostra il relativo giro di affari.

VIETNAM
Da Mosca è in arrivo ad Hanoi il terzo sottomarino classe Kilo per circa due miliardi e mezzo di dollari. Una notizia che segna un punto a favore del Vietnam dal momento che il Mar Cinese Meridionale è non solo un bacino potenzialmente ricco di energia ma già appetito da Pechino, che ha posizionato una piattaforma petrolifera nelle acque rivendicate dal Vietnam. La mossa cinese dello scorso gennaio ha fatto infuriare Hanoi, che però ha dovuto registrare il blocco effettuato da parte delle imponenti navi militari cinesi alle modeste imbarcazioni guardacoste vietnamite.

STRATEGIA
Ecco perché il governo di Hanoi ha deciso per l’acquisto da Mosca del terzo battello con l’effetto di complicare i calcoli cinesi relativi a mosse militari o in caso di uno scontro armato su campi petroliferi controversi. Certamente non va dimenticato che i numeri cinesi sono imponenti, con una flotta di tutto rispetto (la seconda al mondo) che può contare anche su ben 70 sottomarini: una differenza enorme, senza dimenticare il lavoro di Pechino per costruire il sottomarino supersonico.

MISSION
Collin Koh di S. Rajaratnam, della Scuola di Studi Internazionali di Singapore, alla Reuters osserva che si tratta della “classica guerra asimmetrica utilizzata dal più debole contro il più forte, un qualcosa che i Vietnamiti capiscono molto bene. La questione è se essi possono perfezionarsi o meno nella dimensione subacquea”.

FORMAZIONE
Ma l’ordine del classe Kilo da Mosca rientra in una più ampia strategia di formazione militare che il Vietnam intende perseguire, e il sottomarino è il fulcro di un ampio programma di espansione navale che sino ad oggi è stato portato avanti sotto traccia. Cam Ranh Bay, dove c’era un’imponente base Usa durante la guerra del Vietnam, oggi è il luogo da cui i due Kilo partono per un continuo addestramento e percorsi formativi. Mentre un intero equipaggio vietnamita si trova da alcuni mesi nelle acque al largo di San Pietroburgo impegnato in un tour di formazione altamente qualificata, come riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax.

SCENARI
Un trend, quello vietnamita, in costante crescita. Oggi infatti non hanno solo armi e battelli, ma equipaggi formati adeguatamente e professionalmente in un bacino di acque da sempre nervose e caratterizzate da continue rivendicazioni. Secondo quanto osservato alla Reuters da Siemon Wezeman, ricercatore al Stoccolma International Peace Research Institute (SIPRI), il deterrente vietnamita è già ad un punto avanzato, in quanto dispongono anche di
siluri a corto raggio e rapidi missili anti-nave che possono viaggiare a 188 miglia.

MISSILI
Secondo alcuni analisti il Vietnam disporrebbe anche di 10 missili anti-nave 50 Klub (acquistati quest’anno), come prima tranche dell’accordo con Mosca, anche se non vi è traccia di eventuali acquisti della variante terra del Klub.

PECHINO
Da Pechino al momento non ci sono state reazioni, anche se è di tutta evidenza che i pianificatori militari cinesi osservano la cosa con estrema circospezione, dal momento che sulla carta i vietnamiti sono in grado di essere operativi nell’area in questione e, per dirne una, di attaccare la piattaforma petrolifera cinese.

HANOI
Da Hanoi gli ufficiali militari però si difendono asserendo che i progressi militari del Paese sono stati fatti in via preventiva e come arma di difesa, e non di attacco. A supporto ecco le parole del vice ministro della Difesa Nguyen Chi Vinh che ha più volte dichiarato, senza menzionare direttamente la Cina, che il Vietnam non avrebbe mai avviato un conflitto nel Mar Cinese Meridionale, ma in caso di attacco “non sarebbe rimasto a guardare”.

Il Vietnam fa la spesa a Mosca per nuovi sottomarini

Settanta contro tre. Ufficialmente non dovrebbe esserci partita, ma la differenza di sottomarini tra Cina e Vietnam ha dei precisi riverberi di carattere geopolitico in un'area caratterizzata dalla forte sensibilità ai cambiamenti "militari", come dimostra il relativo giro di affari. VIETNAM Da Mosca è in arrivo ad Hanoi il terzo sottomarino classe Kilo per circa due miliardi e mezzo di…

Sarà Draghi il successore di Napolitano?

La successione di Giorgio Napolitano al Quirinale potrebbe essere un riflesso dello scenario economico e politico di fine anno. Mentre la maggior parte degli osservatori snocciola nomi che rispondono a logiche di genere (Pinotti, Finocchiaro, Severino, Bonino), colore politico (Veltroni, Prodi, Fassino) o cursus istituzionale (Cassese, Amato, Bassanini), il corso degli eventi potrebbe imprimere una traiettoria di altro tipo alla…

Nato, ecco i risultati veri e finti del summit in Galles

Ringiovanimento e ripresa di credibilità dell’Alleanza o semplice suo lifting cosmetico? A parte l’ottimismo dei comunicati e i sorrisi delle foto ufficiali è questo l’interrogativo che tutti si pongono dopo il Summit Nato del 4 e 5 settembre. Come sempre, gli ottimisti vedono il bicchiere mezzo pieno; i pessimisti, mezzo vuoto. A sessantacinque anni si va spesso in pensione. La…

L’Italia punti su incentivi fiscali per la moneta elettronica. Parla Stefano da Empoli

Promuovere l'utilizzo capillare degli strumenti di pagamento elettronici per recuperare l'evasione fiscale, favorire l'emersione dell'economia in nero, accrescere le entrate tributarie, agevolare la ripresa produttiva. Sono gli auspici conclusivi di uno studio approfondito curato dall'Istituto per la competitività. La ricerca mette in luce il ritardo e lo stallo politico-legislativo dell'Italia in un terreno strategico per avvicinarla alle realtà più moderne. Formiche.net ne ha parlato…

Vi racconto un paio di penose chicche della riforma Madia

Con l'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l'analisi del magistrato Domenico Cacopardo, apparsa sul quotidiano Italia Oggi. Non stropicciatevi gli occhi, la riforma dell'Amministrazione (art. 17, comma 4) stabilisce proprio così: «A decorrere dal 1 gennaio 2015, il Ministero dell'economia e della finanze acquisisce le informazioni relative alle partecipazioni in società ed enti di diritto pubblico e di diritto privato…

Ecco come sbrogliare il caso Marò

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Massimo Tosti apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. È del tutto comprensibile lo sfogo di Giulia, la figlia maggiore di Massimiliano Latorre, il marò ricoverato d'urgenza in un ospedale di New Delhi per un'ischemia. Da due anni e mezzo Massimiliano e il suo collega Salvatore Girone sono…

Il Corriere della Sera e i poteri forti già renziani spernacchiati da Renzi

Silvio Berlusconi e Matteo Renzi ovvero Silvio Renzi e Matteo Berlusconi. Noi non sappiamo con certezza  - anche se saremmo disposti a metterci la mano sul fuoco – se i due si telefonino spesso, ben oltre gli incontri ufficiali al Nazareno o altrove. Di sicuro Matteo Renzi ha studiato con cura le mosse dell’ex Cavaliere e, nei passaggi cruciali, si…

Leopolda Blu, così vogliamo svegliare il centrodestra

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Giuseppe Pennisi ha svolto un'interessante riflessione in merito alla cultura del centrodestra italiano e ha ragioni da vendere quando sostiene che cultura e narrativa sono fondamentali per fondare un percorso politico nuovo. L'evento "Sveglia Centrodestra!" nasce così: non solo l'esigenza politica di unità e rinnovamento, ma la necessità di costruire i punti cardinali per orientarsi in…

Casaleggio e Salvini a Cernobbio. Non c'è più il Forum Ambrosetti di una volta...

Italia. Ora e sempre 8 settembre. ++++ E’ inaccettabile che le considerazioni sensate di Silvio Berlusconi sull’avventurismo della Nato nel conflitto russo-ucraino vengano presentate dai tg come gesto di solidarietà personale dell’ex Cav. nei confronti  del ‘’suo amico Putin’’. ++++ Renzi a Bologna: datemi un tortellino, solleverò il mondo! ++++++ “Penso che le donne ministro siano state scelte anche perché…

Tutte le reticenze del candido Renzi a braccetto con Valls e Sánchez

Costretto dai contrasti interni al suo partito –per esempio, in materia di mercato del lavoro e licenziamenti- ad una certa reticenza sui contenuti delle riforme, che pure a parole si è impegnato a portare avanti senza “mollare di mezzo centimetro”, Matteo Renzi ha cercato di nascondere questa debolezza alla festa nazionale dell’Unità avvolgendosi nella bandiera di una sinistra europea salvifica.…

×

Iscriviti alla newsletter