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Favorire un legame sempre più profondo tra cultura accademica e mondo dell’impresa, consentendo ai giovani formati negli atenei italiani di navigare con un progetto industriale nel mare aperto della competizione.

È l’idea-forza che anima la proposta di legge formulata dalle parlamentari del Partito democratico Cristina Bargero e Vincenza Bruno Bossio e presentata oggi alla Sala stampa di Montecitorio.

Un progetto di legge concepito dai protagonisti delle università

Il testo, frutto del lavoro di 30 laureati e dottorandi aderenti al think-tank Cultura Democratica”, punta a riconoscere, valorizzare e promuovere gli “spin-off” universitari. Si tratta di nuove imprese create per iniziativa di realtà impegnate in un contesto accademico e finalizzate all’utilizzo industriale dei risultati della ricerca.

L’obiettivo, ha spiegato la componente della Commissione Attività produttive della Camera dei deputati Cristina Bargero, è incoraggiare l’imprenditoria giovanile e rendere più competitivo il “sistema-Paese” grazie all’inserimento nel tessuto produttivo delle energie e competenze delle generazioni future: “Creando un circuito virtuoso tra innovazione, conoscenza e mondo imprenditoriale”.

Allargare i benefici del decreto legge Monti-Passera

Il progetto di legge allarga agli “spin-off universitari”, partecipati per almeno il 10 per cento da atenei o centri di ricerca istituzionali, le agevolazioni previste per le start-up innovative dal decreto legge approvato nel dicembre 2012 su iniziativa del responsabile per lo Sviluppo economico dell’epoca Corrado Passera.

Estendere l’applicazione delle norme in vigore costituisce, a giudizio della rappresentante del Pd, un primo passo fondamentale nella giusta direzione: “Nel futuro potremmo riflettere con attenzione su forme di crow-funding più moderne, per reperire le risorse economiche necessarie ai ricercatori”.

Burocrazia semplice, apertura internazionale, tutela dei brevetti

Per ora, rimarca il presidente di “Cultura DemocraticaFederico Castorina, è necessario liberare le energie dell’imprenditoria giovanile: “Finalità resa possibile da una proposta legislativa che permetterà a tutti gli studenti e dottorandi universitari di mettere a frutto il proprio capitale culturale. Grazie a robuste riduzioni di oneri burocratici e contributivi per l’avvio dei progetti, per la proiezione internazionale delle nuove aziende, per la brevettazione dei prodotti dell’ingegno.

Prova tangibile del passo in avanti rappresentato dall’iniziativa parlamentare è la speranza-soddisfazione espressa da Jessica Massini, responsabile di Aidilab: una spin-off attiva nel design tecnologico, sorta nell’Università di Siena affermatasi nel mercato con il coinvolgimento di un’importante impresa di Arezzo.

Un’altra Italia

Le realtà promotrici del progetto legislativo, ha rilevato il fondatore di Formiche Paolo Messa, esprimono “un’Italia diversa rispetto a quella che protesta e ricerca prebende assistenziali”.

“Un’Italia – ha aggiunto – che scommette sul capitale umano di ricercatori giovani e si mette in gioco nella sfida della competizione nelle piattaforme digitali. Con applicazioni che trovano riscontro in tanti campi, dalla salute e le biotecnologie all’ambiente, fino alla difesa”.

Il ruolo delle Camere di commercio

Secondo Messa, tutto ciò è il segno di un cambio di mentalità fondamentale per il passaggio dai “baronati” agli spin-off innovativi. Ma non basta: “Perché per promuovere lo sviluppo dell’economia più dinamica bisogna riorganizzare e far funzionare al meglio istituzioni esistenti come le camere di commercio”.

Avanti tutta con le start-up delle università

Favorire un legame sempre più profondo tra cultura accademica e mondo dell’impresa, consentendo ai giovani formati negli atenei italiani di navigare con un progetto industriale nel mare aperto della competizione. È l’idea-forza che anima la proposta di legge formulata dalle parlamentari del Partito democratico Cristina Bargero e Vincenza Bruno Bossio e presentata oggi alla Sala stampa di Montecitorio. Un progetto di…

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