Skip to main content

Prima di essere un leader di partito, da bambino Giorgio Almirante era stato attore nella compagnia teatrale di famiglia: negli anni dell’impegno politico, la recitazione si rivelò per il fondatore del Msi una dote preziosa. Giorgia Meloni invece, è una “agente”. O meglio, una doer, anzi: “la” doer. A dirlo è la annuale classifica delle persone più influenti d’Europa stilata da Politico Europe, che colloca la premier in cima alla speciale sottocategoria attribuendole doti da “camaleonte”: una Giolitti del Terzo Millennio, in buona sostanza.

Dopo aver fatto correre con la sua vittoria alle elezioni un “brivido lungo la schiena dei centristi di tutto il continente” – scrive Politico – Meloni ha voluto subito ribadire il supporto dell’Italia all’Ucraina mostrato dal predecessore Mario Draghi, mandando così in soffitta le antiche simpatie per Vladimir Putin. Anche sull’euroscetticismo inscritto nel Dna di Fratelli d’Italia Meloni ha compiuto una trasformazione “camaleontica”, collaborando attivamente con Bruxelles e diventando amica di Ursula von der Leyen, che segue la premier italiana nella mini-classifica a nove voci dei “Doers”. Una ritrovata postura europeista e atlantista – ulteriormente evidenziata dalla volontà di abbandonare la Via della Seta – che ha finito per tranquillizzare anche la Casa Bianca, dove la leader di FdI si è recata in visita a luglio. È così che l’underdog della politica nostrana è riuscita a rassicurare il watchdog della politica mondiale a pochi mesi dall’inizio della presidenza italiana del G7. Tutti contenti, tranne (ovviamente) Alemanno.

Tra i provvedimenti di politica interna vengono menzionati il decreto rave, lo stop alla registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, la “criminalizzazione” della maternità surrogata” (a cui però non è seguito il temuto ritocco alla normativa sull’aborto) e la riforma del premierato, sulla quale proprio ieri hanno preso il via in commissione Affari costituzionali della Camera le prime audizioni.

Non tutto però “è andato liscio”, scrive Politico prima di infilare il dito nella piaga rivangando lo scherzo telefonico del duo comico russo. Anche qui, però, ricorda la prestigiosa rivista, Meloni può vantare illustri predecessori, tra cui Angela Merkel e Boris Johnson.

Il prossimo anno, conclude Politico, sarà un anno determinante in termini di nuovi possibili equilibri in Europa. Già perché Meloni, presidente dei Conservatori e Riformisti – gruppo che comprende anche i nazionalisti polacchi di Morawiecki e i Democratici svedesi di estrema destra – dovrà rispondere in un senso o nell’altro al “corteggiamento” messo in atto nei suoi confronti dal Ppe “con un occhio al pareggio post-elettorale”: una nuova occasione di mimetismo per la “camaleontica” Giorgia?

Donna d’azione. Politico promuove la “camaleontica” Giorgia

La annuale classifica delle persone più influenti d’Europa stilata da Politico Europe colloca la premier in cima alla speciale sottocategoria “Doers”, attribuendole doti da “camaleonte”: una Giolitti del Terzo Millennio, in buona sostanza

Europa e Cina, dal passato al futuro. Il dibattito alla Johns Hopkins

Giovedì 30 novembre alle 18 “From embrace to disgrace, past and future of Eu-Prc relations”, il dibattito tra Romano Prodi, Enrico Fardella e Sergey Radchenko, moderati da Flavia Giacobbe

Pnrr, con l'arrivo della quarta rata parte la sfida del 2024

Incassata la quarta rata e ottenuto il bollino sulla revisione del Piano, per il governo è tempo di guardare avanti e alzare lo sguardo. L’inflazione minaccerà ancora gli investimenti, ma dalla loro messa a terra dipende la tranquillità dei mercati e la gestione del debito

Bernini a Pechino. Ultima missione prima dell’uscita dalla Via della Seta?

Rinnovato il protocollo esecutivo tra Farnesina e ministero della Tecnologia. Roma stanzia 1,4 milioni di euro. Si cerca una cooperazione “sempre più trasparente e basata sui principi di reciproco vantaggio” nel contesto del partenariato strategico (che dovrebbe rimpiazzare il memorandum d’intesa), ha spiegato la ministra. Ma i rischi non mancano

Pubblici Uffizi, il risiko dei musei e la sfida per Firenze

Eike Schmidt, primo direttore straniero nella storia degli Uffizi, opera con profitto dal 2015. Il suo mandato scadrà a Natale, giusto in tempo per l’avvio della campagna elettorale delle comunali di Firenze: una coincidenza che ha finito per solleticare il palato del centrodestra, alla ricerca di una figura in grado di sfilare alla sinistra la guida di Palazzo Vecchio…

Patto di stabilità, Pnrr e IA. I nodi tra Roma e Bruxelles visti da Antonio Parenti

https://youtu.be/__fF1Akp8eY Intervista di Flavia Giacobbe, direttrice della Rivista Formiche e Airpress al direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Expo 2030, perché denigrare Riad è sbagliato

Avviare adesso una campagna di scontro con l’Arabia Saudita, dopo aver gareggiato, sarebbe sbagliato e rancoroso, improduttivo e poco lungimirante. Tra l’altro vanificherebbe l’impegno del team che ha curato la candidatura italiana e la sfida in cui abbiamo accettato di competere

Che ci faceva il filorusso Lucidi all’ambasciata a Mosca? La risposta di Cirielli

Vicenda “paradossale” che “merita approfondimenti”, quella del giornalista pro Cremlino ospite di un evento a Villa Berg, ha dichiarato il viceministro rispondendo a un’interrogazione della deputata dem

Riad vince la gara per l’Expo. Bin Salman verso il suo 2030

La vittoria dell’Arabia Saudita porta Riad sulla vetta del mondo nell’anno in cui il piano strategico del regnante bin Salman si dovrebbe compiere. Expo 2030 con Vision 2030 diventano un elemento propulsivo per portare il regno tra i grandi del mondo

Vertice di intelligence a Doha. Si cerca di andare oltre la tregua a Gaza

Riunione dei vertici dell’intelligence a Doha. Usa, Israele, Egitto e Qatar pensano a come gestire la pausa per lo scambio di ulteriori ostaggi e prigionieri, mentre Blinken arriva in Medio Oriente per capire come andare oltre la tregua

×

Iscriviti alla newsletter