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Dal salone di Parigi-Le Bourget, Boeing rilancia sul futuro della superiorità aerea americana. Dopo aver ottenuto a marzo la commessa per l’F-47, il nuovo caccia di sesta generazione destinato all’US Air Force, il colosso statunitense si propone ora anche per l’F/A-XX, il programma navale pensato per sostituire gli F/A-18E/F imbarcati sulle portaerei. “Assolutamente sì, possiamo farli entrambi”, ha detto Steve Parker, capo della divisione Defense, Space & Security di Boeing.

Parole che suonano come una risposta diretta alle perplessità espresse dal segretario della Marina, Carlos Del Toro, secondo cui sarebbe “irrealistico” portare avanti contemporaneamente due programmi di caccia avanzati, alla luce dei limiti attuali in termini di risorse e capacità produttive. Ma Boeing non ci sta e rivendica oltre cinque miliardi di dollari già investiti in nuove linee produttive a St. Louis e Mesa, definite “pronte e operative” per sostenere entrambi i progetti.

L’ombra lunga del bilancio

L’assegnazione della commessa per l’F/A-XX, che si attendeva a breve distanza da quella per l’Ngad, rimane tuttora sospesa, probabilmente anche in virtù del profondo processo di revisione che sta interessando il budget della Difesa a stelle e strisce. L’F/A-XX, che rientra nei capitoli di spesa assegnati alla US Navy, parrebbe essere stato attualmente messo in secondo piano. Complice anche il focus dell’amministrazione Trump sulla cantieristica, che vede nell’aumento della flotta di superficie la sua top priority. L’F/A-XX, pur rappresentando il futuro perno futuro dell’aviazione imbarcata statunitense, risulta temporaneamente relegato in secondo piano. La Marina, intanto, si confronta con un ventaglio di opzioni che spaziano da un progetto ex novo a una possibile evoluzione del già operativo F-35C, ipotesi, questa, sostenuta con forza da Lockheed Martin.

Due programmi, due visioni

L’F-47 sarà il pilastro del programma Ngad (Next generation air dominance) che si prefigge di portare l’Aeronautica Usa nella sesta generazione, mentre l’F/A-XX, ancora in fase embrionale, sarà il nuovo caccia della Marina.

Pur condividendo l’ambizione tecnologica della sesta generazione, i due programmi rispondono a esigenze operative e dottrinali diverse. L’F-47 è pensato per operare da basi terrestri, spesso collocate a migliaia di chilometri dagli scenari operativi. Per questo, l’enfasi progettuale è posta su autonomia estesa, capacità di carico, sopravvivenza in ambienti A2/AD e integrazione con droni gregari. L’obiettivo è costruire un sistema distribuito, dove il caccia pilotato funge da nodo centrale in una rete di assetti autonomi, sensori e munizionamenti intelligenti.

Al contrario, l’F/A-XX, pur condividendo molte similitudini (come la capacità di operare di concerto con i drone swarms), risponde a una logica navale, che impone di operare dalle portaerei, in condizioni molto più sfidanti. Il velivolo dovrà dunque garantire capacità di decollo e appontaggio in spazi ristretti, resistenza agli stress strutturali imposti dalle catapulte e, al contempo, ottenere e mantenere la superiorità aerea in scenari altamente contestati. A questo si aggiunge l’esigenza, tutta marittima, di integrare il velivolo con il resto degli assetti navali in scenari dinamici e senza la copertura di prossimità fornita dai sistemi terrestri.

Due programmi, un solo contractor? Boeing punta al monopolio della sesta generazione Usa

A Parigi Boeing ribadisce la propria ambizione nel segmento dei caccia di sesta generazione, puntando sia sul programma Ngad con l’F-47 sia sulla componente navale con l’F/A-XX. Ma sul secondo progetto, ancora in attesa di assegnazione ufficiale, pesano le incertezze del bilancio della Difesa e le priorità della US Navy

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