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Langhe, Roero e Monferrato sono patrimonio dell’Unesco. Con questo riconoscimento diventa patrimonio dell’umanità il lavoro di sistema fatto da uomini che nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato, appunto, hanno saputo costruire un’economia capace di dare ricchezza al territorio valorizzando il territorio stesso. Senza capannoni, n’è cemento. Senza inquinamento. Un’economia di filari di vite che fa bello il paesaggio, che produce vini di eccellenza venduti in tutto il mondo. Quelle etichette che, poi, sulle tavole di ogni dove, sono quel biglietto da visita che attira nuovi visitatori favorendo il turismo.
Ci sono voluti più di vent’anni per raggiungere questo risultato. Perchè questo lavoro di sistema inizia con Carlo Petrini e con Slow Food che nacque nel 1986. A riprova del fatto che non si possono ottenere risultati pratici senza che vi sia il lievito di un’idea, di un pensiero, dietro a ciò che si fa. Un’idea capace di incontrare la sensibilità della comunità in cui viene proposta e attorno alla quale tutte le forza vive si muovano armonicamente. E , poi, ci vuole la politica. E non a caso tra i fondatori di Slow Food ci fu Massimo D’Alema.
Quella zona del Piemonte, rispetto ad altre zone d’Italia, ha poi potuto contare sulla presenza della Ferrero. L’industria dolciaria di Alba ha permesso, negli sessanta e settanta, di trattenere sul territorio i giovani della sua comunità per nulla costretti a emigrare per trovare lavoro e prospettive. La Ferrero era ed è un’azienda multinazionale in grado di assorbire tutte le professionalità restituendo sul territorio un’enorme ricchezza. Perché, alla fine, per poter andare piano (slow) ci vuole pur sempre qualcuno che va forte e che rinunci al plin accontentandosi di uno snack. Purché sia una fiesta, tant’è.

Le Langhe con il Roero e il Monferrato sono patrimonio dell'Unesco

Langhe, Roero e Monferrato sono patrimonio dell'Unesco. Con questo riconoscimento diventa patrimonio dell'umanità il lavoro di sistema fatto da uomini che nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato, appunto, hanno saputo costruire un'economia capace di dare ricchezza al territorio valorizzando il territorio stesso. Senza capannoni, n'è cemento. Senza inquinamento. Un'economia di filari di vite che fa bello il paesaggio, che…

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