Skip to main content

Cosa sta accadendo in queste ore nelle piazze ucraine di Donetsk dove la situazione precipita, con manifestanti pro Russia che, scesi in strada, hanno proclamato l’indipendenza da Kiev. E’iniziato l’effetto contagio-Crimea? La Repubblica popolare di Donetsk può essere dunque il primo effetto contagio dopo l’annessione alla Russia proclamata dalla Crimea con il referendum? 

PIAZZA
Manifestanti filo-russi nella città ucraina orientale di Donetsk hanno proclamato una “nuova repubblica da popolo sovrano” per rendere la città indipendente dal governo centrale di Kiev. Si tratta di una decisione presa dagli attivisti che hanno occupato l’edificio principale dell’amministrazione cittadina, così come ha confermato alla Reuters un portavoce. A seguito della caduta del presidente ucraino Viktor Yanukovich alla fine di febbraio, nella parte orientale del Paese si sono moltiplicate le proteste dei filo-russi. L’ultima in ordine di tempo si è svolta domenica scorsa, quando i manifestanti hanno preso d’assalto gli edifici amministrativi a Donetsk, Kharkov e Lugansk issandovi le bandiere russe.

DONETSK
Circa 2.000 persone hanno preso parte ad una dimostrazione pro-russa prendendo d’assalto un edificio governativo, sfondando la barriera della polizia, fracassando finestre. In risposta, le forze di sicurezza hanno utilizzato gli idranti contro i fautori della secessione di Kiev. Medesimo scenario anche nella città di Lugansk vicino al confine con la Russia con un bilancio di due persone rimaste ferite. Il governo di Kiev teme a questo punto che Mosca possa utilizzare un approccio simile con il pretesto di proteggere i cittadini di origine russa, anche in Ucraina orientale, dopo la Crimea.

YOU TUBE
Dopo l’Assemblea degli attivisti di Donetsk, è stato pubblicato anche un video su YouTube per quei giornalisti a cui era stato negato l’accesso alla sala. Nel video è ritratto un attivista che in piedi e su un podio viene osannato in lingua russa. La Repubblica popolare di Donetsk può essere dunque il primo effetto contagio dopo l’annessione alla Russia proclamata dalla Crimea con il referendum?

QUI KIEV
Il primo ministro ucraino transitorio Arseniy Yatsenyuk ha accusato la Russia di essere dietro i disordini. Questi erano parte di un disegno destabilizzatore per consentire ad un esercito straniero di attraversare il confine e invadere il territorio ucraino, ha detto Yatsenyuk in una riunione di gabinetto. “La sceneggiatura è scritta da parte della Federazione russa, e l’unico obiettivo è lo smembramento dell’Ucraina”. Anche in Crimea la situazione resta tesa con un soldato russo che sarebbe stato ucciso nella tarda notte di domenica.

REAZIONI
Il rappresentante degli Stati Uniti presso l’OSCE, Daniel Baer, ​​ha detto alla Reuters che la Russia ha messo insieme decine di migliaia di soldati nei pressi del confine con l’Ucraina. Ragion per cui ha invitato Mosca a disinnescare la situazione. Da Berlino invece per ora c’è prudenza. L’annuncio del presidente russo Vladimir Putin di ritirare le truppe dal confine ucraino “non era ancora rilevabile”, ha detto il portavoce del governo Steffen Seibert. “Ciò può anche essere una delusione”, ha osservato dalle colonne dello Spiegel. Lo scorso martedì la cancelliera Angela Merkel aveva sottolineato di non aver alcun motivo per dubitare delle misure annunciate dalla Russia circa il ritiro parziale delle truppe al confine con l’Ucraina. Inoltre il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha proseguito sulla medesima linea di prudenza, definendo i disordini nell’Ucraina orientale come un fatto che non equivale “ancora ad un cambiamento completo della situazione”. Anche se durante lo scorso fine settimana, secondo i resoconti dei media, aveva inizialmente avuto l’impressione che si trattasse di una provocazione o anche di tentativi di destabilizzazione.

LAVROV
Intanto il dispiegamento di decine di migliaia di soldati russi al di là del confine orientale potrebbe far immaginare nuovi scenari di tensione. Venerdì scorso il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva chiesto dal paese di mettere la propria indipendenza dall’Occidente alla prova.

twitter@FDepalo

Dopo la Crimea, Donetsk: effetto contagio ucraino?

Cosa sta accadendo in queste ore nelle piazze ucraine di Donetsk dove la situazione precipita, con manifestanti pro Russia che, scesi in strada, hanno proclamato l'indipendenza da Kiev. E'iniziato l'effetto contagio-Crimea? La Repubblica popolare di Donetsk può essere dunque il primo effetto contagio dopo l'annessione alla Russia proclamata dalla Crimea con il referendum?  PIAZZA Manifestanti filo-russi nella città ucraina orientale…

Storace e Berlusconi, perché è riscoppiata l'attrazione tra Forza Italia e La Destra

Endorsa l'intervista di Alessandro Cattaneo sindaco di Pavia pro Cameron e in stile ben poco Ppe merkeliano, sottolinea continuamente i danni della governance europea a trazione Berlino, mette l'accento appena può sul concetto di sovranità nazionale. Ecco stato dell'arte, obiettivi e punti di contatto (molti) e di attrito (pochi) fra La Destra di Francesco Storace e Forza Italia. PROGRAMMI Come…

Come donare (non solo) un sorriso. Reportage da Cotonou (Benin)

E la prima cosa che ti colpisce allo stomaco è il silenzio. Il silenzio della notte senza il rumore di nessuna automobile, senza nessuna voce. Di giorno le persone non parlano. Parlano gli oggetti: il rumore della suoneria di un vecchissimo modello di telefono, il ronzio delle pale di un ventilatore affannato, la televisione nella hall in una lingua che…

Caro Renzi, con 10 miliardi meglio far assumere giovani disoccupati dalle aziende private grazie ai bonus

Fare politica significa scegliere. Il Governo Renzi sta per varare una manovra, volta a ridurre le spese pubbliche per 10 miliardi l’anno, che vorrebbe mettere in tasca a chi un lavoro ce l’ha: sono i 10 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 25 mila euro l’anno. Più o meno, fanno 80 euro al mese. Visto che la disoccupazione giovanile,…

Borsa, benvenuti al primo Aim Investor Day

A Milano va di scena il futuro. A Piazza Affari, il 3 aprile, 18 società delle 41 quotate su Aim (42 con la quotazione di Agronomia che approda sul listino il 17) hanno sfilato davanti agli investitori raccontando storia e progetti. E svelando che il made in Italy è vivo e vegeto e non è più solo moda, cibo, design.…

La Casa dei Popolari è aperta agli elettori di Forza Italia. Parla Cesa (Udc)

La “nave popolare” messa in cantiere da Nuovo Centro-destra, Unione di centro e Popolari per l’Italia in vista del voto europeo ha rotto gli ormeggi. Ma restano aperti gli interrogativi e le incognite che ne attendono la navigazione verso l’approdo in un Centro-destra unitario, moderato e riformatore. Per comprendere quali passi verranno compiuti dai protagonisti dell’arcipelago che guarda al PPE e…

Vi spiego perché le Camere di Commercio non sono da rottamare. Parola del prof. Hinna

Ogni volta che viene avviata una riforma, qualunque sia il suo oggetto, la Pubblica amministrazione si divide e si stratifica. Da un lato c’è un atteggiamento burocratico di chi in prima battuta cerca l’interpretazione che consenta di affermare che la nuova norma si applica per tutti ma non per il proprio ente, e ci si chiama così fuori dal perimetro…

Acea, ecco come il Tribunale di Roma ha smorzato la frenesia barricadera del sindaco Marino

L’attivismo barricadero del sindaco di Roma contro i vertici del gruppo Acea s’infrange contro la giustizia amministrativa. IL TAR SBALLOTTA MARINO Il tribunale di Roma ha respinto la richiesta di Ignazio Marino (formulata attraverso un ricorso presentato dall’avvocato Gianluigi Pellegrino) di anticipare l’assemblea dei soci, già convocata per il 5 giugno. Secondo il primo cittadino della Capitale, quella data era…

Le promesse di Al-Sisi

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali Dopo mesi di suspense e una serie di annunci e smentite, il general Abdel Fattah Al-Sisi ha sciolto definitivamente le riserve sulla sua candidatura. Tolta la divisa militare, Al-Sisi ha iniziato a sfoggiare il guardaroba da presidente che indosserà dopo il successo, scontato, che incasserà alle prossime elezioni. Mentre quello che viene dipinto come…

Numeri e ricette per non sprecare cibo

Ogni anno nel mondo più di un miliardo di tonnellate di prodotti alimentari ancora commestibili finiscono in discarica. In Europa e nel Nord America ad esempio venditori e consumatori gettano nella spazzatura una quantità di cibo paragonabile all’intera produzione alimentare netta dell’Africa sub-sahariana. I dati commentati di un recente sondaggio, le responsabilità, e una possibile via d'uscita in una conversazione con Gregorio Fogliani, Presidente…

×

Iscriviti alla newsletter