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Dati allarmanti dall’Osservatorio sulla vulnerabilità delle famiglie: al 10% servono prestiti per vivere e solo il 5,5% potrebbe far fronte spese impreviste.

Versa in uno stato di grave crisi una famiglia italiana su dieci. Persone che per arrivare a fine mese devono ricorrere a prestiti e aiuti chiedendo finanziamenti che potrebbero poi non essere in grado di restituire. In situazioni di questo tipo, porre i prestiti più convenienti a confronto alla ricerca del tasso migliore può assumere un’importanza vitale, permettendo di tagliare di diversi euro le spese sulla rata mensile.

Uno studio dell’Osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie del Forum Ania-Consumatori, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, segnala che il 10% dei nuclei familiari si trova in grave difficoltà economica, tanto da dover chiedere ogni mese aiuto o un prestito in banca.

Lo stato di emergenza economica, dunque, non accenna ad allentarsi, anzi. Un nucleo famigliare su dieci alle soglie della povertà rappresenta una percentuale eccezionalmente alta, che non può non destare preoccupazioni e invitare a riflettere seriamente sullo stato in cui versa il nostro Paese. Intanto all’orizzonte si affacciano anche altri tipi di soluzione a sostegno dei cittadini.

Per chi sta provando a trovare finanziamenti, cercare tra i prestiti online può rappresentare una soluzione, dal momento che tendenzialmente le occasioni più vantaggiose sono offerta proprio dalle banche online. Attenzione però a mantenersi sempre vigili e accorti, è bene controllare con cura in ogni occasione le condizioni e i tassi proposti.

Nel 2013 cresce nel complesso anche la vulnerabilità economica delle famiglie; questa è passata da un indice medio di 2,70 (dato del 2010) al 3,16 dell’anno scorso. Questo indicatore numerico va da 0 a 10 e sale tanto quanto è maggiore la crisi in cui versa la famiglia. Solo il 5,5% dei nuclei (sotto il valore 1) è in grado di far quadrare il bilancio anche di fronte a eventi eccezionali e inaspettati.

Il rimanente 94,5% è da considerarsi vulnerabile agli imprevisti, tra cui perdita del lavoro, riduzione dell’orario lavorativo, grave malattia invalidante, divorzio, separazione o incidente. Nel dettaglio, anche chi non si trova in una situazione particolarmente grave (come quel famoso 10% di cui abbiamo parlato prima) sperimenta comunque situazioni di difficoltà temporanea. Infatti il 17,7% del campione si è trovato almeno una volta, nei 12 mesi precedenti l’intervista, in difficoltà per fare la spesa.

Il 29,1% delle famiglie su cui l’Osservatorio ha fatto la sua ricerca, invece, si è trovato in difficoltà per comprare vestiti, mentre il 31,2% per pagare le bollette di luce e gas, il 40,7% per pagare l’affitto, il 25,6% per le rate del mutuo e il 25,8% per saldare altri tipi di prestiti.

Si tratta quindi di percentuali elevate che dovrebbero destare una certa preoccupazione; un altro dato importante è quello che riguarda le politiche a sostegno del reddito: soltanto il 13,1% delle famiglie ne ha beneficiato mentre l’86,3 per cento non ha ricevuto alcun aiuto. La percentuale che rimane (circa l’0,6%) ha invece ricevuto sostegno privato o da enti religiosi.
I dati emersi dallo studio però non finiscono qui: il 26% delle famiglie italiane intervistate non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 700 euro; dal 2010 questa percentuale è cresciuta di 6 punti. Anche quando non si parla di cifre come queste, le difficoltà si riflettono sulla vita di tutti i giorni e sulla spesa quotidiana: nel 2012 il 62,3% degli intervistati afferma di aver ridotto la quantità e la qualità dei prodotti acquistati. Anche questo dato risulta in salita rispetto al 2011, quando erano il 53,6%.

Forte anche il taglio sulle spese sanitarie. Ben il 40% delle famiglie che hanno partecipato allo studio dichiara di aver rinunciato a trattamenti o visite specialistiche che sarebbero state necessarie negli ultimi 12 mesi.

 

Il 10% delle famiglie deve trovare prestiti per arrivare a fine mese

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