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L’Aeronautica Militare Italiana, che finora ha in gran parte fatto affidamento sugli Stati Uniti per formare i suoi piloti di droni, potrebbe costruire una propria scuola e aprirla ad altre forze aeree.

UN PROGETTO DA COSTRUIRE

L’ipotesi è stata rilanciata dalla rivista specializzata Defence News, che ha citato fonti militari.

Considerando le tendenze attuali – si legge – avremo più richieste per missioni di aerei a pilotaggio remoto (in inglese chiamati spesso Uav, unmanned aerial vehicle) di quante ne saremo in grado di soddisfare, e il nostro collo di bottiglia è la pipeline di formazione esistente”.

UN CAMBIAMENTO RADICALE

L’Italia ospita già piloti stranieri – per aeromobili con equipaggio – presso la propria scuola di formazione a Lecce. “Saremmo aperti – hanno proseguito le fonti – a mettere in comune e a condividere l’addestramento dei piloti dei velivoli senza pilota in Europa“.

Qualsiasi cambiamento, prosegue DN, sarà parte di una più ampia riorganizzazione della formazione dei piloti in Italia. Attualmente, infatti, gli apprendisti piloti ottengono la formazione avanzata, o di fase III, a Lecce, dove volano con gli Aermacchi MB339A, prima di essere divisi in gruppi specializzati per il combattimento, elicotteri e formazione supporto aereo.

LA FORMAZIONE NEGLI USA

In questo momento nessuno ottiene una formazione mirata agli Uav fino a quando non ha completato l’addestramento tradizionale che prevede la presenza di un equipaggio. Chi viene scelto per pilotare i droni, è inviato successivamente ad allenarsi presso la base della Air Force americana di Holloman nel New Mexico, poi assegnato alla Uav Squadron 28 a Amendola (Foggia), dove pilotano Predator e Reaper per un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni. I piloti, però, nel frattempo, non smettono mai di volare su aerei tradizionali: questo è una condizione essenziale per mantenere secondo la legge italiana, la propria licenza di pilota. Tutto ciò, forse, sarà destinato a subire variazioni.

I TEMPI E IL LUOGO

Le fonti militari sono state poi caute sui tempi di realizzazione o sulla posizione della scuola, ma hanno detto che i preparativi potrebbero iniziare l’anno prossimo, consentendo di condurre tutta la formazione dei piloti di Uav in Italia.

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