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Renzi premier ora, perché no? La domanda qui a Formiche.net ce la siamo posta e l’abbiamo affidata giorni fa a un intellettuale, il professor Benedetto Ippolito, firma apprezzata e appassionata del sito che state leggendo. Ippolito ha spiegato, da par suo, perché sì; perché era cosa buona e giusta che il segretario del Pd accettasse l’idea di guidare il governo al posto di un Enrico Letta, sempre più flemmatico tanto da sembrare spompo, per usare un gergo bersaniano.

Ma la sola ipotesi di Renzi verso Palazzo Chigi aveva innescato un fuoco di fila di dichiarazioni tra lo sdegnato, lo stupito e l’orripilato dei renziani in servizio permanente effettivo che dicevano all’unisono: mai e poi mai il segretario del Pd diverrà premier senza un bagno vittorioso alle elezioni (qui una carrellata completa di opinioni più o meno renziane: da Sofia Ventura a Stefano Menichini, a Emanuele Macaluso). Manfrine, le aveva bollate Formiche.net: manfrine, visto che nel frattempo Renzi – dopo le trionfanti primarie del Pd – con l’accordo sulla legge elettorale con Silvio Berlusconi raggiungeva uno status da leader apprezzato anche dalla maggiore forza del centrodestra, con il foglio Excel in fieri disegnava già una bozza di programma di governo e la notte – come ci ha raccontato la sempre informata Repubblica – studiava i curricula di manager da piazzare ai vertici delle società statali in scadenza.

Ohibò, allora perché non andare direttamente a Palazzo Chigi invece di passare carte, idee e progetti al collega di partito Enrico Letta? Per carità – rispondevano i renziani duri e puri – Renzi non può bruciarsi così la credibilità, la sua carica innovativa e via renzeggiando.

Poi pian piano la ragionevolezza di alcuni si è fatta strada. Tra i primi c’è stato il renziano Ermete Realacci che proprio a Formiche.net ha iniziato ad analizzare pro e contro di Renzi a Palazzo Chigi. Quindi Dario Nardella al Messaggero non ha escluso l’ipotesi e nei giorni scorsi al Corriere della Sera il capo della segreteria del Pd, Lorenzo Guerini, ha detto chiaramente che l’idea di “Renzi premier ora” non era proprio balzana, come invece l’ha di fatto definita un renziano di recente conio come Nicola Latorre.

Dunque siamo già in fase di trasloco da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi? Vedremo. Quello che è certo è che le manfrine di Renzi e dei renziani iniziano davvero a scemare.

Renzi da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi?

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