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La lotta anti-corruzione dell’attivista Arvind Kejriwal è cominciata in maniera discreta nel 1999 con Parivartan (Cambiamento), un’ong con la quale voleva aiutare le persone più bisognose afflitte da problemi fiscali. Kejriwal è laureato in Ingegneria meccanica, ma dopo un lavoro in Tata Acciaio, è stato nominato funzionario del ministero delle Finanze e così ha iniziato a a muoversi nel sistema politico-istituzionale indiano.

Il leader dell’opposizione ha ottenuto risultati inaspettati, che lo hanno portato alla guida del Congresso.

LA BATTAGLIA ANTI-CORRUZIONE
Figlio di una coppia di lavoratori umili, Kejriwal è nato a Siwani, nello stato di Haryana, a 200 chilometri da New Delhi. L’unico mezzo di locomozione dell’intera famiglia era uno “scooter”.

“La mia vita non è cambiata. Ho sempre fatto una battaglia contro l’ingiustizia e la corruzione. I metodi e le strategie possono cambiare, ma la battaglia è sempre la stessa”, ha detto Kejriwal dopo aver vinto nelle elezioni municipali di dicembre.

LE DIMISSIONI DAL PARLAMENTO
All’insediamento in Parlamento, Kejriwal è arrivato in metropolitana. In un parco a New Delhi giurò fedeltà al popolo davanti a 100mila persone. La sua missione è smascherare casi di corruzione, concussione ed evasione fiscale con l’arma di una legge di diritto all’informazione. Ma non essendo riuscito a far approvare una legge anti-corruzione all’Assemblea, Kejriwal si è dimesso 49 giorni dopo l’insediamento.

LA NUOVA POLITICA INDIANA
Ma in quel poco tempo al potere è riuscito a fare molto. Tra le prime misure di Kejriwal c’è stata la riduzione delle bollette di acqua ed elettricità e il sostegno a piccoli commercianti e imprenditori. Una linea considerata molto populista, ma applaudita dai cittadini comuni. Secondo la stampa indiana, in pochi giorni è riuscito a mettere in atto un nuovo modo di fare politica: molto più combattivo, senza favoritismi e lontano dalle pratiche della vecchia leadership.

LA VITTORIA DELL’UOMO COMUNE
In quei pochi giorni al potere, Kejriwal è diventato il volto della lotta sociale. Ha persino partecipato ad una manifestazione popolare per chiedere più controlli nella polizia da parte del ministero dell’Interno. “Non avrei mai immaginato che potesse esserci una rivoluzione come questa. La nostra vittoria è un miracolo. Oggi l’uomo comune ha vinto”, ha detto Kejriwal nel suo primo discorso pubblico dopo le elezioni. Oggi il partito dell’Uomo comune è un’importante forza nello scenario politico indiano, con la quale tutti i partiti (tradizionali e non) dovranno confrontarsi se tengono alla governabilità del Paese.

Chi è Arvind Kejriwal, il Beppe Grillo indiano

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