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‘Beppe Grillo è un super esperto in comunicazione’, quante volte si è scritto sui giornali? Quante volte si è scritto che col suo blog ci ricava soldi e conduce campagne che vanno oltre l’informazione rasentando l’odio?
A parte questi scritti ricorrenti sulle maggiori testate del Paese, che non mi soffermo a commentare, il dato rilevante è il colloquio in streaming Renzi-Grillo appena conclusosi.
Grillo di fronte alla stampa si presenta di nuovo con i polmoni che stanno per tracimare tutte le parole che  avrebbero travolto ogni ipotetico ostacolo sul proprio passaggio.
E quindi via: dopo l’incontro con Renzi gli argini si rompono, così come le dighe più alte si frantumano tutte e la stampa diventa l’utilizzatore finale (per dirla con le parole di Niccolò Ghedini) della sua sfuriata necessaria a se stesso.
Ma non farà notizia.
Grillo
, così facendo, ha servito la situazione su un piatto d’argento a Matteo Renzi che, dopo aver aperto la porta, si è strumentalmente (anch’egli, certo) sottoposto alle domande dei cronisti perfino rispondendo “Rispondo volentieri”.
Proprio Renzi, poi, che si è fatto tallonare dal giornalista di Servizio Pubblico (in una puntata di qualche  tempo fa) ,dopo non aver risposto alle domande che gli poneva, per tutto il tragitto che doveva fare a piedi a Firenze.
Renzi ha persino riso alle domande dei giornalisti che gliene facevano due insieme per guadagnare tempo e chiedere più cose assieme. Una cosa mai vista né sentita.

Quando ho iniziato a scrivere per un giornale, che poi ha avuto una fine ingloriosa, il giornalista a cui facevo riferimento e che mi stava iniziando ad istruire su tutto mi aveva rivelato una cosa che non ho dimenticato, e che, dopo episodi simili, non dimenticherò mai: ero ancora un pezzo di materia grezza che doveva essere modellato sapientemente.
Il giornalista in questione è Sergio Ferraris e lui, una volta, mi aveva detto: “In in tutti i paesi  europei, in cui c’è un’informazione e una stampa normale, funziona così: in una conferenza stampa con un politico, un giornalista pone una domanda. Se l’esponente del governo non ha risposto, gli altri giornalisti che dovranno prendere la parola dopo di lui porranno la stessa domanda a cui, prima, l’esponente non ha risposto in maniera esauriente. Costringendolo, così, ad una risposta.”.

Grillo, facendo un po’ come Pannella dei primi tempi, rispondendo come e quanto voleva ad una domanda più o meno precisa, non ha fatto altro che consegnare l’aver fatto notizia a Matteo Renzi.
Bastava che Grillo si fosse messo dalla parte del cronista dell’episodio sopracitato e rispondendo, ad esempio, “Lei, che mi pone questa domanda, evidentemente non si è documentato su quanto fatto dal gruppo parlamentare che sto rappresentando. Le faccio vedere..”. E avrebbe tirato fuori dati che avrebbe distribuito tra i rappresentanti della stampa compiendo un atto plateale, ma formale.
Ma, ovviamente, il mio è un esempio.
Sicuramente avrebbe fatto notizia prendendosi lui i titoli di apertura dei quotidiani nazionali.
Ma così non sarà.

Fare notizia

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