Skip to main content

Già, l’odore della morte. Non ci piace e non lo vogliamo sentire. Infatti riempiamo di fiori e profumi la sale in cui diamo l’ultimo saluto a chi ci lascia e cerchiamo di chiudere tutto al più presto in una fortezza di zinco e legno che chiamiamo bara: serve per non vedere e, soprattutto, per non sentire.

A Gaza però non funziona così: i medici dell’ospedale colpito da un razzo di Hamas (non c’è un dubbio al mondo su questo) hanno fatto una conferenza stampa (quanto spontanea non sappiamo, penso molto poco) in mezzo ai cadaveri, perché da quelle parti la morte è ancora di casa.
Dobbiamo guardarci dentro a questa storia maledetta e dobbiamo capire cosa sta accadendo.

Ma per farlo non possiamo ragionare in astratto: dobbiamo stare con i piedi per terra, quella terra, quella terribile e meravigliosa terra d’Israele e Palestina. E se stiamo lì vediamo benissimo come stanno le cose: Hamas sta vincendo. Non nettamente, ma sta vincendo. Provo a spiegare perché in cinque punti.

Primo: sta vincendo sul campo di battaglia, perché può permettersi migliaia di morti (anzi li cerca e li provoca), saranno il serbatoio della rabbia futura capace di esplodere con ancora maggior forza tra qualche tempo.

Secondo: sta vincendo sul piano militare perché l’invasione via terra della striscia di Gaza è una follia operativa e se verrà messa in campo si rivelerà un autogol (infatti il ripensamento è in corso, meno male), perché gli eserciti servono per combattere altri eserciti ma non funzionano più di tanto contro le popolazioni e perché Israele non può tenere 300.000 riservisti mobilitati all’infinito: hanno famiglie, lavori, vita privata.

Terzo: sta vincendo sul piano politico perché l’arrivo di Joe Biden è importante per Israele (e per la comunità ebraica americana) ma evidenzia un punto a mio avviso pericolosissimo: così passa il messaggio che il problema palestinese è “roba nostra” di europei e americani, il tutto mentre Vladimir Putin e Xi Jinping si fanno i fatti loro e i Paesi islamici si girano dall’altra parte (perché questo è esattamente quello che stanno facendo). Per non parlare poi del terremoto che avrà la politica interna israeliana: basta aspettare qualche mese.

Quarto: sta vincendo sul piano diplomatico, perché il processo di avvicinamento tra Arabia Saudita e Israele (la più grande novità degli ultimi trent’anni) è fortemente a rischio, tanto è vero che proprio in queste ore (ieri) è stato a Jeddah il ministro degli Esteri dell’Iran Hossein Amir-Abdollahian. È chiaro cosa vuol dire?

Quinto: sta vincendo sul piano dell’intelligence, perché ha dimostrato che può colpire in modo devastante Israele (nessuno l’avrebbe immaginato). E se è vero che la reazione israeliana sta assestando duri colpi all’organizzazione a Gaza è altrettanto vero che tutte le figure di vertice di Hamas vivono ben protette all’estero, ospitate con tutti gli onori in diversi Paesi (Qatar in testa). Quindi perfettamente in grado di agire, oggi come domani.

Potremmo continuare, guardando per quello che sono le manifestazioni pro-Palestina nelle nostre città (con parole inaccettabili pronunciate nella libera piazza) o la ripresa degli attentati di cosiddetti “lupi solitari”, che tali non sono (e chi ci crede è scemo o pazzo). Sottovalutare Hamas e la sua capacità di sfruttare le nostre debolezze e la nostra voglia di vita tranquilla è una follia.

Non siamo attrezzati davvero per una battaglia come questa, ci fa schifo l’odore della morte. Per loro non è così.

gaza

Hamas e l'odore della morte. Perché stanno vincendo

Sottovalutare Hamas e la sua capacità di sfruttare le nostre debolezze e la nostra voglia di vita tranquilla è una follia. Non siamo attrezzati davvero per una battaglia come questa, ci fa schifo l’odore della morte. Per loro non è così. L’analisi di Roberto Arditti

Un piano d'azione contro l'odio e la violenza. Imam e Rabbini insieme a Siviglia

Il Consiglio europeo dei leader musulmani ed ebrei si è riunito a Siviglia, esprimendo la massima preoccupazione riguardo i terribili eventi in Medio Oriente. Il rischio è che sfiducia e pregiudizi possano sfociare nella violenza. Prevenzione e totale condanna di qualsivoglia forma di odio alla base del programma condiviso

Litio, anche il colosso dell’acciaio Tsingshan investe in Cile

Il gruppo industriale cinese amplia le sue operazioni nel segmento dei metalli per la transizione, investendo sull’oro bianco del Paese sudamericano. Continua l’espansione delle aziende cinesi nei Paesi ricchi di risorse, a vantaggio dell’ecosistema delle batterie domestico

Al forum sulla Via della Seta, Putin ruba la scena a Xi

In una rara occasione all’estero, il presidente russo ha avuto modo di confrontarsi con numerosi leader provenienti da vari continenti, lanciando le basi per ulteriori cooperazioni future. Ma anche Pechino ha saputo sfruttare bene l’occasione

Baltico, ombre russe (e cinesi?) dietro ai cavi danneggiati

È stato rotto un altro cavo sottomarino. La Svezia rivela che l’incidente è avvenuto contemporaneamente al sabotaggio del cavo internet e del gasdotto tra Finlandia ed Estonia. Sostegno Nato alle indagini e fronte comune sull’underwater

Da est a sud, alle tecnologie dirompenti. Così la Nato si prepara alle sfide

Di Giulia Pascuzzi e Patrizia Di Micco

Dopo il vertice di Vilnius, l’Alleanza si sta preparando ad affrontare tutte le diverse minacce che nell’ultimo periodo stanno caratterizzando il suo vicinato, dalla minaccia russa a est, alle instabilità del sud, oltre alle sfide dettate dalle nuove tecnologie emergenti. Chi c’era e cosa si è detto nel corso dei Security and defence days organizzati dalla Fondazione De Gasperi, con il Wilfried Martens Centre, la Nato Public diplomacy division e Regione Lombardia e in media partnership con Formiche

Un anno di Meloni. Orsina, Moavero e Meliciani danno i voti al governo

Manovra, europee, mercati e opposizione: gli esperti della Luiss avviano le riflessioni sul primo anno di esecutivo targato Giorgia Meloni. Nel 2022 c’è stata una vittoria di una proposta politica che chiude un decennio di sovraeccitazione. La rabbia sociale c’è sempre ma ora è stata incalanata nell’astensionismo

L'Ucraina riceve gli Atacms statunitensi. Effetti a sorpresa dell’invio segreto

Kyiv impiega per la prima volta i missili a lungo raggio di produzione statunitense. Che per mesi sono stati negati da Washington, prima di essere inviati in segreto

Biden al gabinetto di guerra israeliano. E la diplomazia continua

Il viaggio di Biden in Israele è stato offuscato dalla tragedia all’ospedale al Ahli, che ha innescato proteste pregiudiziali contro Israele e impedito parte degli incontri del presidente americano

Il riciclo della plastica eccellenza italiana in Europa. Il Rapporto Corepla

“Alla luce di questi risultati procederemo con ancora più convinzione su questa strada che porta alla costruzione di una casa sostenibile comune da lasciare alle future generazioni”, ha detto Giovanni Cassutti, presidente di Corepla nel corso della presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2022, presentato oggi a Roma nel corso di un convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità. Valore, prospettive e opportunità”

×

Iscriviti alla newsletter