Il sito archeologico dei Rotoli del Mar Morto si prepara a vivere una nuova stagione di attenzione con il Giubileo 2025 e l’eccezionale esposizione del Grande Rotolo di Isaia. Tra turismo culturale, itinerari spirituali e riflessioni storiche, Qumran riafferma la sua centralità come crocevia di memoria, fede e identità. L’analisi di Andrea Vento
Cultura
Robert Redford, l’Oscar che interpretava gli ideali della sua vita
Era l’incarnazione di un ideale hollywoodiano mai realmente materializzatosi compiutamente perché schiacciato dal business: bellezza e talento, carisma e integrità, successo, impegno civile e anima indipendente. Robert Redford, attore, regista e produttore, ha attraversato oltre mezzo secolo di cinema americano portando in scena il lato più riflessivo dell’eroe, l’impegno morale dell’idealista, la fragilità dietro al sorriso. Il ricordo di Gianfranco D’Anna
Stefano Benni e l’ironia del tutto e del niente. Il ricordo di D'Anna
Unanime il cordoglio per la scomparsa di Stefano Benni, una delle voci più libere e visionarie della nostra letteratura, che con una inconfondibile vena surreale ha saputo raccontare l’Italia a intere generazioni. Il ricordo di Gianfranco D’Anna
Cultura, quanto è abbastanza? Il commento di Stefano Monti
La cultura è una parte fondamentale della nostra esistenza. Ma lo è altrettanto saperla incardinare all’interno di un tenore di vita che arricchisca le persone, e le renda, se non più felici, quantomeno più consapevoli. La riflessione di Stefano Monti
Sorrentino suggerisce (forse) una grazia in più. Scrive Nicotri
La storia del “Presidente verosimile ma rigorosamente inventato” da Paolo Sorrentino potrebbe rappresentare anche per qualcun altro “il pretesto per abbandonarsi a fuggevoli associazioni di idee” (W. Szymborska) attorno al concetto teologico di “grazia di Stato”, che merita ulteriori, ben più qualificati, approfondimenti. Il commento di Francesco Nicotri
Mai più la guerra. L’eredità spirituale e letteraria di Franz Werfel
Il 26 agosto 1945 ci lasciava, a Los Angeles, in fuga dal nazismo, Franz Werfel, amico di Franz Kafka. Poeta, drammaturgo, autore di racconti, romanziere, dall’espressionismo al nuovo realismo anni Venti, un autore “dal raffinato talento narrativo” (Antonia Arslan). Denunciò il genocidio armeno. A lui si deve, tra l’altro, il soggetto del subito celebre film “The Song of Bernadette” (Bernadette, 1943) di Henry King, con Jennifer Jones (premio Oscar). Un elzeviro di Eusebio Ciccotti
La nemesi di Baudo che seppellisce Rai ed emittenza privata
Dirette tv e cordoglio nazionale sono soltanto la punta dell’iceberg del vuoto che si percepisce nel mondo della televisione pubblica e privata e della struggente nostalgia per l’artefice dell’evoluzione culturale e sociologica dell’etere. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Alla cultura serve più credito per crescere. La riflessione di Monti
La fiducia non è un elemento intangibile. Anzi. È un asset che è alla base dell’evoluzione della nostra specie. Di secolo in secolo, la fiducia ha assunto nella nostra storia forme molto diverse: rapporti di potere, accordi commerciali, sostegno reciproco, libero mercato. La riflessione di Stefano Monti sulla necessità di ragionare per identificare degli strumenti attraverso i quali favorire la percezione di un Paese che crea opportunità
Morire a Nagasaki sotto l'atomica. Il racconto di Ciccotti
Giovedì 9 agosto 1945, ore 11.04, la seconda bomba atomica, “Fat Man”, lanciata sul Giappone, distrugge gran parte di Nagasaki. Il medico Takashi Paolo Nagai (“Servo di Dio”) racconta come perse l’amata moglie Midori. Storia di una conversione tra fede e guerra. Il racconto di Eusebio Ciccotti
Come la destra Usa ha arruolato Marx contro il progressismo. La versione di Di Gregorio
La destra conservatrice aspira a farsi produttrice di pensiero, di narrazioni, di cultura di massa. Si assiste a un cambio di passo decisivo: dalla reazione all’azione, dalla resistenza al progetto. Non solo “contro” la cultura dominante, ma “per” una nuova egemonia. Mentre la sinistra si affida all’inerzia di un’egemonia passata, sottovalutando la capacità della controparte di appropriarsi dei suoi stessi strumenti teorici. L’analisi di Luigi Di Gregorio, professore di Scienza politica presso l’Università della Tuscia di Viterbo
















