Summit come l’Un Food systems Stocktaking moment di Roma possono fare la differenza solo se riescono ad analizzare lo stato dell’arte delle azioni che ogni Paese sta adottando e se valutano con concretezza le azioni pubbliche. Il punto di Maurizio Martina, vice direttore generale della Fao
Dalla Rivista
Cosa sappiamo dell’impatto della guerra sulla sicurezza alimentare. L'analisi di Caitlin Welsh
L’invasione russa sta aggravando la malnutrizione di milioni di persone e ritarda l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono delle peggiori forme di insicurezza alimentare. L’approfondimento di Caitlin Welsh, direttrice del Global food security program presso il Center for international and strategic studies, Csis, sulla rivista Formiche 192
Tecnologia e food diplomacy. La scommessa italiana raccontata dal prof. Riccaboni
L’agroalimentare è sempre più influenzato dal cambiamento climatico, a sua volta connesso anche alle modalità con cui sono prodotte le derrate. Si tratta di un grande thread dell’attualità, che riguarda tutti e che ci spinge a rendere le produzioni e le imprese del settore sempre più attente all’ambiente e all’equità sociale. In tutto questo l’Italia può cogliere una grande opportunità. L’analisi di Angelo Riccaboni, professore di Economia aziendale presso l’Università degli studi di Siena e presidente della Fondazione Prima di Barcellona
Chi vincerà al grande gioco dei Paesi emergenti? Le risposte di Stefanini
Con la Cina la gara è nel dinamismo industriale, nell’alta tecnologia oltre che nella deterrenza in difesa dello status quo di Taiwan. Ma il teatro della competizione con Pechino, come con Mosca, non è solo bilaterale. È mondiale. Ci confrontiamo con entrambi in Africa, America Latina, Asia centrale, Medio Oriente e nel Mediterraneo. Il punto di Stefano Stefanini, senior advisor dell’Ispi e già rappresentante d’Italia alla Nato
Io ballo da sola. Potenze in ordine sparso nella visione di Pelanda
Dieci anni fa i ricercatori scenarizzarono un confronto crescente tra sinosfera e amerosfera, cioè una nuova Guerra fredda tra America e Cina, e la sua evoluzione come competizione per espandere le sfere di influenza nell’area grigia che stava in mezzo ai due blocchi: circa cinque miliardi di persone in molteplici Stati non allineati a fronte di circa tre miliardi di abitanti collocati nei due blocchi. L’analisi di Carlo Pelanda, professore di Economia e politica economica, Università Guglielmo Marconi di Roma e membro dell’Oxford institute of economic policy
Ricercare giocando, una contaminazione che fa bene al progresso
L’applicazione dei game per l’attività di ricerca è sempre più frequente in diversi ambiti disciplinari, dalla psicologia alle neuroscienze, passando per l’economia, il management e il comportamento organizzativo. Il punto di Leonardo Caporarello (Associate dean for Online learning presso Sda Bocconi school of management) pubblicato sulla rivista Formiche
Prigozhin e i suoi mercenari. Storia di un potere fuorilegge
L’espansione del Wagner Group, gli attori protagonisti del tentativo di golpe in Russia, nel continente africano prosegue anche se, da marzo 2018, la Russia ha messo fuori legge il mercenariato, ai sensi dell’articolo 359 del Codice penale. Oltre a evitare le perdite militari, questi appaltatori privati forniscono al Cremlino la possibilità di negare qualunque coinvolgimento delle forze regolari russe nella violazione dei diritti umani. L’analisi di Federica Saini Fasanotti, senior associate presso l’Ispi
Così la Wagner sfrutta la zona grigia. L’analisi di Bertolotti e Bressan
La Wagner, il gruppo paramilitare protagonista di un golpe in Russia in queste ore, ha dispiegato migliaia di effettivi nei Paesi africani e mediorientali. L’obiettivo del gruppo in Africa è stato sostenere gli interessi della Russia in un contesto di competizione per le risorse di cui il continente è ricco. In Ucraina è associato alla necessità di limitare le perdite tra le truppe delle forze armate. L’analisi di Claudio Bertolotti direttore di Start Insight e Matteo Bressan docente di Studi strategici presso la Sioi, analista Nato Defense College Foundation
E se il game changer venisse da oltreoceano? Pelanda su Usa2024
Se negli Usa, nel 2024 venisse eletta una figura di destra isolazionista meno sensibile a guidare (con costi importanti) l’alleanza globale delle democrazie, l’Ue e il Giappone avrebbero il problema di poter contare meno sull’America come era successo durante l’amministrazione Trump. L’analisi di Carlo Pelanda, professore di Economia e politica economica presso l’Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma e membro dell’Oxford institute of economic policy
Anche l’esplorazione (spaziale) diventa collaborativa
L’Office for science and technology policy della Casa Bianca e il National science and technology council hanno dichiarato il 2023 l’anno dell’Open science per promuovere l’equità nell’accesso ai risultati scientifici. La Nasa ha subito aderito all’iniziativa, invitando il maggior numero possibile di scienziati a partecipare al progetto pluriennale Transform to Open science. L’analisi di Roberto Battiston (Università di Trento) per la rivista Formiche