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Unire Tempest e F-X. I piani di Londra e Tokyo per il caccia del futuro

Cresce la partecipazione del Giappone al programma per lo sviluppo del caccia di sesta generazione Tempest, a cui partecipano Regno Unito, Svezia e Italia, con la proposta di fondere la parte britannica con il corrispettivo nipponico F-X. Per i due Stati isolani si tratterebbe di ridurre i costi, per le parti coinvolte un’opportunità per accedere ai rispettivi mercati

Italia “alleato più affidabile” Usa. La missione di Guerini a Washington

Il ministro della Difesa incontra a Washington il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ottenendo l’apprezzamento americano per il ruolo italiano nella sicurezza dell’intera Alleanza Atlantica e la definizione “alleato più affidabile” degli Usa nella Nato. L’attenzione del nostro Paese al Mediterraneo è stata ribadita anche dal capo di Stato maggiore in audizione alle commissioni per il decreto missioni

La Nato si allarga e la Difesa europea rallenta. E l’Italia?

Mentre la Nato adotta il suo nuovo Concetto strategico, alle prese con la minaccia russa e, più a Oriente, cinese, la Difesa europea rallenta. Tutto questo ha profondi impatti anche in Italia, i cui richiami all’instabilità del fianco sud restano in parte disattesi e che, all’interno, vede il dibattito pubblico sempre più legato alla “pancia” del Paese. Il commento del generale Mirco Zuliani, già vice comandante di Nato Act

Una difesa aerea integrata per il Medio Oriente. La proposta di Israele

La normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni dei Paesi arabi del Medio oriente ha portato ad un aumento delle possibilità di mercato dell’industria della difesa di Tel Aviv. Questo trend positivo ha fatto crescere le ambizioni israeliane di costruzione di un patto di difesa comune per la sicurezza aerea regionale, con una rete di radar, rilevatori e intercettori, in funzione anti-Iran

Più che Ue, la Difesa europea sarà Nato. Parola di Dembinski

L’invasione della Russia porterà diversi Paesi europei a riflettere sulle proprie necessità di sviluppo e approvvigionamento militare, orientandoli maggiormente alle logiche di difesa collettiva. Nel Vecchio continente questo potrebbe portare la pianificazione ad appoggiarsi nuovamente alla Nato, a scapito dell’Ue. L’intervista di Airpress a Matthias Dembinski, senior researcher del Peace research institute

Pubblico e privato per la cyber-security. La visita di Mulè al centro Deas

La cyber-sicurezza nazionale è rafforzata dalla collaborazione tra pubblico e privato. Questo è quanto emerso nel corso della visita del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, presso il Centro avanzato di difesa cyber della società privata Deas, ospitato in una cooperazione sinergica presso la base della Marina militare di S. Alessandro a Roma

Madrid verso il 2% alla Difesa. La decisione dopo il vertice Nato

A pochi giorni di distanza dal vertice di Madrid, la Spagna annuncia lo stanziamento di un fondo da un miliardo di euro per permettere al Paese di raggiungere, entro il 2029, la soglia del 2% del Pil da destinare alla Difesa

Senza difesa non c’è sostenibilità. Profumo sugli investimenti europei

Nonostante a seguito della guerra in Ucraina numerosi Paesi europei abbiano sentito la necessità di aumentare le proprie spese per la difesa, sottolineando al contempo l’opportunità di un’azione congiunta all’interno dell’Ue, la Banca europea per gli investimenti non ha ancora la possibilità di investire a sostegno del settore militare. Secondo Alessandro Profumo, ad di Leonardo, al Financial Times, una previsione che dovrebbe essere rivista

Nell'Indo-Pacifico la sfida della Nato è l'autoritarismo. Parla Hooker

Con il nuovo Strategic concept approvato a fine giugno a Madrid, la Nato ha delineato quello che è l’ambiente di sicurezza che si trova a dover affrontare, dalla minaccia russa a Oriente, alle instabilità sistemiche del Fianco Sud, fino alla crescente sfida di Pechino. L’intervista di Airpress a Richard Hooker, senior fellow dell’Atlantic Council

Corvette alla Grecia, Fincantieri in corsa. Chi partecipa e chi è favorito

Dopo i Rafale e gli F-35, Atene potenzia anche la Marina con uno scatto geopolitico in avanti: la capacità di difesa tra Mediterraneo ed Egeo aumenta esponenzialmente (anche con “vista” Turchia)

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