Il nuovo Concetto strategico rivede profondamente la postura della Nato, che vedrà convivere il nuovo modello di gestione delle crisi, con quello tipico della Guerra fredda di difesa e deterrenza. Una sfida che dovrà essere affrontata anche dal nostro Paese per rimanere rilevante in un’Alleanza che cambia. Parola del presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, Luca Frusone
Difesa
Le nuove sfide dello Strategic concept, dall’Artico al Sahel. Il punto di Manciulli
Crescono le tensioni e le minacce all’Europa e all’intero occidente. Dall’Artico al Sahel, le sfide si fanno più diversificate, dall’energia alla sicurezza alimentare, contribuendo ad acuire le tensioni nelle regioni più fragili del pianeta. Il Concetto strategico della Nato dovrà affrontare tutto questo. Ad Airpress, il punto di Andrea Manciulli
Verso una Nato sostenibile, ma con attenzione. Il punto di Stoltenberg
Dal Nato Public forum, l’iniziativa parallela al vertice dell’Alleanza di Madrid, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, lancia l’appello per una transizione sostenibile della Nato, anche e soprattutto per ridurre la dipendenza energetica dai regimi autoritari. Un passaggio da effettuare con attenzione, evitando di lasciare Mosca per finire nelle braccia di Pechino
Caccia eco-sostenibili. Il progetto di Aeronautica, Enea e Cnr
L’Aeronautica militare italiana punta sui biocombustibili, grazie al supporto di Enea e Cnr. Effettuati a Pratica di Mare i primi voli sperimentali per un caccia AMX Ghibli alimentato da una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25%. Così si è compiuto un passo in più verso la transizione ecologica nell’ambito militare
L’insostenibile freddezza dell’interesse. Il punto di Alegi
Nel 1861 liberare gli schiavi a rischio di una guerra era negli interessi degli Stati Uniti? È la domanda che scaturisce dall’editoriale con cui Domenico Quirico su La Stampa sostiene che l’interesse dell’Occidente risieda nel commerciare con Putin. In altre parole, la scelta di difendere l’indipendenza e integrità dell’Ucraina dipende solo dalla diabolica capacità di Zelensky di suscitare emozioni?
Volontà politica e strumenti istituzionali. La Difesa europea secondo Pinotti
Per implementare la Difesa comune devono procedere in parallelo la volontà politica da un lato e gli strumenti istituzionali dall’altro. Con la guerra in Ucraina una possibile soluzione potrebbe essere nello sviluppare cooperazioni rafforzate, sul modello della Pesco e incrementare il gioco di squadra. Il punto di Roberta Pinotti, presidente della commissione Difesa del Senato riportato all’evento “Strategic Compass: le sfide per l’Italia” organizzato dall’Istituto affari internazionali (Iai)
300mila unità, il più grande potenziamento Nato dalla Guerra Fredda
Oltre 300mila militari a disposizione delle Forze di risposta rapida e l’elevazione dei Battlegroup a livello di brigate. Nella conferenza stampa quasi alla vigilia del vertice Nato di Madrid, il segretario generale Stoltenberg presenta il piano di potenziamento militare dell’Alleanza
Guerriglia e controisorgenza. La lezione ucraina e il libro di Fasanotti
Il tema della guerriglia è centrale in questa fase del conflitto ucraino. Cittadini organizzati in milizie che combattono l’invasore. La dimensione delle guerra ibride è sempre più centrale, Fasanotti la analizza in un testo
Venti navi russe e cinesi hanno circondato il Giappone
Cina e Russia antagonizzano il Giappone per ragioni dirette (la competizione nel Pacifico, le contese territoriali) e indirette (Tokyo è sempre più allineato con le istituzioni occidentali come la Nato). Show of force mentre la marina giapponese si esercita con gli Usa e sta per partire Rimpac 22
Difesa Ue tra Roma e Berlino: procurement cooperativo ed elettronica
La Difesa europea si rafforza grazie alla collaborazione in campo industriale, a partire dal settore dell’elettronica per usi militari. È quanto emerge dall’incontro tenuto all’ambasciata italiana di Berlino, durante il quale i vertici delle istituzioni e dell’industria del settore italiani e tedeschi hanno ribadito la necessità di collaborare per costruire insieme il progetto di una Difesa comune. Obbiettivo, il “procurement cooperativo”, secondo il quale i vari Paesi europei comprano insieme le stesse cose, dopo aver stabilito le necessità operative che si vuole colmare
















