Dopo il primo passo dettato dal lancio del RearmEu, tocca ora snellire le procedure e, più in generale, mettere nelle migliori condizioni possibili tutti i soggetti che dovranno materialmente far camminare il progetto. Sullo sfondo due elementi con cui confrontarsi in maniera sinergica: Nato e Usa
Difesa
L’Italia raggiunge l’obiettivo Nato sulla spesa militare, ma ora si guarda al 5%
L’Italia raggiunge il 2% del Pil nella spesa per la difesa, in linea con l’impegno preso nel 2014 al vertice Nato in Galles. Una soglia dal forte valore simbolico, che il governo Meloni rivendica come un passo strategico verso la credibilità atlantica. Ma il traguardo rischia già di trasformarsi in nuovo punto di partenza
Una flotta di droni? La marina di Mosca si crea le sue unità unmanned
Con cinque reggimenti unmanned in arrivo e una formazione rinnovata per i cadetti, la Russia risponde al successo tattico ucraino con una ristrutturazione profonda della sua marina. L’obiettivo è integrare droni aerei, navali e terrestri per operazioni congiunte di sorveglianza, attacco e guerra elettronica
Difesa europea, a Roma si riuniscono i big five d’Europa per fare il punto su Ucraina e industria
Si apre a Roma la due giorni di riunione dei ministri della Difesa del formato E5. Sul tavolo di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, il sostegno all’Ucraina e lo sviluppo di capacità industriali comuni. Nel frattempo, il commissario Ue Kubilius ribadisce che serve un salto di qualità strategico e chiede una presa di posizione definitiva da parte dell’Italia
L’incertezza non porti all’inazione. L’allarme di Cavo Dragone dal Comitato militare Nato
La Nato è coesa, in trasformazione, e consapevole che la sicurezza collettiva non è più solo una formula diplomatica, ma una necessità strategica da concretizzare. È il quadro che emerge dalla riunione del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica, dove i capi di Stato maggiore della Difesa dei 32 Paesi membri hanno discusso deterrenza, sostegno all’Ucraina e innovazione, in vista del prossimo vertice di L’Aia. A guidare i lavori, l’ammiraglio Cavo Dragone, che ha ribadito l’urgenza di agire uniti di fronte a minacce chiare e presenti
L’accordo Washington-Riad sulla Difesa vale molto più di 142 miliardi. Ecco perché
Il maxi-accordo siglato da Trump a Riad rafforza l’asse tra Stati Uniti e Arabia Saudita, con implicazioni che superano la dimensione economica. Al centro, interoperabilità, coproduzione e ambizioni industriali legate alla Vision 2030. In uno scenario regionale in trasformazione, l’intesa rilancia il protagonismo saudita e ricalibra gli equilibri tra Washington, Pechino e Tel Aviv
Ecco perché in Europa tutti puntano gli occhi su Iveco Defence Vehicles
Leonardo e Rheinmetall hanno ufficializzato un’offerta non vincolante per acquistare Iveco Defence Vehicles, la divisione militare del gruppo controllato da Exor. Ma sul dossier gravita un’incognita decisiva: il Golden Power italiano, strumento che potrebbe favorire — o bloccare — l’operazione. Intanto, la corsa si fa affollata e tra i pretendenti spunta anche la spagnola Indra. La partita per uno dei più importanti asset europei per la difesa è aperta
Nucleare francese in Europa, dalla Force de Frappe all'ombrello condiviso
L’Europa ripensa la propria sicurezza di fronte alle crescenti minacce globali e all’incertezza sull’impegno americano. Dopo settant’anni di dipendenza dall’ombrello nucleare Usa, le dichiarazioni di Macron sull’apertura a schierare armi nucleari francesi in territorio europeo segnano una svolta epocale. Dalla Force de Frappe nazionale a una possibile deterrenza condivisa: quali opportunità e sfide per l’Italia? L’analisi del generale Caruso, consigliere militare della Sioi
Verso Ankara, il difficile sentiero del dialogo tra Mosca e Kiev. Scrive Trenta
Un possibile incontro tra Putin e Zelensky, previsto per il 15 maggio in Turchia, apre uno spiraglio nella crisi ucraina. Ma la storia insegna che senza coraggio politico e visione condivisa, le strette di mano rischiano di restare solo simboli vuoti. Oggi, come ieri, serve andare oltre la propaganda e riscoprire la diplomazia come strumento di salvezza, anche tra nemici. L’opinione di Elisabetta Trenta