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Un nuovo carro tedesco per il fianco orientale della Nato. Ecco il Leopard 2A8

La Germania presenta il nuovo Leopard 2A8, sviluppato da Knds e destinato a diventare la spina dorsale delle forze corazzate tedesche ed europee. Berlino ne ha ordinati 123, ma anche numerosi alleati Nato hanno avviato ordini significativi

La nuova difesa Ue? Passa dai distretti italiani. Parla Donazzan

“L’Italia può offrire l’esperienza di un sistema flessibile e capace di cambiare velocemente. Il rischio da evitare per l’Ue? Che nel tentativo di essere sovranisti a livello europeo ci facciamo male da soli”. Conversazione con l’europarlamentare di Ecr/FdI Elena Donazzan

La Gran Bretagna si propone come garante armato della pace in Ucraina

Al silenzio del Cremlino sul piano di pace per l’Ucraina corrisponde una accelerazione dell’impegno europeo e in particolar modi della Gran Bretagna a sostegno di Kyïv. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Deficienze artificiali. Ecco come le forze armate cinesi si addestrano ad ingannare l'IA

Le esercitazioni nel deserto del Gobi rivelano la nuova frontiera cinese della deception digitale: un uso dell’IA non solo per facilitare, ma per confondere sensori, algoritmi e sistemi decisionali avversari attraverso inganni fisici, manipolazioni dei dati e saturazione dello spettro

Bruxelles dà il via libera all’Edip. Industria militare in prima linea

L’Ue accelera sulla difesa con l’approvazione dell’Edip, programma che punta a rafforzare le filiere industriali comuni, garantire continuità produttiva e integrare l’Ucraina nelle catene del valore. In un clima segnato dalla guerra e dalle tensioni ai confini, Bruxelles tenta così di consolidare la propria autonomia strategica e di trasformare la cooperazione con Kyiv in un percorso strutturale, affidando agli Stati membri la prova decisiva dell’attuazione

La Nato sceglie Google per la svolta digitale. Cosa c’è in gioco

La scelta della Nato di adottare una soluzione cloud isolata sviluppata da Google introduce un nuovo standard nella gestione dei dati sensibili dell’Alleanza e rafforza le capacità di analisi e addestramento. L’intesa si inserisce nella corsa occidentale alla sovranità digitale, dove sicurezza, autonomia e cooperazione transatlantica si intrecciano in un equilibrio che ridefinisce infrastrutture, strategie e rapporti tra attori pubblici e industriali

Se la geopolitica supera gli strumenti della Prima Repubblica. Il commento di Camporini

La riunione del Consiglio Supremo di Difesa ripropone i limiti di un organo nato nel 1950, privo di reali poteri decisionali e convocato con cadenza rituale più che strategica. In un contesto internazionale instabile, l’Italia resta l’unico grande Paese privo di un Consiglio di Sicurezza Nazionale capace di integrare diplomazia, difesa, economia e intelligence

L’Europa guarda a Monfalcone per la nuova rotta dell’industria marittima

La visita del commissario Ue Tzitzikostas al cantiere Fincantieri di Monfalcone diventa il simbolo della volontà europea di rafforzare una filiera strategica sotto pressione globale. Tra richiami alla prossima Strategia industriale marittima e l’accento su innovazione, digitalizzazione e decarbonizzazione, emerge un asse industria-istituzioni che punta a consolidare competitività e autonomia del settore

Military Mobility. L'Europa verso uno "Schengen militare" per la Difesa comune

Il 19 novembre 2025, la Commissione europea e l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri hanno presentato una Joint Communication sulla Military Mobility che rappresenta una svolta storica per la Difesa europea. Il documento propone la creazione di un’area di mobilità militare a livello Ue entro la fine del 2027, come primo passo verso il raggiungimento progressivo di uno “Schengen militare” nelle dimensioni regolamentare, infrastrutturale e delle capacità. L’analisi del Generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

Berlino stacca gli europei e insegue Cina e Usa nello spazio. Ecco la strategia spaziale tedesca

La Germania ha finalmente svelato la sua strategia spaziale. Comunicazioni, intelligence, vettori riutilizzabili, ma anche capacità potenzialmente offensive. Con una dotazione di 35 miliardi di euro in quattro anni Berlino punta ad entrare nell’olimpo delle nascenti potenze spaziali, appena dietro Cina e Stati Uniti. E a distanze “siderali” dagli altri Paesi europei

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