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Nato Summit, gli Usa restano impegnati in Europa ma gli alleati devono fare di più. Parola di Whitaker

Dal palco del Nato Public Forum all’Aja, l’ambasciatore americano presso la Nato, Matthew Whitaker, ha lanciato un appello a un cambio di paradigma per l’Alleanza: dalla logica difensiva a quella della deterrenza integrata, tecnologica e politica. Gli Stati Uniti, ha affermato, restano impegnati in Europa ma chiedono reciprocità e un maggior ruolo operativo agli alleati, citando in particolare la svolta tedesca come stimolo per Regno Unito, Francia e Italia. Sull’Ucraina, sostegno a Kyiv ma con l’invito a cercare una pace duratura, senza forzature per l’ingresso nella Nato

Le sfide della deterrenza atlantica nell’era della velocità. Il dialogo Cavo Dragone-Vandier

Durante il Nato Public Forum all’Aja, gli ammiragli Cavo Dragone e Vandier hanno delineato le priorità strategiche dell’Alleanza: colmare il debito di capacità, accelerare i tempi decisionali e rendere operativi i nuovi target militari. L’esperienza ucraina, le sfide del procurement e il peso dell’opinione pubblica emergono come snodi critici nel percorso verso una Nato più pronta e coesa. Tra innovazione sul campo e limiti strutturali, si delinea un equilibrio difficile ma necessario

Rutte e la nuova deterrenza. Industria, resilienza e coesione politica

Oggi l’incontro di apertura del Nato Public Forum che accompagna il Summit del 24-25 giugno all’Aja, organizzato congiuntamente da governo olandese, Alleanza e attori della società civile e che vede Formiche come official media partner. L’intervento del segretario Rutte ha offerto un’occasione di riflessione strategica su una fase cruciale della trasformazione della Nato e sui possibili sviluppi che seguiranno nei successivi due giorni

Operazione Midnight Hammer, l'attacco Usa che cambia il Medio Oriente. L’analisi di Caruso

Di Ivan Caruso

Le bombe americane sui siti nucleari iraniani segnano la fine della diplomazia e l’inizio di una nuova era di confronto militare diretto che ridefinisce gli equilibri mondiali. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

Nato, ripensare il 2% per una nuova soglia di sicurezza europea. L'analisi di Cesa

Di Lorenzo Cesa

Il contesto globale impone un aggiornamento degli obiettivi di spesa Nato e un ripensamento della strategia collettiva. L’ipotesi di alzare il tetto al 5% del Pil si lega a un disegno più ampio: ridurre la frammentazione, potenziare la cooperazione e investire in tecnologie strategiche. In gioco c’è la credibilità della deterrenza, ma anche la capacità industriale e la coesione politica dell’Alleanza. La prospettiva di Lorenzo Cesa, presidente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato

Nato summit, ecco cosa lega l’Indo-Pacifico all’aumento del budget. L’analisi di Zeneli

Di Valbona Zeneli

Gli Stati Uniti saranno costretti da necessità strategiche a destinare una parte delle proprie risorse vitali dall’Europa all’Indo-Pacifico, con l’obiettivo di garantire un’efficace deterrenza contro la Cina. Questo scenario implica che gli alleati europei dovranno assumersi una maggiore responsabilità per la difesa convenzionale del teatro europeo. Il necessario aumento della spesa per la difesa, su scala generale, sarà funzionale a questo obiettivo. L’analisi di Valbona Zeneli, nonresident senior fellow presso l’Atlantic Council

Da Cardiff 2014 all’Aia 2025, un decennio di sfide per l’Alleanza Atlantica. Il punto di Minuto Rizzo

Di Alessandro Minuto Rizzo

Dal vertice del Galles del 2014 alle incertezze geopolitiche del 2025, la Nato ha attraversato un decennio di profonde trasformazioni. In un mondo sempre più frammentato e competitivo, l’Alleanza si è adattata tra crisi, partenariati e nuove sfide tecnologiche. Il prossimo vertice non sarà solo un appuntamento politico, ma un bilancio strategico al termine di un decennio nevralgico per la sicurezza collettiva. La retrospettiva di Alessandro Minuto Rizzo, ambasciatore e già vice segretario generale della Nato, comparsa sul numero di giugno di Airpress

Edgewing, nasce la joint venture del caccia del futuro

La costituzione della joint venture Edgewing segna un passo strategico nella cooperazione tra Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo del caccia di sesta generazione del programma Gcap. Con quote paritetiche tra Bae Systems, Leonardo e Jaiec, Edgewing avrà il compito di guidare la progettazione e l’evoluzione del sistema per l’intero ciclo di vita, con entrata in servizio prevista nel 2035. Tutti i dettagli

Le Bourget 2025, come le industrie americane guardano al mercato europeo

Al Salone di Le Bourget 2025 l’industria della Difesa statunitense ha dimostrato che intende puntare sull’Europa. Non solo come mercato per l’export, ma soprattutto come partner per la produzione condivisa. Tra accordi e investimenti, emerge una strategia che mira a capitalizzare gli sforzi europei sul riarmo e a potenziare le linee di produzione transatlantiche

Oltre l'Iss. Cosa significa l'accordo tra Thales Alenia Space e Blue origin

Con la Iss prossima alla dismissione, l’Agenzia spaziale europea punta a rafforzare il proprio ruolo nell’economia orbitale post-2030. Il Memorandum d’intesa con Blue Origin e Thales Alenia Space apre la strada alla partecipazione europea nella futura stazione spaziale commerciale Orbital reef. Tra scenari tecnologici, logistica autonoma e ambizioni strategiche, Bruxelles tenta di assicurarsi un posto stabile nell’infrastruttura orbitale del futuro

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