Durante la crisi tra Italia e Francia nello scorso febbraio, la Confindustria italiana e il Medef francese furono protagonisti di un atto di lungimiranza politico-strategica che ci ha indotto a riflettere sul tema della diplomazia economica e sul peso che essa può assumere nel processo di rigenerazione del patto europeo che unisce popoli, rappresentanze economico-sociali e Stati nazionali nei diversi…
Economia
L'assenza dell'Europa nella Guerra fredda tra Usa e Cina
Su questa testata abbiamo più volte analizzato le tensioni economico-commerciali tra Stati Uniti e Cina, tensioni che coinvolgono anche l’Europa e, in particolare, l’Italia. Dopo gli ultimi episodi –relativi ai dazi doganali e alle licenze per il colosso delle comunicazioni Huawei, occorre chiedersi se il mondo è entrato in una nuova fase di Guerra fredda simile a quella che lo…
Lo spread ci dice che l'Italia è vicina alla Grecia
Deve aver proprio ragione Giovanni Tria quando fa questa semplice equazione. Inutile pensare di fare 2 o 3 miliardi in più di deficit se poi dobbiamo pagare 2 o 3 miliardi in più di interessi. Il riferimento nemmeno troppo velato, è allo spread. Quello spread che sta preoccupando gli imprenditori italiani che chiedono denaro in banca a costo maggiorato e…
Di Maio e Conte, il grande freddo della platea di Confindustria
SALVINI NON C'ERA Matteo Salvini non c'era. Quello che il mondo produttivo ha sempre considerato come l'estremo difensore dei loro interessi, non era presente nella grande sala dell'Auditorium Parco della Musica, teatro dell'assemblea 2019 di Confindustria (qui l'articolo con tutti i dettagli). Pazienza. In compenso c'era l'altro azionista, Luigi Di Maio, al debutto assoluto dinnanzi alla platea industriale, in compagnia…
Meno like, meno spread, più infrastrutture. Boccia illustra il programma di Confindustria
Era il 23 maggio del 2018 quando l'assemblea annuale di Confindustria sancì il punto più basso delle relazioni tra la politica e le imprese (qui l'articolo). Erano i giorni del contratto gialloverde, della prima galoppata dello spread (mai interrotta, per la verità, nell'ultimo anno) e delle incognite sul futuro di un governo che poteva come no, stare sulle sue gambe. A distanza…
I mille guai (bancari) di Angela Merkel. Azionisti di Deutsche Bank in rivolta
Non si può certo dire che siano tempi facili per Deutsche Bank e più in generale per le banche tedesche. La prima banca della prima economia d'Europa vive forse i momenti più difficili degli ultimi 20 anni. Tutto parte da un presupposto: oggi come oggi l'istituto fatica a stare sulle proprie gambe. A Berlino il governo Merkel lo ha capito…
Senza infrastrutture l'Europa è fuori dalla competizione globale
Per rendere più competitiva a livello globale l’Europa, gli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali devono essere raddoppiati. Secondo il rapporto 2018 della Bei gli investimenti sono oggi pari al 2,7% del Pil, ma dovrebbero essere almeno del 5% per garantire all’Europa di competere con i grandi players globali. Dall’inizio della crisi del 2008 in Italia (che investiva in media…
Tra banche Popolari e risparmiatori è sempre luna di miele
“Il filo rosso che unisce i risparmiatori del Paese con le banche del territorio non si è sfilacciato”. Stiamo assistendo, negli ultimi mesi, ad un’attenzione diversa nei confronti delle banche popolari e del territorio. Che un numero sempre maggiore di clienti si affidi al credito popolare, anche nell’ambito del risparmio gestito, almeno a noi, era noto e, in ogni occasione…
Per Tria è l'ora di una Bce formato super
Mario Draghi, almeno ufficialmente, non è d'accordo. Ma il ministro dell'Economia Giovanni Tria, durante la sua lectio al global sustainability forum organizzato dalla Business School della Luiss a Villa Blanc, ha lanciato lo stesso il sasso (parole che tuttavia, in serata, Via XX Settembre ha precisato). La Bce dovrebbe iniziare a rivedere il perimetro dei suoi interventi, ampliando lo spettro della…
Tra dazi e obblighi tecnologici, le imprese europee lasciano la Via della Seta
Saranno anche i tempi della Via della Seta, ma le imprese europee si fidano un po' meno della Cina. Sembra montare, nel tessuto industriale del Vecchio, un certo scoramento verso la capacità del Dragone di adattarsi alle esigenze di chi vuole investirvi ma proveniente da un'altra cultura d'impresa. E così, quest'anno, è salita dal 48 dell'anno scorso al 53% la quota…
















