"Russia, Siria e Iran stanno uccidendo, o stanno per uccidere, migliaia di civili innocenti nella provincia di Idlib. Non fatelo! La Turchia sta lavorando duramente per fermare questa carneficina". È un tweet piuttosto inusuale fatto da Donald Trump ieri pomeriggio che riprende l'assalto contro la roccaforte ribelle siriana, Idlib, in cui il regime e i suoi alleati – russi e iraniani…
Esteri
Da Hong Kong al Libano. Il 2019 delle proteste globali e le previsioni 2020
L’anno 2019 è stato segnato dalle proteste in tutto il mondo. Algeria, Bolivia, Colombia, Cile, Spagna, Francia, India, Libano, Hong Kong e Sudan… Tutti questi Paesi, in apparenza diversi, condividono un profondo scontento nei confronti delle loro classi dirigenti; hanno in comune un costo della vita alto e quotidianità difficili, nonché la delusione per le promesse mancate di un futuro…
Dossier Libia. Cosa si sono detti Conte e Putin
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha avuto questo pomeriggio una lunga e articolata conversazione con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro dei colloqui bilaterali, la crisi ucraina, siriana e soprattutto la Libia. Quest’ultimo è un dossier su cui i presidenti si sono ripromessi un “aggiornamento costante” in considerazione dell’importanza strategica che la Libia riveste per gli…
Mosca e Damasco sempre più vicine. Esplorazioni nel Mediterraneo
Vladimir Putin passa all’incasso e inizia a raccogliere i frutti dell’impegno russo in Siria. Il regime di Bashar al-Assad ha fatto sapere che compagnie russe e siriane hanno iniziato operazioni di esplorazione dei fondali nelle acque del Mediterraneo. Anche Mosca, quindi, ha fatto ufficialmente ingresso nella grande partita per gli sfruttamenti delle riserve nel bacino, che vede già coinvolte numerose…
Netanyahu scalda i motori per il voto. Tre incognite
Il voto odierno sulla leadership del Likud, partito conservatore che esprime l'attuale primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è accompagnato da tre questioni esterne sovrapponibili l'una con l'altra. L’affluenza dei centomila elettori previsti a scegliere l'uomo che rappresenterà il partito alle prossime elezioni di marzo – con Netanyahu favorito – è stata intanto scombussolata da un razzo lanciato da Gaza contro…
Erdogan a Tunisi cerca sponde per la Libia
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che "la Tunisia, l'Algeria e il Qatar, dovrebbero essere invitate alla Conferenza di Berlino sulla Libia e ne ha informato la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin e il premier britannico, Boris Johnson. È uno degli elementi che esce dal racconto che i media locali fanno della visita lampo di oggi di Erdogan a…
Pacco di Natale da Kim. Come finirà tra Washington e Pyongyang?
I funzionari del Pentagono raccontano ai giornalisti che la concentrazione attorno alla Corea del Nord è massima. Satelliti e aerei per intelligence battono il territorio con costanza, e ieri un sito specializzato ne ha individuati addirittura quattro a coprire il quadrante in contemporanea. Nelle prime ore dell'alba della Vigilia un RC-135W Rivet Joint, un E-8C, un drone Global Hawk e un…
Ecco come Teheran soffoca le proteste
Il governo iraniano ha imposto nuovamente il blocco di Internet in numerose aree del Paese. La misura serve a impedire la diffusione sui social di messaggi e filmati commemorativi delle vittime della repressione con cui sono state soffocate le proteste dell’ultimo mese. Il ministero per l'Informazione e la Tecnologia iraniano spiega con una nota che “le limitazioni riguardano il traffico internazionale sulle…
La sovranità tecnologica non passa per la Cina. Da Washington parla Small
Sicurezza e sovranità possono, anzi devono andare di pari passo. Andrew Small, Senior Transatlantic Fellow del German Marshall Fund, è uno dei più apprezzati e navigati esperti di Cina negli Stati Uniti e in Europa. Ha seguito passo dopo passo la lenta e inesorabile avanzata del Dragone nel Vecchio continente, sia da Washington sia da Bruxelles, ed è giunto a…
Iran, 1500 morti. Ecco il bilancio di una strage di cui i media tacciono
Secondo la più aggiornata delle inchieste giornalistiche sulla repressione con cui il governo ha risposto alle recenti proteste in Iran, i morti sarebbero oltre millecinquecento. Un dato però non verificabile perché il regime teocratico come primissima mossa davanti alle dimostrazioni ha chiuso internet. Ossia ha cercato di impedire che dall’esterno si potesse osservare la situazione. Per assurdo potrebbero essere anche di più.…