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Sottomarini, bombardieri e diplomazia. Gli Usa in forcing su Israele

Gli Stati Uniti devono gestire una partita difficilissima su Israele. Hanno la necessità di mantenere i rapporti con il governo Netanyahu (anche se innervosisce gli alleati arabi), gestire il dossier degli ostaggi, evitare l’escalation, pensare al futuro della Striscia e contenere le campagne anti-occidentali

armi nucleari

Usa, Cina, Russia, Iran, quanto conta il nucleare oggi? Risponde Castelli

Ludovica Castelli, esperta di nucleare dell’Università di Leicester all’interno del progetto “Third Nuclear Age”, rimarca come la componente atomica rimanga rilevante nella policy delle principali potenze revisioniste di oggi. Ma anche come ciascuna di esse la declini secondo i propri obiettivi

Oltre Nasrallah, la comunicazione strategica di Hezbollah apre una fase nuova

Dalle origini del gruppo con la rivoluzione iraniana del 1979, il suo coinvolgimento nella guerra civile libanese, le sue strategie politiche e militari e il suo ruolo nei conflitti regionali, tra cui la guerra con Israele del 2006 e il suo sostegno al regime di Assad in Siria, Hezbollah si è evoluto in un importante attore regionale e militare con complesse considerazioni strategiche. L’analisi di Matteo Bressan, docente Lumsa e analista Nato Defense College Foundation

L’Italia e l’elefante cinese nella stanza. L’opinione di Laura Harth

Lavoriamo per il meglio preparandoci al peggio. Ha ragione il centro studi Merics: l’avventura italiana nella Via della Seta non è mai stata né l’inizio né la fine di una sfida enorme. Se vogliamo dissuadere Pechino di aprire un altro fronte di guerra, urge che l’Italia affronti l’elefante nelle sue stanze. L’opinione di Laura Harth, campaign director di Safeguard Defenders

Egitto, Tunisia e Algeria. Il Nordafrica in cerca di una posizione su Israele

Per Alessia Melcangi (Sapienza/Acus), la crisi attorno a Israele è un modo per i Paesi nordafricani di marcare posizioni e interessi sul dopo Hamas nella Striscia. Ecco quali

Hezbollah potrebbe allargare il fronte al Sudamerica? Conversazione con Ottolenghi

Per Emanuele Ottolenghi, senior fellow della Foundation for Defense of Democracy, la posizione espressa dal leader di Hezbollah nel suo primo discorso dall’inizio della crisi mediorientale è coerente con la linea tenuta finora dal gruppo. Ma gli attacchi non si fermeranno, anche senza una dichiarazione di guerra contro Israele. E occhio al Sudamerica

Guerre e tragedie parallele di Tel Aviv e Kyiv. L'analisi di D'Anna

Mentre l’Onu denuncia il forte aumento dell’odio nel mondo dopo le disumane violenze di Hamas del 7 ottobre, a Gaza l’offensiva israeliana contro i bunker sotterranei dei terroristi trasforma in vittime civili i palestinesi usati come scudi umani ed a Kyiv il presidente Zelensky punta il dito contro la guerra in Medio Oriente che – afferma – distrae dall’Ucraina. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Perché il sacro e la religione sono elementi cruciali per lo sviluppo di conflitti

Di Kristina Stoeckl

La differenza tra il sacro e il religioso o, più precisamente, tra sacralizzazioni e religioni, sarà il tema della conferenza “Religions in Dialogue Forum” che si terrà lunedì 6 novembre 2023 alla Luiss. Il noto sociologo di Georgetown University José Casanova parlerà di “Ambivalenza del sacro: Religioni per la pace o per la guerra santa”. Kristina Stoeckl, professore ordinario di sociologia politica presso il dipartimento di Scienze Politiche alla Luiss, ne anticipa i contenuti a Formiche.net

zaluzhnyi

La "Dottrina Zaluzhnyi" segna il nuovo approccio di Kyiv al conflitto

In un documento di nove pagine, il Comandante in Capo delle forze armate ucraine analizza la tipologia di conflitto attualmente in corso in Ucraina. Delineando quali siano le questioni-chiave in un simile contesto, fornendo al resto del mondo una preziosa lezione

Un ritorno di fiamma tra Varsavia e Berlino? Parla Basil Kerski

Di Giulia Gigante

La tanto attesa svolta europeista del potenziale governo presieduto da Donald Tusk basterà a colmare il divario che separa Berlino da Varsavia? Che ne sarà della richiesta di riparazioni di guerra, delle istanze sovraniste in chiave anti-Ue, del Trimarium e della Polonia ipermilitarizzata sognata dal potere diarchico Kaczyński-Morawiecki? Intervista a Basil Kerski, direttore dell’Europejskie Centrum Solidarności di Danzica, e caporedattore della rivista polacco-tedesca Dialog

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