Da New York, il presidente iraniano cerca di dipingere l’Iran positivamente durante l’assise Onu di questi giorni, ma sa che al ritorno a Teheran c’è una fitta schiera di attori interni ed esterni che aspetta una risposta per gli attacchi di Israele contro Hezbollah
Esteri
Una nuova idea di occidente. Le parole di Giorgia Meloni all'Atlantic Council
Il punto di caduta del suo ragionamento è circoscritto alla strategia che l’occidente vorrà mettere in campo: da un lato continuare ad alimentare l’idea del declino, “arrendendoci all’idea che la nostra civiltà non abbia più nulla da dire, né rotte da tracciare”. Dall’altro una risposta diversa e più ambiziosa, ovvero “ricordarci chi siamo, imparare anche dai nostri errori, aggiungere il nostro pezzo di racconto a questo straordinario percorso, e governare quello che accade intorno a noi, per lasciare ai nostri figli un mondo migliore”
Mosca provoca, Tokyo risponde. Tutto sull'ultima violazione dello spazio aereo giapponese
Le forze armate giapponesi hanno denunciato una violazione del loro spazio aereo da parte di un velivolo militare russo, a cui hanno per la prima volta risposto con il fuoco (di segnalazione). Ma l’episodio avviene in un contesto più ampio
Perché l’integrazione dei Balcani è al centro delle priorità italiane
Il titolare della Farnesina, a margine dell’assemblea dell’Onu, incontra i parigrado dei Balcani. I nodi di Kosovo e Bosnia, i progressi dell’Albania e i tentativi di penetrazione dei super player esterni. È un’area altamente strategica per l’Italia che plasticamente va dal Friuli al Mediterraneo orientale e che abbraccia gli interessi del governo in una serie di Paesi-chiave per lo sviluppo europeo futuro
L'agenda di Budapest nel Sahel tra minerali, terrorismo e immigrazione
L’Ungheria sta pianificando l’invio di 200 soldati in Ciad per contrastare terrorismo e immigrazione. Ma dietro la missione militare si celano interessi economici. Che rischiano di rendere ancora più accesa la competizione per l’influenza in Africa
Per rifare il Mediterraneo non si può prescindere da Beirut. La riflessione di Cristiano
Non esiste la possibilità di unirsi nel giudizio della storia, delle giusta scaletta delle sue tante pagine, anche contraddittorie. Ma Beirut è evidente che offra un modello respinto dalle tante forze retrive e identitarie e questo modello, borghese, cosmopolita e sindacalizzato, ha avuto un enorme successo. Per questo bisognerebbe riuscire a capire che volerle bene servirebbe a noi, a un nostro futuro migliore. Il commento di Riccardo Cristiano
iPhone, peacemaker e gli altri device nel mirino. Da dove nasce la vulnerabilità di Hezbollah (e non solo)
Consapevoli della capacità di spionaggio occidentale e delle debolezze in materia di sicurezza per chi si collega alla rete, Hezbollah aveva risolto usando device che non hanno bisogno di essere online. Ora l’allarme è arrivato anche nell’ambito sanitario…
Per Biden la Cina mette alla prova gli equilibri dell'Indo Pacifico. Ecco perché
Durante la riunione del Quad, al presidente Biden sfugge (forse) una preoccupazione sulla Cina catturata da un microfono. Per Washington l’assertività cinese mette alla prova gli equilibri indo-pacifici e le partnership americane
Mosca sapeva del blitz di Kursk. E (forse) anche Washington
Documenti russi rivelano che l’attacco ucraino a Kursk era stato previsto già nei mesi precedenti dall’apparato russo. Che potrebbe anche aver avvertito gli Stati Uniti
Volkswagen nello Xinjiang, una lezione di risk management per le aziende Ue. Scrive il sen. Terzi
È ancora sostenibile per le aziende occidentali operare in regioni a rischio come lo Xinjiang? Tra standard discutibili, pressioni internazionali e la necessità di una maggiore vigilanza, il caso diventa un esempio che l’Ue non può ignorare. L’intervento del senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, che mercoledì 25 settembre ospita presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani la conferenza “Aspetti di sicurezza economica, un caso di studio: Italia e Repubblica Ceca”