In questi cinque anni di pontificato, Papa Francesco è tornato cinque volte nella sua America Latina. È stato accolto positivamente in tutti i Paesi, tranne che in Cile, dove uno scandalo di abusi sessuali nella Chiesa ha provocato molte contestazioni. Gli ultimi sondaggi di Latinobarómetro indicano che Jorge Bergoglio ha 6,8 punti (su 10) di approvazione nella regione, con una…
Esteri
L'ultima tappa diplomatica di Tillerson è stata l'Africa che resta però una priorità per gli Usa
L’uscita di scena di Tillerson avviene in concomitanza con il ritorno dell’ex segretario di Stato dall’Africa. Il suo ultimo atto è dunque in puro stile Tillerson, per tredici mesi e mezzo Ceo di un’azienda – il Dipartimento di Stato – che aveva perso vertiginosamente quota, nell’impero trumpiano, dominato da altre voci e soprattutto dalla figura del suo capo, The Donald,…
Vi spiego il risiko di Erdogan. Parla Stefano Silvestri (Iai)
La Turchia a caccia di nuovi alleati? “Non credo - dice a Formiche.net Stefano Silvestri ex presidente dell'Istituto Affari Internazionali dal 2001 al 2013, ed editorialista de Il Sole 24 Ore – ma all'orizzonte c'è il rischio di un grosso indebolimento dello schieramento militare e della credibilità dell'alleanza con Washington in quel dato quadrante”. Dopo l'escalation militare sul gas nel…
L'instabilità libica tra rimpatri ed elezioni politiche
In attesa di capire quale governo nascerà e che tipo di politica intenderà attuare sul fronte della Libia e dell’immigrazione, l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) ha diffuso gli ultimi dati sui rimpatri volontari assistiti dalla Libia verso i Paesi di provenienza: dal 28 novembre scorso, quando il programma “Voluntary Humanitarian Returns” ha avuto un’accelerazione, sono stati riaccompagnati a casa…
La tela internazionale di Bin Salman fa tappa a Washington. Ecco perché
Dopo i recenti successi nei viaggi in Egitto e Inghilterra (formidabile la sua foto con la Regina), nei prossimi giorni arriverà a Washington Mohammed bin Salman, erede al trono saudita e policy maker del regno. MbS, acronimo che piace molto negli Stati Uniti, è l’uomo che si è intestato l’ammodernamento dell’Arabia Saudita — che va da questioni più profonde, come…
Il senso di Xi Jinping per la burocrazia. Ecco cosa prevede il maxi-piano cinese
Non capita tutti i giorni di assistere a un riassetto della macchina pubblica di tali dimensioni. In Cina, a volte sì, soprattutto se al potere c'è Xi Jinping (nella foto), l'uomo destinato a reggere le sorti dell'ex Celeste Impero per ancora molti anni e che qualcuno ha già accostato al padre della Repubblica popolare, Mao. Il fatto è che Pechino…
Guerra commerciale? Meglio la cooperazione. Le ultime mosse dell’Italia negli Stati Uniti
Innovazione e cooperazione nel settore militare ed industriale. La proiezione italiana negli Stati Uniti ha radici profonde che non vanno mai date per scontate e che invece necessitano di restare sempre vive. Gli Usa sono infatti un insieme di 50 differenti Stati e non puoi comprenderli senza contemperare la dimensione federale di Washington DC e il policentrismo americano. Lo sa…
Un muro nel Mediterraneo. La battaglia navale della Turchia continua
Impedire alle navi legittimamente autorizzate di giungere nella zee a caccia di gas; allarmare quanto basta la comunità internazionale che prima o poi prenderà atto che Ankara non è più soggetto comprimario nella macroregione adriatica (e in quella mediorientale); scaricare sulla Grecia il proprio fumus in attesa di capire se altri mezzi giungeranno da Washington. È escalation nel Mediterraneo orientale,…
Il pressing della finanza internazionale sull'Italia, ecco cosa scrivono FT e Wsj
L'economia e la finanza italiana vogliono un governo. E lo vogliono in fretta. Continuare a tentennare nell'attesa di capire se qualcuno, Luigi Di Maio o Matteo Salvini che sia, ha i numeri per mettere in piedi un esecutivo dalle fondamenta solide, potrebbe essere deleterio per il Paese. Il monito arriva direttamente da Financial Times, che ha sondato diversi ambienti finanziari…
Il pugno duro di Erdogan tra arresti, tensioni con l'Ue e provocazioni alla Nato
La mano dura del presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, contro gli oppositori interni continua senza sosta dal luglio 2016 quando fu sventato un colpo di Stato. Nell’ultima settimana sono state arrestate 1.107 persone in tutta la Turchia con accuse di terrorismo e, come già avvenuto in passato, tra gli arrestati c’è un po’ di tutto: 740 sono legati alla rete…