Bombe fabbricate in Sardegna usate dall'Arabia Saudita nella guerra in Yemen. La videoinchiesta del New York Times, pubblicata in cima alla homepage del suo sito e rilanciata dalle agenzie stampa italiane, mostra il percorso del commercio delle armi, che - sottolinea il quotidiano americano - non riguarda solo l'Italia. Nella sua inchiesta, il New York Times mostra le presunte prove…
Esteri
Israele, la Russia e il rebus del conflitto siriano
Primo punto da studiare attentamente: la guerra in Siria, dopo l’entrata in quel quadrante della Federazione Russa, presuppone una connessione tra Mosca e Teheran che è, per Israele, sommamente pericolosa. Gran parte delle sortite aeree russe sul terreno siriano provengono infatti dalla base iraniana di Hamadan, 175 miglia a sud di Teheran, la storica tomba, tra l’altro, di Ester e…
L'Onu vuole nuove elezioni in Libia per sbloccare lo stallo della crisi interna
Tecnicamente l'accordo necessario per stabilizzare politicamente la crisi libica innescatata dopo la decapitazione del rais Muammar Gheddafi sarebbe scaduto il 17 dicembre: il Libyan Political Agreement (acronimo Lpa) è stato infatti chiuso dalle Nazioni Unite il 17 dicembre del 2015 e tra i suoi principali obiettivi c'era quello di traghettare, nell'arco di due anni, il paese nordafricano verso modifiche costituzionali…
L'immigrazione al centro dell'incontro (scontro?) fra Macron e May
Per Iain Dunca Smith, storico esponente del mondo conservatore inglese, è una "richiesta assurda" quella del presidente francese. La stampa inglese tutta è impegnata a commentare un Emmanuel Macron che ha messo in agenda un imminente viaggio al numero 10 di Downing Street e, in cima agli ordini del giorno, una richiesta in particolare: che l'Inghilterra aiuti a finanziare i…
La missione in Niger e il politicamente corretto. L'opinione del generale Mario Arpino
Mentre si attendono le conclusioni del Consiglio dei Ministri convocato questo giovedì per discutere, fra gli altri dossier, della missione italiana in Niger, divampa la polemica politica fra i gruppi parlamentari. Con ogni probabilità non ci sarà il tempo per un passaggio in parlamento: si voterà dunque direttamente in commissione, una soluzione particolarmente indigesta ai Cinque Stelle. Dai Liberi e…
Così Politico celebra Marco Minniti (dopo il New York Times)
L’edizione europea di Politico ha recentemente dedicato un interessante approfondimento alla “desert diplomacy” italiana, la strategia finalizzata al controllo dei flussi migratori targata Marco Minniti (nella foto) con la quale nell’arco degli ultimi mesi il governo italiano ha posto le basi per un processo di stabilizzazione e controllo della Libia, una delle aree più sensibili e difficili al mondo. Il…
L'Italia in Niger e gli accordi di Plombières
A Camere sul punto di essere chiuse è in atto una polemica sul probabile invio di truppe italiane del Niger, uno dei Paesi su cui ho lavorato nei 18 anni passati in Banca Mondiale. Smentita dal Governo nel maggio scorso, quando si era diffusa la voce di un’operazione militare dell’ Unione europea (Ue) nel Sahel, la missione militare in Niger…
Niger, ecco cosa ha detto il premier Gentiloni
La missione militare dell'Italia in Niger è stata decisa in seguito a una richiesta del governo di Niamey, in "un Paese di transito dei flussi migratori che poi arrivano in Italia". Lo ha chiarito il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che durante la consueta conferenza stampa di fine anno ha ricordato come sia "evidente" l'interesse dell'Italia a rafforzare le capacità…
Non solo Putin. Tutti i (possibili) candidati alle elezioni in Russia
L’autorità elettorale russa ha detto no alla candidatura del blogger dissidente Alexei Navalny. Il presidente Vladimir Putin aveva accusato l’attivista di essere un “burattino di forze destabilizzatrici” e ora la Commissione elettorale ha votato all'unanimità contro la sua candidatura. L’argomento: le condanne giudiziarie che pendono su Navalny. Tra queste, la più pesante è appropriazione indebita. Lui ha sostenuto che le…
Se la Turchia, paese Nato, compra sistemi di difesa da Mosca
La notizia difficilmente può restare relegata nelle brevi dei giornali che trattano di vendita/acquisto armamenti. La Turchia ha acquistato quattro sistemi russi di difesa aerea S-400 del valore di 2,5 miliardi di dollari con il 55% della somma sotto contratto coperta dai prestiti russi. L'accordo, riferito dall'ad della Corporation russa Rostec, Sergey Chemezov, in un'intervista rilasciata al quotidiano Kommersant, si…