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Italia e Ucraina lavorano a un accordo di sicurezza. I dettagli

Come fatto dal Regno Unito la scorsa settimana, i Paesi del G7 stanno lavorando su intese con Kyiv da finalizzare entro il 24 febbraio prossimo, secondo anniversario dell’aggressione russa. Anche Roma in campo

Tra Indo Pacifico e Global South. Perché il Kazakhstan è strategico per Roma

L’obiettivo adesso è quello di trasformare in un partenariato strategico rapporti bilaterali già di ottimo livello. La visita di oggi a Palazzo Chigi del presidente della Repubblica del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev, dimostra il grande interesse dei due Paesi a rafforzare la cooperazione. Ecco su quali dossier

Italia e Iran non si parlano. Cosa accade attorno alla visita di Bagheri a Roma

Il viceministro Bagheri è a Roma, di passaggio dopo Davos. Non è previsto un incontro con Tajani, che ieri ha difeso i parlamentari attaccati dall’ambasciata per aver condannato l’impiccagione di una donna. L’ultimo contatto ufficiale tra i capi delle diplomazie risale a novembre 2022, prima che saltasse la partecipazione di Amirabdollahian al Med. Da allora l’ambasciatore Perrone (che presto lascerà Teheran e verrà sostituito da Amadei, prima donna a guidare la missione italiana) è stato convocato due volte per proteste

Lo sfogo di Teheran arriva fino al Pakistan. Perché è un problema per Pechino

Il Pakistan risponde al colpo subito dall’Iran. Attacchi incrociati che innescano una nuova destabilizzazione su cui un attore su tutti ha interesse a gestire l’equilibrio, prima che serva un impegno eccessivo: la Cina. Ecco perché

Cina, ricerca e sicurezza. La mossa canadese che deve ispirare l’Italia

Il governo di Ottawa ha pubblicato una lista di oltre 100 istituti legati agli eserciti di Mosca, Teheran e Pechino in linea con la nuova politica sulla tecnologia. Un modello che può portare a maggiore consapevolezza nei settori a rischio e la società intera. Il commento di Laura Harth, campaign director di Safeguard Defenders

Quattro possibili soluzioni per evitare l'escalation in Medio Oriente

Di Francesco Spartà

Quattro possibili punti di partenza per impedire l’implosione del Middle East e iniziare a ragionare in chiave prospettica per il dopoguerra, bilanciando gli interessi delle varie parti in causa. L’analisi di Francesco Spartà

 

Perché la presidenza italiana del G7 può contribuire al dialogo tra Oriente e Occidente

Di Paolo Garonna

Il G7 italiano potrebbe prendere l’iniziativa di favorire la partecipazione di Cina e India, le due potenze emergenti. Non è detto che questi Paesi accettino di partecipare (soprattutto insieme), ma invitarli facendo valere un criterio obiettivo di membership sarebbe un gesto forte di riconoscimento di status, di attribuzione di responsabilità e di apertura ai cambiamenti negli equilibri globali. L’intervento di Paolo Garonna, professore di Economia all’Università Luiss di Roma e presidente della European League for Economic Cooperation-Italia

L'autonomia strategica europea è ancora lontana. Parlano i dati

La produzione di materiale militare in Europa è pericolosamente bassa se paragonata a quella di altri attori del sistema internazionale. Una debolezza che dev’essere affrontata, nel nome della sicurezza

Quanto costa l'adesione dell'Ucraina all'Ue. L'analisi di Vdovychenko (Cds)

Di Victoria Vdovychenko

Dopo la decisione del Consiglio europeo di avviare il processo negoziale con l’Ucraina, si discute sull’aspetto finanziario. Questo solleva molte questioni, dalla formazione di un’unione doganale, alla creazione di un mercato comune, alla transizione verso una moneta unica e alla formulazione di politiche condivise. E si deve capire quanto l’Ucraina influirà sull’economia dell’Unione. Il bilancio di Victoria Vdovychenko, professoressa associata della Borys Grinchenko University of Kyiv e direttrice del programma “Sicurezza” del Centre for Defence Strategies

Mar Rosso, le mosse della Spagna “pacifista” lette dall'ammiraglio Caffio

Di Fabio Caffio

La Spagna, piuttosto che adottare un approccio prudente e pragmatico come quello italiano, ha invece ricercato una sua visibilità internazionale. Mossa forse da aspirazioni filo-arabe o neutraliste nel differenziarsi dal resto dei membri Ue (esclusi Belgio e Malta che l’hanno appoggiata). E lo ha fatto in coerenza con l’orientamento volto a chiedere la cessazione definitiva delle ostilità a Gaza unitamente alla creazione di uno Stato Palestinese. L’intervento dell’ammiraglio Fabio Caffio

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