La riunione di Roma ne rilancia la dimensione globale tra Europa, Africa e Medio Oriente. A dieci anni dalla sua nascita, il Processo di Aqaba si conferma come rete di cooperazione discreta ma efficace nella lotta al terrorismo. Basato su fiducia e scambio operativo, unisce governi, intelligence e settore tecnologico
Esteri
L’Italia può avere un ruolo nella fase due di Gaza. Zeneli spiega quale
Mentre Donald Trump celebra a Sharm el-Sheikh la firma del Piano di Pace per Gaza insieme ai leader di Egitto, Qatar e Turchia, l’Italia conferma il proprio sostegno e punta a un ruolo nei tre pilastri della stabilizzazione: sicurezza, ricostruzione e sanità. “È un passo significativo verso la fine della crisi umanitaria”, spiega Valbona Zeneli dell’Atlantic Council, “ma serviranno coerenza, governance e l’impegno costante di Stati Uniti, Europa e Paesi arabi per trasformare il cessate il fuoco in una pace duratura”
Il Sudamerica del futuro passa dalla cooperazione tra Italia e Paraguay
Il presidente paraguayano nella capitale anche per prendere parte all’Aqaba Process, un foro di discussione informale di alto livello avviato nel 2015 e presieduto dal Re Abdullah II di Giordania. L’Italia ospiterà domani la riunione a Roma con un focus ad hoc sulla situazione in Africa occidentale, che si lega a doppia mandata al Piano Mattei. Previsto l’intervento della premier Giorgia Meloni presso la Galleria nazionale d’arte moderna a Valle Giulia
Troppa animosità su Incoronata Boccia, gli obiettivi sono altri. Il commento di Arditti
Le reazioni alle sue parole su Israele e Gaza appaiono eccessive e viziate da pregiudizio. Invece di un dibattito sui fatti e sulla deontologia giornalistica, si è scatenata una caccia alle streghe. Ma esiste davvero una mancanza di prove concrete su mitragliamenti sistematici contro civili inermi? E, al contrario, ci sono evidenze che smentiscano la sua tesi? Roberto Arditti ha esaminato fonti autorevoli e bilanciate per rispondere
I timori che la pace a Gaza sia effimera e che riesploda la guerra
Secondo le Nazioni Unite la quantità di macerie della striscia di Gaza equivale a 13 piramidi egiziane. Tra israeliani e palestinesi regge intanto sempre più a fatica il cessate il fuoco della prima fase del piano Trump. E che per il presidente turco Erdogan non é un affatto un piano di pace. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Cina e Russia fuori dai Balcani? Bruxelles scommette sul piano crescita
Il tour di von der Leyen in alcuni Paesi del costone balcanico è indicativo dell’attivismo europeo in chiave “riunificazione”, iniziativa in cui l’Italia sta giocando un ruolo primario con le costanti interlocuzioni del governo Meloni in quei Paesi. Ma serve un passo in più. I casi di Montenegro e Bosnia
Oltre la diplomazia trumpiana. Castellaneta spiega come consolidare la tregua per la pace in Medio Oriente
Mai come in questo momento servono lucidità e pragmatismo per trovare una soluzione condivisa e duratura che garantisca davvero la pace tra israeliani e palestinesi. Per l’Ucraina occorre invece che la diplomazia – quella tradizionale – ritorni in campo. A questo scopo, anche l’Italia può giocare un ruolo importante attraverso la sua azione “silenziosa ma efficace”. L’analisi dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta
Come difendere la democrazia dall’interferenza straniera. Il report dell’MI5
L’MI5 emana linee guida per contrastare lo spionaggio e le interferenze. Assieme all’analisi delle minacce e alla loro panoramica, istruzioni per rendere ognuno elemento attivo e consapevole della propria sicurezza nazionale. Le linee guida, contenute nell’acronimo Best, seguono semplici direttive: siate vigili, assicura la tua sicurezza all’estero, proteggi le tue informazioni e fidati del tuo istinto
Dopo Gaza Trump cerca il bis in Ucraina, ma è la Cina il vero rompicapo. La lettura di Ian Bremmer
Secondo il politologo Usa, fondatore e presidente di GZero Media ed Eurasia Group, gli eventi in Palestina rappresentano un passo avanti importante nel breve termine, e un successo per Trump. Che adesso sembra intenzionato a cercare il bis in Ucraina. Mentre con Pechino la situazione potrebbe essere diversa
Sanzioni, dazi e controlli all’esportazione. La nuova grammatica del potere globale
Dopo le restrizioni Usa, la Cina risponde con misure che potrebbero ridisegnare le catene di approvvigionamento mondiali, confermando la fine dell’ordine liberista e l’ingresso in un’epoca in cui interdipendenza e coercizione economica diventano strumenti di potere. La chiave? La trade compliance. L’intervento di Mario Alfonzo, responsabile della Trade compliance di Northrop Grumman Italia