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Giappone, la sfida di Sanae Takaichi parte dall'economia

La premier giapponese Sanae Takaichi affronta il primo test del suo governo: salari reali in calo e inflazione persistente. Il piano di stimoli da 13,9 trilioni di yen su cui si basa il lancio della “Sanaenomics” rischia di compromettere la credibilità fiscale e politica dell’erede di Abe

Non solo Marocco. Così i giovani africani accendono le piazze

Dal Madagascar al Kenya, i quasi trentenni del continente africano esigono giustizia sociale, opportunità di lavoro e condizioni di vita che permettano loro di avere un futuro in casa, senza bisogno di cercarlo altrove. Ma la politica (e le forze di sicurezza) sembrano dare la stessa, solita risposta…

Connettività e dialogo con Riad. L'alta formazione di Med-Or e Sparkle in Arabia Saudita

In un momento in cui la connettività digitale rappresenta una leva cruciale della competizione globale, l’iniziativa congiunta tra Med-Or Italian Foundation, Sparkle e StC Group Academy assume un significato che va oltre la formazione tecnica

La corsa di Xi all'atomica non dipende da Trump

Trump riapre la retorica sulla partita nucleare, ma la corsa di Xi non è una reazione. La modernizzazione dell’arsenale cinese è un progetto strategico autonomo, iniziato anni fa e parte della visione di potenza globale perseguita da Pechino

Un ex jihadista ricevuto alla Casa Bianca. Il frutto del no al 2011

Le rivoluzioni del 2011 hanno scosso le fondamenta delle repubbliche arabe: Tunisia, Egitto, Yemen, Iraq, Siria in modo particolare. Si tratta di tutti Paesi che dalla laicità della scelta anticoloniale del cosiddetto panarabismo, che invocava la nascita di uno Stato arabo libero dal colonialismo, sono tutte scivolate nel totalitarismo di generali golpisti, e poi di altri golpe. Forse la strada che ha aperto la via del potere ad Al Sharaa è stato proprio il no al 2011. Ironie della storia?

Al Sharaa, ecco come Trump continua a riscrivere il Medio Oriente

La trasformazione della Siria di Ahmad al-Sharaa, da roccaforte del jihadismo a partner degli Stati Uniti, rappresenta un cambio di paradigma senza precedenti, che l’amministrazione Trump cavalca con interesse strategico

Cile, la guerra elettorale è tutta a destra

Con il primo voto obbligatorio nella storia del Sudamerica, domenica i cileni sceglieranno un nuovo presidente. Il vantaggio del candidato dell’estrema destra José Antonio Kast e la sorpresa del Partito Nazionale Libertario di Johannes Kaiser

L'Europa risponderà alle richieste di Zelensky? L’opinione di Guandalini

Il resistente ucraino chiede armi e denaro ma l’Europa tentenna. Trump concede a Orban un anno di esenzione dalle sanzioni americane sull’importazione di petrolio e di gas dalla Russia. Adesso è ora che il Vecchio continente decida con determinazione cosa fare. L’opinione di Maurizio Guandalini

Tra Cina e Usa tregua tattica, non disinnesco strategico. La mossa di Pechino sui metalli rari

La Cina ha sospeso il divieto di esportazione verso gli Stati Uniti di una serie di metalli e materiali strategici — tra cui gallio, antimonio e germanio — segnando un importante gesto di distensione nel contesto della guerra commerciale e tecnologica con Washington

Vertice anonimo, cooperazione cruciale. L'Ue-Celac secondo Rizzi (Ecfr)

Solo 12 leader su 60 e la defezione, ultima in ordine di tempo, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Sono i numeri impietosi che ridimensionano un vertice, quello tra i 27 Paesi dell’Unione europea e i 33 latinoamericani e caraibici del Celac, carico di aspettative ma segnato da una scarsa partecipazione politica. Eppure l’America Latina resta cruciale per l’Unione europea, osserva Alberto Rizzi, policy fellow del team geoeconomico dell’Ecfr

 

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