L’esperto diplomatico, quando era vicesegretario della Nato, fu presente alle discussioni dopo l’attacco alle Torri Gemelle che coinvolsero gli alleati Nato nella solidarietà agli Usa, attaccati dal terrorismo internazionale: “Oltre all’art. 5 bisognerebbe cercare un consenso internazionale come un Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una serie di Paesi che possa firmare un trattato per garantire la frontiera Ucraina”
Esteri
Gli artigli del Cremlino sulla rotta europea. In tilt il gps del volo di von der Leyen
Il volo di Ursula von der Leyen in Bulgaria è stato colpito da un’interferenza Gps attribuita alla Russia. Bruxelles conferma la minaccia, rilanciando sulla Difesa comune e sul sostegno a Kyiv
Vi racconto il vertice cinese tra le accuse (a Trump) di Xi e il sarcasmo di Putin. Scrive D'Anna
“Prima cartitas incipit Cina”. Al vertice di Tientsin, il presidente Xi Jinping bypassa Putin e lancia la “Global governance initiative” che vuole colmare “il gap tra Nord e Sud del mondo”, sfidando gli assetti dell’ordine occidentale nato dalla fine della Seconda guerra mondiale, a guida Usa. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Dopo lo Sco di Pechino gli Stati Uniti avranno bisogno dell’Europa. Saccone spiega perché
Per gli Stati Uniti, l’Europa è necessaria per equilibrare i rapporti di potere globali, per garantire la resilienza economica e tecnologica, per dividere il peso della sicurezza militare, e per difendere insieme un modello di valori che resta il punto di riferimento per larga parte del mondo. In un mondo multipolare, l’alleanza transatlantica non è più soltanto una scelta storica: è una necessità strategica, Il commento di Umberto Saccone
Bengasi, l’Africa dell’intelligence si incontra nella roccaforte di Haftar
A Bengasi il 20esimo vertice del Comitato dei servizi di intelligence e sicurezza dell’Africa (Cissa) ha messo in scena le nuove geografie della sicurezza africana. Con 53 Paesi presenti e partner europei e americani, il Summit accredita la Libia orientale come hub di sicurezza, tra le ombre russe e cinesi e la prevenzione di conflitti e minacce transnazionali
L’Europa così com’è non può combattere né difendere l’Occidente. La versione di Irdi
Se l’Europa vuole costituire un polo capace di perpetuare i valori occidentali nel XXI secolo dovrà affrontare delle conversazioni scomode e pratiche su sé stessa. L’alternativa è arrendersi, senza disturbare, alla fine di una parentesi democratica-liberale durata meno di tre secoli e a quella della radice plurimillenaria dei suoi valori. L’intervento di Beniamino Irdi, nonresident senior fellow della Transatlantic Security Initiative presso l’Atlantic Council
Tra Tokyo e Tianjin, la diplomazia tattica di Modi
In un momento di tensione con gli Stati Uniti, il premier indiano cerca intese tecnologiche con il Giappone e un fragile equilibrio con la Cina. Sullo sfondo, lo stallo nella SCO, le incognite con Mosca e l’ambizione di un’India marittima
La guerra non è materia da comunicati stampa, vedere per credere. L'analisi di Arditti
Al termine di una delle settimane più drammatiche dall’inizio del conflitto, emerge una verità scomoda: la forza sul campo e la capacità di infliggere colpi strategici determinano la credibilità politica. Zelensky ha dimostrato di poter colpire obiettivi vitali, mentre Putin ha rilanciato con la potenza bruta, mostrando che nessun simbolo è fuori dal raggio d’azione. Nella guerra moderna, chi domina la tecnologia e la logistica impone il ritmo anche al discorso diplomatico
Generazione Maastricht, la scelta europea. Il commento dell'avv. Chimenti
La politica internazionale ci ricorda ogni giorno che nessuno Stato europeo, da solo, può garantire pace, sicurezza, benessere sostenibile. Se c’è una lezione che le nuove generazioni possono e devono raccogliere, è proprio questa: l’alternativa non è tra più o meno Europa, ma tra un’Europa protagonista o un’Europa marginale. E Draghi, da Rimini, ha lasciato sul tavolo un invito chiaro: agire ora, non quando sarà troppo tardi. Il commento di Stanislao Chimenti, Equity Partner Studio Legale Delfino e Associati Wilkie Farr&Gallagher
Stop ai componenti cinesi sulle rinnovabili. L’Italia apre la strada all’Europa
Il governo italiano ha introdotto una misura senza precedenti in Europa: l’esclusione di pannelli e componenti fotovoltaici di origine cinese dai nuovi incentivi sulle rinnovabili. La scelta ha un valore strategico rilevante perché rompe con lo status quo di forte dipendenza dalla Cina, si allinea con le scelte di Roma di proteggere da Pechino i settori più strategici e incrocia le necessita della Nato di favorire interdipendenze interne, collegando civile e militare (ossia economia e sicurezza)