Londra e Bruxelles vogliono voltare pagina a quasi nove anni dal referendum Brexit. Si riparte da sicurezza e valori condivisi. Per i prestiti Safe al Regno Unito servirà un adeguamento delle regole attuali, spiega Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa, sicurezza e spazio dell’Istituto Affari Internazionali
Esteri
La pace non conviene a Putin. Bozzo spiega la strategia russa
Due mesi dopo il loro ultimo colloquio, Trump e Putin riprendono il dialogo sul dossier ucraino. Trump vuole risultati per rafforzare la propria immagine, mentre Putin mira a guadagnare tempo per consolidare i territori occupati. Il rischio? Un nuovo nulla di fatto. Intervista a Luciano Bozzo, professore di Relazioni internazionali alla Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze
Cosa raccontano le elezioni in Polonia, Portogallo e Romania
Centrodestra e destra nella domenica elettorale dei tre Paesi, pur con sfumature e destini diversi, rappresentano una spia della crisi della socialdemocrazia europea, che non intercetta le esigenze dei cittadini e si trova in difficoltà a individuare soluzioni
Perché Meloni fa bene all’Europa. Parla Valbona Zeneli
Secondo Valbona Zeneli, senior fellow presso Europe Center e la Transatlantic Security Initiative dell’Atlantic Council, l’Italia gioca un ruolo strategico nel dialogo euro-atlantico grazie alla leadership pragmatica di Giorgia Meloni. Rafforzare i legami Ue-Usa, anche attraverso un accordo commerciale, è cruciale per affrontare le sfide globali e garantire la coesione geopolitica occidentale
Italia centro dell’Occidente, per un’Europa che deve costruire una “vision”. Conversazione con Natalizia
Mentre Washington riorienta le sue alleanze globali verso aree come il Golfo, l’Europa rischia la marginalizzazione se non saprà combinare la sua forza simbolico-politica con maggiore lucidità strategica. Il Vaticano riaffiora come piattaforma negoziale, ma serve una visione. Come osserva Gabriele Natalizia (Sapienza), “l’Unione europea manca fondamentalmente di strategia condivisa”
Il ritorno della Russia alle Svalbard riapre i giochi artici. L’analisi dell’ammiraglio Caffio
La Russia torna a rivendicare la smilitarizzazione delle Svalbard, riaccendendo un contenzioso storico con la Norvegia. Le tensioni nell’Artico si legano a un quadro più ampio, tra strategie Nato, interessi economici e ambizioni geopolitiche che toccano anche gli Stati Uniti e la Cina. L’Italia, presente con una missione scientifica e attività offshore, è coinvolta in un’area sempre più strategica per rotte e risorse del futuro. Lo stato della situazione letto dall’ammiraglio Fabio Caffio
Tregua o transizione. Analisi dell’accordo Usa-Cina, tra problemi strutturali e prospettive
La tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, discussa al Festival “Noi – Napoli Osservatorio Internazionale”, è solo una pausa in uno scontro sistemico più profondo. Enrico Fardella analizza gli squilibri strutturali della Cina, Noemi Lanna evidenzia la vulnerabilità del Giappone e Pietro Masina legge la crisi come parte di un passaggio egemonico globale
Perché il fentanyl continua a dividere Usa e Cina
Washington valuta di rivedere i dazi del 20% imposti sulle merci cinesi, in cambio di maggiori controlli sui precursori chimici. Pechino contesta le accuse e sostiene che la responsabilità del problema ricada esclusivamente sugli Stati Uniti
L'offensiva "verde" di Pechino in Azerbaigian è un rischio per l'Europa. Ecco perché
Il Caucaso è sempre più al centro delle rotte energetiche globali, e la Cina ne prende le redini con un’aggressiva politica di investimenti green in Azerbaigian. L’Europa rischia di rimanere spettatrice
La guerra ibrida di Orbán contro Kyiv spiegata da Shekhovtsov
Spie ungheresi in Transcarpazia dovevano mappare le difese ucraine e sondare la popolazione etnica ungherese. Attività che rientrano in una strategia di “zona grigia” che punta a estendere l’influenza politica di Budapest in una regione storicamente contesa, sulla base di aspirazioni revisioniste riconducibili al concetto di “Grande Ungheria”. L’analisi del politologo Anton Shekhovtsov, fondatore del Centre for Democratic Integrity a Vienna e docente alla Central European University