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Tokyo e Seul aiuteranno Trump con le navi (anti-Cina). Ma anche Roma ha un ruolo

Gli Stati Uniti stanno rilanciando la propria cantieristica navale per rispondere all’ascesa marittima della Cina, puntando su partnership con Giappone e Corea del Sud. Ma anche l’Italia, con Fincantieri e una crescente presenza operativa nell’Indo-Pacifico, può giocare un ruolo strategico. La sosta della fregata Marceglia a Singapore ne è un segnale concreto

La propaganda (non) russa a scuola. Lo studio dell’Istituto Germani

Uno studio dell’Istituto Gino Germani ha esaminato 28 manuali delle scuole medie e individuato sei filoni di propaganda allineati alle narrative del Cremlino. Gli autori richiamano l’urgenza di educare al pensiero critico e allo studio di tutte le forme di totalitarismo

La Cina cambia paradigma? Cos'ha detto Xi sul prossimo Piano Quinquennale

Il nuovo Piano Quinquennale della Cina ridefinisce il concetto di sviluppo economico in chiave difensiva. In risposta alle crescenti pressioni esterne e alle tensioni con gli Stati Uniti, Xi Jinping propone una strategia centrata sulla sicurezza, con l’obiettivo di rafforzare la capacità del Paese di resistere a lungo termine piuttosto che di crescere rapidamente

Così il nucleare iraniano mette sotto stress Iraq, Siria e Libano

Il nuovo corso politico in Libano, Iraq e Siria segna un tentativo di riaffermazione della sovranità statale, soprattutto nel controllo delle armi e della politica di difesa. In uno scenario segnato dalle tensioni Usa-Iran, le milizie filo-iraniane rappresentano una sfida alla legittimità delle istituzioni

Come si muovono Londra e Roma nella crisi in Medio Oriente

Mentre Londra decide di sospendere i negoziati di libero scambio e sanzionare coloni violenti, il titolare della Farnesina conferma a Gideon Sa’arl’ che Italia conta sulla collaborazione del governo di Gerusalemme per rilanciare immediatamente il progetto umanitario “Food for Gaza”. Grossi (Aiea) a Milano

Meloni, Zelensky, von der Leyen. Ecco chi si muove dopo la telefonata tra Trump e Putin

Mentre la diplomazia si rimette in moto, l’Unione Europea accelera con nuove sanzioni e l’Ucraina chiede più pressione su Mosca. I contatti di Zelensky con i leader occidentali mostrano l’urgenza di una risposta coordinata e la volontà di costringere la Russia al tavolo

Vi spiego cosa nasconde Putin dietro alla telefonata con Trump. Parla Keir Giles

La strategia russa continua a puntare sulla diplomazia come strumento per rallentare le pressioni internazionali e guadagnare tempo, mentre sul campo si consolidano le posizioni militari e si cercano nuovi vantaggi territoriali a fronte di una trattativa che appare più illusoria che concreta. Conversazione con Keir Giles, direttore del Conflict Studies Research Centre e senior consulting fellow of the Russia and Eurasia Programme di Chatam House

Libia, la destabilizzazione a Tripoli rischia di bloccare il petrolio

La Libia affronta una nuova fase di instabilità politica e militare, con il rischio concreto di un blocco petrolifero da parte di Haftar. Questo scenario, sottovalutato dai mercati, potrebbe avere gravi conseguenze economiche per l’Italia e l’Europa. In un contesto globale già fragile, la crisi libica minaccia di innescare una tempesta perfetta nei mercati energetici

Reset e nuova collaborazione. Le relazioni tra Londra e Bruxelles nel post-Brexit

In un contesto globale complesso è naturale che due realtà che per decenni sono state così interconnesse da un punto di vista economico, commerciale e finanziario, ma anche in termini di partnership sulle politiche di difesa, di intelligence, di sviluppo tecnologico, cerchino oggi di recuperare spazi di collaborazione. Una maggiore vicinanza tra le due sponde della Manica può inoltre essere utile al dialogo tra le due sponde dell’Atlantico. Il commento di Mario Angiolillo

Trump chiama, ma Putin risponde? Mosca cerca più interessi che negoziati

Trump rilancia un’iniziativa diplomatica con Putin sulla guerra in Ucraina, ma senza reali cambiamenti nella posizione russa. L’apparente apertura rischia di congelare il conflitto alle condizioni di Mosca, indebolendo Kyiv e la coesione occidentale. Washington tiene il punto, il Cremlino allunga i tempi sfruttando l’inerzia a proprio favore

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