È opinione diffusa che a favorire la caduta della cortina di ferro non fu la distensiva Ostpolitik tedesca, bensì la pressione economica e militare degli Usa e la fermezza del Papa polacco, Giovanni Paolo II, a difesa di Solidarność. Per la stabilizzazione, che l’Europa deve promuovere nel suo interesse, non si potrà prescindere da un’appropriata dimensione di difesa e sicurezza, non solo militare ma economica ed energetica, e da una deterrenza efficace. L’analisi di Michele Valensise, ambasciatore e presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni
Esteri
35 anni dopo il crollo del Muro, il prezzo delle illusioni. La riflessione di Sessa
Nel ricordare oggi la caduta del Muro di Berlino riviviamo l’entusiasmo di quell’avvenimento, ma non possiamo dimenticare che le grandi speranze accese nel 1989 e poi con la riunificazione della Germania mostrarono presto le loro fragilità. Sono trascorsi pochi decenni, ma se siamo arrivati a far scoppiare nel cuore dell’Europa una guerra, prima o poi dovremo avere l’onestà di riconoscere che ci sono stati errori di valutazione della situazione di cui stiamo pagando il prezzo. L’analisi di Riccardo Sessa, ambasciatore e presidente della Sioi
Mattarella in Cina dopo la vittoria di Trump. Fardella spiega perché è importante
La visita del Presidente in Cina punta a sottolineare e rafforzare il dialogo tra i due popoli, dopo la decisione dell’Italia di non rinnovare il memorandum sulla Via della Seta, spiega il professore. Sullo sfondo, l’esito delle elezioni americane e la minaccia di nuovi dazi
Cosa (non) è successo dalla caduta del Muro di Berlino. Scrive Talò
A 35 anni dalla caduta del Muro, ci troviamo in un mondo diventato multipolare o meglio apolare, caratterizzato da trasformazioni magmatiche, in cui nessuna potenza singola riesce a dominare il sistema internazionale. La storia non solo non ha smesso di esistere ma si è messa a correre. La geopolitica mondiale si è fatta sempre più complessa, e non vediamo emergere i dirigenti politici del cambiamento come è avvenuto in quel 1989. L’analisi di Francesco M. Talò, ambasciatore, già consigliere diplomatico del presidente del Consiglio e rappresentante permanente d’Italia alla Nato
Congratulazioni e pragmatismo. Così Putin si dice pronto a collaborare con Trump
Le relativamente tardive congratulazioni di Putin a Trump per la vittoria alle elezioni segnalano l’intenzione di cercare un dialogo col neo-eletto presidente. Che potrebbe avere una visione vicina a quella del Cremlino su temi come l’Ucraina
Mattarella vede Xi. I retroscena dell’incontro spiegati da Sisci
Incontro a Pechino per rilanciare il partenariato strategico globale dopo la fine della Via della Seta. Il sinologo Sisci osserva: “È un momento particolarmente favorevole, subito dopo le elezioni americane”. Ma ci sono alcuni caveat
Così l'Algeria si fa largo nella geopolitica di Ue e Nato. Parla Calovini
“Sono molto soddisfatto di questa visita, che testimonia l’attenzione della Nato al bacino Mediterraneo, tra l’altro un incontro di questo tipo mancava da qualche decennio”. A Formiche.net il deputato di FdI, Giangiacomo Calovini, vicepresidente del Gruppo Speciale Mediterraneo, racconta l’incontro ad Algeri tra i rappresentanti del Parlamento e del governo algerino e una delegazione congiunta con gli organismi che fanno capo all’Assemblea parlamentare della Nato
Nato, Ucraina e la nuova fase Ue-Usa. Cosa ha detto Meloni al Consiglio europeo
Il presidente del Consiglio in occasione del Consiglio Europeo informale mette dei punti fissi: “Dopo la vittoria di Trump non chiediamoci cosa possono fare gli Usa, ma cosa può fare l’Ue per sé stessa. L’Ucraina? La pace con il sostegno dell’Occidente. Le spese per la difesa? Ne tenga conto il patto di stabilità”
Italia e India, una cooperazione strategica nell’Indo-Mediterraneo
L’allineamento strategico di Italia e India riflette una visione condivisa per la stabilità e la cooperazione regionale. Un evento organizzato dalla Fondazione Med-Or evidenzia come questo asse indo-mediterraneo emergente potrebbe diventare una pietra angolare delle politiche estere di entrambi i Paesi, rafforzando la loro influenza nella messa in sicurezza delle corsie marittime aperte e sostenendo un’economia globale più interconnessa tra Mediterraneo e Oriente
Chi è Susie Wiles, la stratega moderata di Trump
È la prima donna capo di gabinetto nella storia americana. Dura, intelligente e innovativa, a lei è attribuito il successo della nuova organizzazione della vita politica di Donald Trump