Per Alperovitch (Silverado Policy Accelerator), la telefonata al presidente Zelensky serve più agli interessi di Xi Jinping che alla pace. Kiev tuttavia accetta il contatto, così come Washington e Bruxelles, sebbene con scetticismo
Esteri
No baby, no party. Così le poche nascite bloccano la crescita cinese
Il crollo dell’indice di natalità in Cina potrebbe colpire le ambizioni economiche del Paese, tra crisi del sistema pensionistico, una riduzione della forza di lavoro e la voglia dei giovani di non dare priorità al successo e la vita professionale. L’analisi della Bbc
Com’è andato il war-game Usa sull’invasione cinese di Taiwan
Un’esercitazione organizzata dal Center for a New American Security ha simulato gli scenari di un conflitto nello Stretto tra quattro anni. Ecco cos’hanno detto i repubblicani e i democratici che hanno partecipato
Meloni vola a Londra per spiegare il Piano Mattei a Sunak
G7, Ucraina, Indo Pacifico, cooperazione in difesa e rotte dall’Africa sono i temi al centro dell’incontro di domani a Londra. Attesi importanti passi avanti sull’accordo bilaterale
Xi chiama Zelensky. Quanto si è parlato di pace e di Russia
La tanto attesa telefonata è arrivata e si porta con sé un messaggio che il leader cinese indirizza innanzitutto ai partner ex sovietici, evitando considerazioni russo-centriche, spiega Sciorati (UniTrento/Ispi). Zelensky limita il colloquio alle relazioni bilaterali. Mosca fredda
Bene la conferenza, ma la pace è lontana. L'Italia e il progetto Ucraina secondo Sanguini
“L’Italia è un Paese che si può fare ammirare, o meno, sulla base delle iniziative concrete che vorrà adottare. La pace? Non vedo segnali che possano far immaginare in tempi ragionevolmente brevi che la Russia intenda ritirarsi o che possa essere indotta a ritirarsi”. Conversazione con Armando Sanguini, già ambasciatore italiano in Tunisia e in Arabia Saudita e ora senior advisor Medio Oriente e Nord Africa dell’Ispi oltre che docente all’Università Lumsa di Roma
Italia fuori dalla Via della Seta? Ecco la mossa di Pechino
L’ambasciatore Jia spiega che i “risultati” commerciali sono “inseparabili” dal memorandum siglato da Conte nel 2019. La Cina prova a legare il rinnovo agli scambi, ma l’intesa è fortemente politica
Il filo rosso che unisce Cina, Russia, Sudan e Turchia. L’intervento di Volpi
In questo mondo globalizzato fatto dalle mille luci degli aeroporti, c’è un “mondo ristretto” che non può lasciarci indifferenti e che arriva fino al tavolo del nostro soggiorno. L’intervento di Raffaele Volpi, già presidente del Copasir
Un 25 aprile anche per il popolo iraniano. Il commento di Terzi (FdI)
È fondamentale che governi e legislatori occidentali assicurino il più ampio sostegno a un Iran laico e democratico contro il nazifascismo degli ayatollah. L’intervento dell’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Politiche dell’Unione europea a Palazzo Madama
È davvero l’ora di un decoupling geopolitico? Scrive l’amb. Castellaneta
La visita di Lula in Cina ha riacceso i riflettori sui Brics, un forum che sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. Ma attenzione: non siamo all’alba di una catastrofe per l’Occidente. Serve pragmatismo e realpolitik, anche all’Italia in vista della presidenza G7 del 2024. Il commento di Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti
















