Tre direttrici: sfruttare le debolezze, controllare i settori critici, connettere le regioni. Ecco le mosse di Pechino in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia
Esteri
Dal Summit del Negev passa la sicurezza del Mediterraneo allargato
Dal terrorismo all’Iran, fino alla pirateria del Mar Rosso. Due fatti legati alla sicurezza del Mediterraneo allargato che avvengono mentre nel deserto del Negev si parla di cooperazione
Quella in Ucraina è una guerra anche idropolitica
Mentre ci preoccupiamo di petrolio e gas, non possiamo perdere di vista l’acqua e i conflitti che può generare. L’analisi di Dario Quintavalle
L’Ucraina, l’Occidente che esiste e la democrazia che resiste
Chi, a Mosca come a Pechino, è rimasto sorpreso dalla coesione della risposta non aveva capito il punto di fondo: i Paesi democratici sono diversi e si possono dividere su tante cose proprio perché sono liberi, ma non sul collante fondamentale della democrazia. Il commento dell’ambasciatore Stefano Stefanini
Tensioni tra Russia e Azerbaigian. Il rischio per Mosca di scoprire i fronti
Scontri verbali (per ora) tra Azerbaigian e Russia sul Nagorno-Karabakh. Mosca rischia di impegnarsi su più quadranti e si espone agli avversari. Massima attenzione per l’Italia, che dall’Azerbaigian importa gas-non-russo
Cosa pensano gli esperti di quella frase di Biden su Putin
Francia e Regno Unito prendono le distanze nonostante la precisazione della Casa Bianca sul “regime change” a Mosca. Ma secondo l’ex capo dell’intelligence Clapper l’obiettivo del presidente Usa era il popolo russo
Più Wagner in Ucraina, e non è un buon segno
Se la Wagner aumenta la sua presenza in Ucraina, e se dovessero arrivare anche i miliziani di Hezbollah, significa che Putin è in difficoltà ma vuole aumentare la forza degli attacchi
Movimenti turchi sulla Libia, con incognita russa
Viaggio in Turchia dei consiglieri di Bashaga per costruire l’allineamento d’astri attorno al suo governo. Senza sapere come si potrà muovere Mosca
Un atlantismo coerente e senza ambiguità. Così l’Italia è tornata nel Quint
C’è da augurarsi che il nostro meritato rientro a pieno titolo al tavolo dei Cinque possa contribuire a far sì che l’aggressione all’Ucraina della Russia di Putin giunga prima o poi a termine e che prenda infine avvio un credibile negoziato di pace. Il commento di Gabriele Checchia, già rappresentante permanente d’Italia al Consiglio atlantico e ambasciatore all’Ocse, oggi presidente del comitato strategico del Comitato atlantico italiano
Aderire al Trattato di Roma per fermare le guerre
La Corte penale internazionale è uno strumento essenziale per dare giustizia alle vittime dei crimini di guerra, ma può essere anche un deterrente per contenere le escalation militari delle crisi diplomatiche. Specie se le superpotenze ne riconoscessero la giurisdizione. L’intervento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, Università di Chieti-Pescara