L’iniziativa della fondazione Magna Carta ad Arezzo. Il presidente: “La parte moderata dell’elettorato ha perso quella capacità di determinare l’esito politico di una consultazione, anche in maniera indiretta. Per cui, probabilmente, pensare a un partito, nella accezione tradizionale del termine, non è la via migliore”. E sulla comunicazione: “L’anarchia che si trova sui social esaspera la polarizzazione. E questo sfavorisce i moderati”
intervista
Morfologia delle proteste in Cina. Parla la prof. Marina Miranda
“Le proteste sono meno intense rispetto ai giorni scorsi perché il governo cinese ha messo in atto misure, anche dal punto di vista tecnologico, di controllo, con la polizia schierata nelle città. In questo senso, Hong Kong è stata una palestra per una repressione capillare e strutturata”. Conversazione con Marina Miranda, professoressa ordinaria di Storia della Cina contemporanea all’Università di Roma Sapienza e presidente dell’Associazione Italiana per gli Studi Cinesi (Aisc)
La politica non dimentichi la salute. E metta mano al payback. Parla Cattani (Farmindustria)
Intervista a Marcello Cattani, presidente degli industriali farmaceutici. Basterebbe spostare parte dell’avanzo della spesa convenzionata sul deficit generato da quella diretta e in tre anni il problema sarebbe risolto. L’inflazione sta picchiando duro, è arrivato il momento di mettere in sicurezza e valorizzare la produzione e la ricerca made in Italy. La riforma dell’Aifa? Servono più lavoratori per adeguare l’Agenzia alla sua mission
Meloni e le sfide per un (vero) partito conservatore. Parla Tarchi
“Finché sussisteranno realtà autonome come Forza Italia e i gruppetti di Toti, Lupi e simili, non sarà facile che questa prospettiva si concretizzi”. Nel Pd? “Se dovesse prevalere la linea Schlein, Calenda e Renzi potrebbero festeggiare”. Conversazione con Marco Tarchi, politologo e docente all’Università degli Studi di Firenze Cesare Alfieri
Addio al popolare coraggioso. Castagnetti ricorda Bianco
“Gerardo aveva una visione politica a lungo termine. Pensava al domani”. Il ricordo di Pierluigi Castagnetti, che con Bianco ha condiviso più di una stagione politica
Le piattaforme digitali fanno crescere l'economia. Maffè spiega come
Intervista all’economista della Bocconi in occasione dello studio presentato alla Luiss che certifica l’impatto positivo per le imprese che beneficiano delle piattaforme web. La politica deve capire che Amazon, Netflix e le altre possono aiutare le realtà più piccole. E inquinano meno delle modalità “classiche”
Xi userà l'Ucraina per distrarre dai problemi interni? Risponde Fardella
Xi Jinping non accetterà le istanze di chi protesta, gestirà la pandemia così come ha iniziato, perché la zero-Covid policy è ormai simbolica. Ma per recuperare immagine e affidabilità con l’Europa e l’Occidente, potrebbe prendere una linea meno ambigua sull’invasione russa dell’Ucraina. Conversazione con il direttore del progetto China Med e professore dell’Università di Napoli “L’Orientale”
Lo Stato Stratega. Così Urso coniuga politica industriale e interesse nazionale
Il ministro delle Imprese e Made in Italy parla a Formiche.net sottolineando l’importanza del contesto atlantico e occidentale anche per le scelte strategiche. Nel giorno della riunione Ue sui chip dice: “Qui siamo in ritardo, abbiamo lasciato che la Cina crescesse”. Intel in Italia? “Stiamo monitorando, l’ultima parola spetta all’azienda”. Sul 5G: “Non possiamo passare da una dipendenza energetica dalla Russia a una tecnologica dalla Cina”
Il tentativo di Conte per rubare voti al Pd usando la “pace”. Parla Ignazi
“Il Pd è un partito traumatizzato dal mancato successo elettorale, mentre il M5S è galvanizzato dallo scampato pericolo della scomparsa. Sull’Ucraina penso di intuire che la linea di Conte, comunque, sia quella di essere contrario all’invio di armi alla cieca, senza aver individuato una via d’uscita dal conflitto”. Conversazione con Piero Ignazi
Dalle parole ai fatti. Sull'Ucraina il rischio è Salvini. Parla Parsi
“Ci sono soggetti che pensano di lucrare politicamente su un atteggiamento di non assunzione di responsabilità verso l’Ucraina”, spiega il professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Sulle armi l’Italia, a maggior ragione, è chiamata a fare la sua parte”