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Vi racconto la grande (e tossica) crisi cinese. Parla Fabio Scacciavillani

Il Dragone produce tanto e consuma poco, per il semplice motivo che al partito importa di più distruggere le economie straniere e concorrenti, piuttosto che pensare al benessere dei propri cittadini. Tanto da non essere interessato molto nemmeno alle sorti del Pil. Intervista a Fabio Scacciavillani, economista, editorialista e docente

Il report di Draghi e il salto di qualità che serve all'Ue. Parla Passarelli

Quando Draghi parla di riforme senza precedenti penso che si riferisca in particolare ai temi legati alla difesa comune, all’esercito comune europeo e alla fiscalità comune. Ecco perché occorrerebbe una riforma dei trattati europei, anziché una riforma costituzionale nel nostro Paese. Conversazione con Gianluca Passarelli, professore di Scienza Politica all’Università La Sapienza

Germania, da modello a crisi politica? L'analisi di Politi (Ndcf)

“La risposta data dalle elezioni regionali è un campanello d’allarme che non va sopravvalutato. Non è vero che la Germania è alle soglie della presa di potere hitleriana. Ci sono state scelte incomprensibili, in piena crisi energetica, come chiudere le ultime tre centrali nucleari. Trovo inutile stupirsi se questi anni caratterizzati da globalizzazione e da turbocapitalismo, così come lo definì il non certo comunista Erdward Luttwak, abbiano prodotto una fortissima frammentazione sociale”. Conversazione con il direttore della Nato Defense College Foundation, Alessandro Politi

Come è fallito il progetto elettrico tedesco. Parla Fortis

Alle radici della grave crisi, non solo industriale, tedesca, ci sono scelte poco lungimiranti condite da una buona dose di superficialità. Per questo il caso Volkswagen non deve stupire. L’Italia invece ha dimostrato di saper essere vincente. L’avanzata dei neo-nazisti? Roma ha un buon bilancio, i mercati forse non saranno così malevoli. Conversazione con Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison

Conte o Renzi? Il dilemma di Schlein e l'autunno caldo di Meloni visti da Panarari

Conte apre all’ipotesi di candidare l’ex ministro Orlando come presidente della Liguria. È un passo avanti, ma non è la consacrazione di un’alleanza strutturale. Il leader pentastellato ha diversi problemi interni da risolvere e la fronda vicina a Grillo si sta facendo sentire. Per Schlein è più sacrificabile Renzi, ma la stampella centrista è fondamentale. Tajani e Salvini litigano e a lungo andare le fibrillazioni possono pesare su Meloni. La manovra? Si prospetta un autunno caldo. Conversazione con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari

Fitto, l'uomo di mediazione che tesse la rete di Meloni in Ue. Parla Pittella

Fitto è un ministro molto autorevole, che si è distinto per un grande lavoro in Italia e in Europa. In Ue, fra l’altro, è stato capace di far eleggere uno dei vicepresidenti con l’appoggio del partito popolare. Dunque anche sotto questo profilo è importante un profilo come il suo in Europa per Meloni. È un profilo di mediazione e non di scontro. Ora dovrà lavorare su Pnrr, coesione e transizione energetica. Colloquio con l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella

Sulle pensioni omologare pubblico e privato, ma occhio agli equilibri di bilancio. Parla Sacconi

Per il governo le pensioni rappresentano una ragione di equilibrio di finanza pubblica soprattutto nel lungo periodo e nel breve il modo migliore per controllare la spesa è favorire il rinvio della pensione per chi può rimanere al lavoro. Avrebbe senso parlare anche di statali molti dei quali vorrebbero rimanere al lavoro. Almeno su base volontaria si potrebbero omologare le età tra pubblico e privato. Colloquio con l’ex ministro Maurizio Sacconi

Campo largo in ordine sparso. Per Meloni la prova (anche in Ue) è la manovra. Parla Palano

La costruzione del Campo Largo con tutti i partiti di centrosinistra risulta ancora molto complessa: i veti incrociati, in particolare del leader pentastellato verso il numero uno di Italia Viva non contribuiscono alla realizzazione dell’alleanza larga. In maggioranza qualche polemica, ma il governo è ancora forte. La vera prova – di consenso e di capacità – sarà la realizzazione della Manovra. Colloquio con il politologo Damiano Palano

Perché l’arresto di Durov è una svolta epocale. Lo spiega il prof. Teti

Sulla vicenda del fondatore di Telegram, il docente all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara avverte: nonostante sia complessa da realizzare, la regolamentazione dei contenuti social è al centro del dibattito, con profonde implicazioni per la sicurezza nazionale e la libertà di espressione

Libia, nel caos ancora spazio per l’Italia. Ecco come per Mezran

Per Mezran (Atlantic Council), l’Italia dovrebbe spingere per arrivare a un accordo quadro sulla Libia tra Ankara e Il Cairo, sostenere l’iniziativa per un nuovo governo, attivandosi per veicolare il peso diplomatico degli Usa. Obiettivo: evitare il caos (e i droni cinesi nella Cirenaica russa)

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