"L'annuncio dell'esistenza di importanti falle di sicurezza nei microprocessori dei più grandi produttori mondiali - gli americani Intel e Amd e il britannico Arm - è gravissimo. Ma se vi sono vulnerabilità in questi prodotti di fascia alta, figuratevi cosa può trovarsi nella tecnologia a basso costo, anche di provenienza asiatica, senza dubbio intrinsecamente molto più vulnerabile". A rimarcare questo…
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Amazon (ma non solo). Ecco perché sta affondando la grande distribuzione americana
Gli americani lo chiamano retail Apocalypse. E forse hanno ragione, perché quello che sta colpendo il commercio al dettaglio statunitense è qualcosa di mai visto. Il fatto è che da un paio di anni una crisi senza precedenti sta decimando la grande distribuzione a stelle e strisce, con decine di marchi e catene che chiudono i battenti. Dagli storici magazzini…
Si scrive Ilva, si legge Nimby. Ecco come battere la cultura del no. Parla Ermete Realacci
L'Ilva e il Tap sono solo la punta dell'iceberg. Perché a ingessare l'Italia non ci sono solo i guai della Puglia, ma un grande malinteso di fondo. Frutto di colpe trasversali e una certa cultura della disinformazione, tutta politica. Ermete Realacci (nella foto), il rapporto tra industria e ambiente lo conosce bene. Presidente dell'omonima commissione alla Camera, è uno dei padri dell'ambientalismo…
E se la Bonino e la Lorenzin si unissero? Perché l'idea non è troppo strampalata
Proviamo a fare un giochino. Abbiamo una formazione politica che non ha bisogno di raccogliere le firme ma che ha un problema con il simbolo. Dall'altro lato abbiamo una lista che ha un simbolo sexy ma che ha necessità di raccogliere le firme. La leadership di entrambi i soggetti politici è femminile. Una dice dell'altra: "Ci sono posizioni diverse su…
Berlusconi, Salvini, Cesa e Parisi. A che punto è il centrodestra?
Il centrodestra ha il vento in poppa eppure non tutte le tessere del puzzle si sono ancora incastrate. Le lancette dell'orologio corrono veloci verso il voto e solo il Movimento 5 Stelle è già in fase avanzata di campagna elettorale. Berlusconi, a dispetto dell'età, si rivela sempre il più lucido, almeno fra quelli della sua parte politica. Il leader di…
Sicuro che i grillini di Di Maio non facciano sul serio? La candidatura di Carelli
Ogni ragione è buona per i giornali per dare addosso al Movimento 5 Stelle. Certo, il partito fondato da Beppe Grillo e Casaleggio offre molti spunti... Come negarlo? Allo stesso modo, sarebbe esiziale commettere lo stesso errore compiuto negli Stati Uniti con Trump e nel '94 (e successivamente) con Berlusconi. Il Movimento ha già dimostrato di avere consensi enormi nel…
Verso le elezioni con le proposte su giovani e lavoro dei leader dei partiti
Durante il discorso di fine anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto ai partiti “programmi realistici” e Avvenire ha colto la palla al balzo domandando ai leader dei gruppi che si sfideranno il 4 marzo “proposte concrete” sul rapporto tra giovani e lavoro, uno dei più problematici per la nostra economia e tra i più rischiosi per il futuro…
Le proposte dei partiti per i giovani? Vecchie. Gustavo Piga spiega perché
Avvenire pubblica sotto il grande titolo “Giovani e lavoro: ecco le ricette dei partiti” i programmi dei leader politici. Lo stupore a leggere le varie proposte non è tanto nell’inevitabile diversità di approccio alla politica economica, ben nota, quanto in una sorprendente uniformità, avvertita anche dal quotidiano in premessa: tante formule generali, nessuna politica specifica per i giovani. Addirittura, incredibile…
Lo scontro tra Donald Trump e Steve Bannon è la fine dell’inizio o l’inizio della fine?
Nel bene e nel male Steve Bannon è sempre stato un catalizzatore di attenzione, dirompente e dissacrante come solo un “trumpiano” convinto sa essere. La sua parabola politica sta a Donald Trump come la corrente amministrazione sta al partito repubblicano: una dicotomia che si regge su un equilibrio precario. Eppure i rapporti personali tra il presidente degli Stati Uniti e…
Gli Usa hanno fatto bene a bloccare Alibaba, ma non basta. L'analisi di Pelanda
Un non evento. Il no del Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti all’operazione da 1,2 miliardi di dollari con cui il colosso cinese Alibaba avrebbe acquisito MoneyGram non stupisce Carlo Pelanda, politologo, economista ed esperto di relazioni internazionali. “Si tratta di un fatto che rientra nel blocco annunciato della vendita di asset americani considerati di valore strategico – spiega…