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In Ue giochiamo la carta Draghi. La destra? Collaboriamo sulla difesa comune. Parla Marcucci

Politica estera e di difesa comuni sono uno snodo fondamentale. Nel mondo globale, o l’Europa acquisisce una voce sola o soccombe al cospetto della Cina e della Russia, quindi siamo disponibili a collaborare con la destra su questo dossier. Schlein dovrebbe controllare alcune posizioni e fughe in avanti dei suoi candidati. E i sovranisti indeboliscono l’Ue. Colloquio con il presidente di Libdem, Andrea Marcucci

Meloni può far dialogare centro e destre. Le Europee secondo Adornato

“C’è una crescita della domanda di anima europea. Ma andrebbe definita con più precisione insieme ai valori cui si devono riferire i cittadini dell’Unione. Una domanda in crescita da non sottovalutare o rigettare del tutto come estrema destra. A questo partito dei valori si contrappone una specie di partito dei diritti che sarebbe la sinistra europea”. Conversazione con l’ex parlamentare e saggista Ferdinando Adornato

In Ue non ci sarà una maggioranza (solo) di destra. Meloni-Le Pen, asse difficile. Parla Tarchi

Nel gruppo dei conservatori guidati da Meloni ci sarebbero forti resistenze a una convergenza con i nazionalpopulisti di Identità e Democrazia. I rapporti fra la premier e Le Pen, sono anche umanamente difficili. Lo scontro di ambizioni e personalità, al momento, inibisce la prospettiva agitata da Orban. La variabile Trump non inciderà troppo sugli equilibri europei. Conversazione con il politologo, Marco Tarchi

2 giugno e non solo, serve un coro diffuso di pedagogia civile. Il commento di Tivelli

Una festa che unisce e dovrebbe sempre più unire quella della Festa della Repubblica, ma che cade in una fase di pieno bipolarismo muscolare che vede contrapposte soprattutto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e la leader del Pd Elly Schlein. L’opinione di Luigi Tivelli

Perché il Centro è incompatibile con i partiti personali. il commento di Merlo

Il Centro è sinonimo di costruzione politica, è confronto permanente sui contenuti e, in ultima analisi, è fatto di leadership plurali. E dopo il voto europeo, e il concreto responso delle urne, potrà decollare una iniziativa politica che sia anche in grado di rilanciare la qualità della democrazia, il prestigio della politica e, forse, la stessa credibilità delle istituzioni democratiche. Il commento di Giorgio Merlo

Salvini sa di avere torto su Mattarella, ma... L'opinione di Cangini

Per quanto il messaggio salviniano possa mutare, certo è che a rimanere immutata sarà la sua caratura surrealista, aggressiva e sostanzialmente demagogica. Caratura a cui Salvini è il primo a non credere. L’opinione di Andrea Cangini

E se fosse Matteotti il padre della Repubblica? La versione di Cristiano

Matteotti, socialista e quindi senza eredi – per disgrazia o per fortuna, sta ai nostri punti di vista – è certamente il simbolo della Resistenza morto prima che si organizzasse, della Costituzione prima che se ne discutesse. È quindi il padre che tutti possono accettare senza timori di bottega. A meno che non vada bene… La riflessione di Riccardo Cristiano

Gruppo unico Ecr e Id? Così possono cambiare gli equilibri dell'Europa

Terzo approfondimento sui gruppi al Parlamento europeo che comporranno il nuovo emiciclo: rispetto a cinque anni fa le destre si preparano ad un exploit, dato sia dalle nuove sfide sul tavolo dell’Ue (immigrazione, dottrina Timmermans, guerre), sia dalla possibilità di replicare in Ue il modello italiano. Ma al di là di come finiranno i giochi, è iniziata una fase del tutto nuova a Bruxelles con un polo conservatore ormai in campo a tutti gli effetti.

Quirinale, ricevimento per la Festa della Repubblica quintessenza del Paese. Il racconto di D'Anna

Alla vigilia del 2 giugno, Festa della Repubblica, per le autorità e i vertici di tutti i settori pubblici e privati del Paese, intervenire al tradizionale ricevimento nei giardini del Quirinale non è soltanto una formalità del protocollo istituzionale, ma la conferma dell’ adesione ai principi costituzionali ed un reciproco riconoscimento di ruoli e responsabilità. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Perché Meloni non dovrebbe sottovalutare le parole di Zuppi. La versione di Sisci

La Chiesa ha contribuito a rinsaldare i governi della penisola nell’ultimo secolo. Mussolini si “comprò” la Chiesa con i Patti Lateranensi del 1929, la Chiesa fece poi il partito che resse l’Italia per mezzo secolo dopo la Seconda guerra mondiale, la Dc, e il cardinale Ruini sostenne Berlusconi per circa un ventennio. Forse oggi Meloni dovrebbe quindi essere prudente nel dialogo con Zuppi. Il commento di Francesco Sisci

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