Skip to main content

Accanimento correntizio. Pasquino svela cosa c'è dietro il dibattito sull'identità del Pd

L’identità di un partito riformista non comincia dal buongoverno, come pensa qualche presunto politologo di strada, ma dalla visione e dalle proposte con le quali arriva al governo. Il commento di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica e socio dell’Accademica dei Lincei

Gas, idrogeno e riforma dei Trattati. Il cammino dell'Ue secondo Ferrandino (IV)

“L’obiettivo deve essere la decarbonizzazione. La strategia per l’idrogeno mi sembra un’ottima base di partenza”. Intervista a Giuseppe Ferrandino, europarlamentare del Terzo Polo, sui temi aperti in Europa

La mossa (naturale) di Nardella e le sfide di Bonaccini. Parla Pombeni

Il politologo: “Bonaccini penso possa ricondurre il Pd all’essere un partito che trova la sua legittimazione nel buon governo in nome dell’interesse collettivo. Schlein si muove per assiomi. Da Orlando e Bettini rigurgiti massimalisti. Il futuro naturale di Calenda e Renzi? Essere la stampella centrista della sinistra”

Ucraina e non solo. Il parlamento si muova unito, dice Calovini (FdI)

Dopo le mozioni sulle armi, ora riconoscimento dell’Holodomor come genocidio e Iran: convergenze con Pd e Azione-Italia viva sono possibili, spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri della Camera

Intellettuali e politica, quante resistenze sulle riforme liberali. Scrive De Tomaso

Di Giuseppe De Tomaso

Se la Gran Bretagna venne svegliata dalle politiche thatcheriane, l’Italia si ritrovò migliorata grazie alle riforme liberalizzatrici targate Nino Andreatta (1928-2007), per citare il più determinato tra i nostri. Finale. Servirebbe riscoprire la lezione di quegli anni, anche a costo di affrontare la reazione degli intellettuali più recalcitranti. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Partiti? Mai più ritornati. Personalismi e politica secondo Mastrapasqua

I personalismi della politica hanno finito per trasferire alla politica stessa la liquidità profetizzata da Bauman in tutta la società contemporanea. Ai valori si sostituiscono i like. Ai dibattiti si preferiscono i diktat. I poteri sono trasferiti alle corporazioni che di volta in volta si ritengono più influenti e più determinanti nel successo della competizione elettorale e nella gestione del potere

lega, centrodestra, Quagliariello

L'occasione per i moderati di contare ancora (ma occhio ai social). Parla Quagliariello

L’iniziativa della fondazione Magna Carta ad Arezzo. Il presidente: “La parte moderata dell’elettorato ha perso quella capacità di determinare l’esito politico di una consultazione, anche in maniera indiretta. Per cui, probabilmente, pensare a un partito, nella accezione tradizionale del termine, non è la via migliore”. E sulla comunicazione: “L’anarchia che si trova sui social esaspera la polarizzazione. E questo sfavorisce i moderati”

Al "torneo Moratti" vince solo il Terzo Polo. Arditti spiega perché

Moratti, candidata alla Regione Lombardia, doveva tenersi le mani libere da ogni abbraccio politico e giocare da battitore libero, cercando uno ad uno tutti i voti scontenti a destra. Adesso invece è diventata la candidata della parte moderata dell’opposizione, collocazione che, oltre a non esserle naturale, serve al massimo per fare un buon risultato. E l’effetto finale è chiaro…

Tutelare tessuto produttivo e famiglie. Meloni alla Fondazione Guido Carli

Di Giorgia Meloni

L’intervento della presidente del Consiglio in occasione dell’evento “Energie coraggiose, forze che fanno muovere il mondo” della Fondazione Guido Carli. “Avevamo promesso agli italiani che questa sarebbe stata la nostra priorità, abbiamo mantenuto questo impegno, come siamo abituati a fare”

Meloni e le sfide per un (vero) partito conservatore. Parla Tarchi

“Finché sussisteranno realtà autonome come Forza Italia e i gruppetti di Toti, Lupi e simili, non sarà facile che questa prospettiva si concretizzi”. Nel Pd? “Se dovesse prevalere la linea Schlein, Calenda e Renzi potrebbero festeggiare”. Conversazione con Marco Tarchi, politologo e docente all’Università degli Studi di Firenze Cesare Alfieri

×

Iscriviti alla newsletter