La giornalista Rai e il suo operatore in Russia hanno fatto, giornalisticamente, un ottimo lavoro. Sarebbe stato giusto riportarli in territorio Ucraino per metterli al sicuro, ma i vertici dell’azienda l’hanno costretta a rientrare in Italia. L’onore delle armi al direttore del Tg1 che voleva mantenere la sua equipe in Ucraina e non farla ritornare in Italia. Ma il partito russo in Italia è molto forte. Il commento di Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà
Politica
Contro le ambizioni personali nella res publica. Castagnetti racconta la Dc di De Gasperi
In Sicilia, dopo lo sbarco degli alleati, ci fu una prima costituzione della Dc. Un’altra iniziativa analoga venne presa a Milano e a Genova, ma l’iniziativa più significativa e decisiva fu quella di Alcide De Gasperi, ultimo segretario del Partito popolare italiano (Ppi) di Sturzo, assieme ad alcuni altri ex parlamentari popolari della stagione prefascista. L’analisi di Pierluigi Castagnetti, Già vice presidente della Camera dei deputati e segretario del Partito popolare italiano, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Formiche
Così Italia e Dc crebbero insieme grazie a De Gasperi. Il ricordo di Pomicino
I grandi risultati ottenuti negli otto anni di presidenza del Consiglio furono certamente frutto della visione e dell’azione di De Gasperi, che però non avrebbe ottenuto se l’intero partito non avesse collaborato con il pensiero e con le politiche messe in atto. È proprio questo l’elemento di modernità della Dc degasperiana. Il commento di Paolo Cirino Pomicino, già ministro del Bilancio e della programmazione economica e già ministro per la Funzione pubblica
La lezione di De Gasperi per unire diverse anime politiche. Il commento di Orsina
Da cattolico, già esponente del Partito popolare e leader della Democrazia cristiana, De Gasperi capì che la ricostruzione del Paese aveva bisogno del recupero della tradizione statuale prefascista, con la quale la Chiesa e i cattolici avevano storicamente avuto un rapporto a dir poco difficile. Il commento di Giovanni Orsina, direttore della Luiss School of government e professore di Storia contemporanea
Settant'anni senza De Gasperi. La sua visione per un'Europa unita
Nell’inaugurare l’anno degasperiano, la sua figura va considerata nel profondo legame con la presenza politica dei cattolici. Il dibattito su questo tema è oggi una contorsione, ma tale eredità richiede la ricostruzione di un’autonomia. Solo così i cattolici possono ritrovarsi come difensori del cuore della democrazia, senza il quale il sistema rischia un collasso. La riflessione di Giancarlo Chiapello
Lo spirito liberale della battaglia di Forza Italia per i diritti dei carcerati. Scrive Cangini
Non si tratta solo di dare effettiva attuazione all’articolo 27 della Costituzione, quello che dispone il carattere riabilitativo e non vendicativo della detenzione. Si tratta soprattutto di affermare un principio cardine del pensiero liberale: la centralità della persona. Il commento di Andrea Cangini
Lo Ius scholae tra opportunità politica e necessità sociale. L'opinione di Bonanni
Il tema della cittadinanza presenta ferite gravi in Italia e nelle altre società occidentali. È necessario disegnare in tempo le traiettorie di sviluppo per la nostra comunità che nell’integrazione è destinata a trovare il suo assestamento. E allora la proposta dello ius scholae fa al caso nostro nel cercare punti di incontro per la società plurale. Il commento di Raffaele Bonanni
Legge Severino, la possibile palingenesi di FdI. Il commento di Cangini
Se l’offensive di Forza Italia e Lega sulla legge Severino dovesse trovare la disponibilità di Fratelli d’Italia sarebbe il segno di un avvenuto cambio di pelle: dalla demagogia manettara alla tutela delle libertà individuali su cui si regge lo Stato di diritto. Il commento di Andrea Cangini
Il Centro lo facciano i centristi, altrimenti è una burla. La versione di Merlo
Il centro faccia il centro, la sinistra faccia la sinistra e la destra faccia la destra. Perché ogni volta che si genera una confusione al riguardo, l’unico dato che emerge è che la sinistra rischia di smarrirsi e il centro – soprattutto il centro – di finire “cornuto e mazziato”. La riflessione di Giorgio Merlo
Kursk, l'Italia non si è dissociata. La posizione del governo vista da Adornato
“Per quanto siano autorevoli e importanti le parole di un ministro della Difesa, non risulta agli atti nessuna dissociazione italiana dalla linea filo ucraina e filo atlantica che il governo ha seguito”, spiega a Formiche.net Ferdinando Adornato. “Quindi l’Italia ancora non si è dimostrata inaffidabile, anzi. L’Italia non si è dissociata. Questo è il vizio del ragionamento di Mieli che pure è condivisibile quasi completamente”