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Dopo Rousseau Di Battista saluta, e le stelle sono tante...

Di Carlo Agnoli

Alessandro Di Battista esce dal M5S. O almeno lancia il cuore oltre l’ostacolo e con apparente grande coerenza saluta tutti e se ne va. Insomma, il MoVimento è di fronte al solito bivio: morire come movimento o rinascere come partito. E Di Battista lo sa

Governi a termine e termini del governo (Draghi)

Finché l’esecutivo ha la fiducia delle Camere è in carica e non può essere a termine, se non attendendo la scadenza naturale della legislatura. Ma ci sono dei “termini” di ingaggio, che nel caso di questo nuovo governo Draghi sono la sconfitta della pandemia, il completamento del Pnrr e le riforme. Il commento di Giuseppe Pennisi

Più salvezza che unità nazionale. Il governo Draghi visto dall’estero

Di Marco Vicenzino

Dopo aver salvato l’euro, Draghi è chiamato a formare un governo che non sia soltanto di unità nazionale ma anche di salvezza dalla peggior crisi economica dal dopoguerra. L’analisi di Marco Vicenzino, direttore del Global Strategy Project

L'agenda di oggi, venerdì 12 febbraio

Di Giuliano Maddaluno

A partire dalla possibilità che Mario Draghi salga al Colle per sciogliere la riserva fino al live talk di Formiche su come sarà il ministero italiano per la transizione ecologica, ecco gli eventi di venerdì 12 febbraio

Draghi alla prova del Parlamentarismo

Di Raffaello Morelli e Pietro Paganini

Se Draghi otterrà la fiducia in Parlamento (e noi auspichiamo di sì), sarà perché il suo è un governo nuovo nelle persone che lo compongono, con un presidente di comprovata grande esperienza economica e capacità operative in Europa, ma in specie perché è un governo di continuità politico-culturale fondata sulla continua attenzione alle decisioni degli attori della democrazia rappresentativa

Rousseau dice sì a Draghi, ma la scissione grillina non è esclusa. Che succede ora

Di Giuliano Maddaluno

Nella votazione on line degli iscritti al Movimento 5 Stelle ha vinto il sì a Draghi e al superministero della transizione ecologica richiesto da Grillo. Ma i sì sono stati 44.177, pari al 59,3%, i no 30.360, pari al 40,7%

Draghi attende Rousseau, intanto pensa ai ministri

Di Carlo Agnoli

La certificazione del voto grillino si avrà dopo le 19 di oggi ed è quindi improbabile che il presidente del Consiglio incaricato salga questa sera al Quirinale da Sergio Mattarella per sciogliere la riserva. Eppure la politica nazionale tutta attende i risultati della consultazione pentastellata per mettere ufficialmente la parola fine a questa crisi. I dubbi sul calendario

Murray

Se i grillini si spaccano, guadagna il centrosinistra. Meloni invece... L'analisi di Ceccanti

Il voto sulla piattaforma Rousseau e le due anime del Movimento 5 Stelle. L’ala governista e i dibattistiani barricaderi. Una probabile scissione potrebbe giovare alla coalizione del centrosinistra con il Pd. Fratelli d’Italia seppur coerente rischia: “Non si campa di rendite di posizione”. Ceccanti, deputato Pd e costituzionalista, spiega perché

Al servizio del bene comune. Il ruolo dei cattolici nella società

Occorre una formazione cristiana integrale all’impegno sociale e politico, i cui criteri di orientamento e di guida vanno attinti proprio dalla Dottrina Sociale Cattolica. Il commento di Riccardo Pedrizzi

No vuol dire no. Così Crimi cancella l'opzione astensione (citofonare Casaleggio)

“Se vincerà il no, si valuterà un secondo voto sulla possibile astensione”, dice Casaleggio, che non fa i conti con il Capo politico reggente Crimi. “No vuol dire no e non ci sarà una seconda votazione”, chiarisce, proprio mentre sono in corso le votazioni sulla piattaforma M5S Rousseau

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