Skip to main content

Dall'anti-elitismo al governo delle élite. L'analisi di Tivelli

Dopo il fallimento di un primo governo populista e di un secondo governo semi populista, grazie alla tempestiva e intelligente mossa di un Presidente della Repubblica di piena e sana impronta democratica, si affida la formazione del governo al miglior rappresentante delle élite italiane ed europee e per fortuna sembra che si squagli di colpo un certo anti-elitismo e tutti capiscono che non si può non salire sul carro del vincitore. L’analisi di Luigi Tivelli

Zanni (Lega) azzanna i sovranisti Ue. Rottura con AfD nel segno di Draghi?

Duro battibecco a Bruxelles fra il leghista e leader dei sovranisti europei Marco Zanni e il vice tedesco di Afd Joerg Meuthen su Mario Draghi. La Lega lo difende dalle critiche e porta in Ue la svolta “europeista” di Matteo Salvini, con un occhio al Ppe

Salvini’s EU-turn explained in light of the EPP

While talks go on to form Italy’s next government under former ECB chief Mario Draghi, the leader of the populist, right-wing League swerves surprisingly towards more moderate, less Eurosceptic positions. Could this be the long-awaited normalisation of the Italian right? Paolo Alli, Atlantic Council expert, has more

Un governo con Lega e FdI? Per Fassina (Leu) si deve fare. Poi al voto nel 2022

Stefano Fassina, esponente di Leu tende la mano a Giorgia Meloni perché, dice, “deve essere un Governo la cui base parlamentare deve essere più ampia possibile”. Anche per superare “gli steccati ideologici” e per “una legittimazione reciproca”

Matteo Salvini

La scelta giusta di Salvini. L’opinione di Ocone

La scelta di Salvini di uscire dal guado si sta profilando come la più saggia per lui e per il suo partito. Ne guadagna molto la sua leadership perché la politica è fatta di due momenti: quello di raccogliere fiducia e consensi, e quindi voti, e in questo nessuno può insegnare al Capitano nulla, ma anche di far pesare quei voti per quanto valgono. L’opinione di Corrado Ocone

Amava le idee, inseguiva le eresie. Attualità di Tatarella

La Destra di governo non c’è più, si è come dileguata, assopita, ritirata, ma Pinuccio Tatarella è rimasto. È qui con noi a ricordarci che la politica è un’arte nobile e faticosa, non esente da amarezze e compromessi talvolta amari purché finalizzati al bene del Paese. Che “ministro dell’Armonia” sarebbe stato! Il ricordo personale di Gennaro Malgieri

Governo Draghi, una nuova stagione per la democrazia del Paese

La buona riuscita del tentativo del presidente Draghi significherà inaugurare una nuova stagione politica, economica, sociale. Non dovrà formare solo un nuovo governo, dovrà impegnarsi a costruire i nuovi pilastri, partendo dalla Costituzione, di una democrazia moderna

La svolta di Salvini nel segno del Ppe. Scrive Paolo Alli

Una virata studiata da Giancarlo Giorgetti e infine fatta sua dal leader del partito. Dove porta l’abbraccio di Matteo Salvini a Mario Draghi? Per Paolo Alli, già deputato e presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato, può aprire un varco per il Carroccio nella famiglia dei popolari europei. Ecco perché

tatarella

Il ministro dell’Armonia e il governo dei migliori. Ricordando Tatarella

Di Domenico Crocco

Nel giorno in cui ci lasciava Giuseppe Tatarella, Domenico Crocco, autore della biografia a lui dedicata “Pinuccio. Vita di Giuseppe Tatarella” (Edizioni del Roma), ricorda il suo ruolo e la sua capacità di trovare una sintesi tra tesi differenti

grillo draghi

Grillo cita Platone ma Draghi riparta da Aristotele (e dalla classe media)

Di Andrea Longo

I nostri leader, ove mai davvero tenessero alla democrazia, dovrebbero riflettere su quanto preziosa per essa sia una classe media sana e che abbia la possibilità di divenire operosa. Mi permetto di confidare non solo nelle notorie competenze economiche di Draghi, ma anche nei suoi studi classici, affinché non dimentichi la lezione di Aristotele e agisca di conseguenza, prima che la profezia di Sieyès si rovesci tragicamente e il Terzo Stato divenga, irreversibilmente, nulla. La riflessione di Andrea Longo, professore di Diritto parlamentare presso l’Università La Sapienza

×

Iscriviti alla newsletter