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Il conservatorismo italiano è saldamente atlantista. Parola di Alli

Conversazione con il segretario generale della Fondazione De Gasperi: “La politica estera dei Paesi democratici e dei sistemi democratici, a partire dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, deve essere sempre di più basata sulla necessità di difendere il nostro modello, ovunque e comunque. In gioco non c’è più una competizione basata su contiguità territoriali o su fatti economici e commerciali, ma una competizione basata su modelli di governo”

Non siamo anti-europeisti, ma vogliamo una nuova Europa. Parla Crippa (Lega)

Dalla kermesse di Firenze la Lega non lancia un messaggio contro l’Europa, ma per un’Europa diversa, dei popoli. I compagni di viaggio? Non sono fascisti e Id è saldamente al fianco della Nato. E il Ppe è più ragionevole che dialoghi con noi, piuttosto che con i socialisti e con i liberali di Macron. Conversazione con il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa

Nessun rischio per la democrazia. La partita di Meloni (e Salvini) in Ue vista da Galli

“L’obiettivo di Meloni è quello di fare una seconda operazione Ursula con FdI dentro, che sarebbe sicuramente un upgrade, con la cancellazione delle accuse di fascismo o di inaffidabilità democratica”. Conversazione con il professore emerito di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università di Bologna

Regionali, prove di leadership per Schlein e Meloni. Ma attenzione a Salvini... Parla Segatori

Le elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo saranno importanti non tanto per i risultati in sé, ma per misurare i rapporti di forza dei partiti all’interno delle coalizioni. Tanto a destra quanto a sinistra. Conte è ambiguo con Schlein. Salvini lancia la sfida a destra a Meloni e la conflittualità aumenterà non solo in Ue. Conversazione con il politologo dell’Università di Perugia, Roberto Segatori

In altri tempi, la kermesse sovranista avrebbe portato all’uscita della Lega dalla maggioranza

Se la politica fosse una cosa seria, la manifestazione di ieri andrebbe letta come l’annuncio ufficiale della uscita della Lega dalla maggioranza che sostiene il governo Meloni, in quanto governo europeista, filo israeliano ed indiscutibilmente atlantista in Ucraina. Ma la politica, evidentemente, non è più una cosa seria. Né ha più alcun valore il vecchio motto attribuito a Goethe: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Il commento di Andrea Cangini

Rileggere il codice Camaldoli, la strada per i popolari secondo Chiapello

Di Giancarlo Chiapello

Il documento col titolo specifico “Per la comunità cristiana. Principi dell’ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli” ha un impianto che ha profondamente influenzato i costituenti democratico-cristiani e quindi ha contribuito a forgiare la Costituzione della Repubblica Italiana. L’opinione di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare

Hamas preferisce i bombardamenti alla trattativa (come Putin)

Hamas (come il presidente russo) ritiene che le pressioni internazionali renderanno l’offensiva israeliana certo capace di mettere in difficoltà l’organizzazione, ma non in grado di soffocarla definitivamente. Anzi: l’effetto desiderato da Hamas per la gente di Gaza è esattamente quello che sta crescendo a dismisura, cioè l’odio assoluto verso Israele. L’analisi di Roberto Arditti

La riunificazione europea e un Piano Mattei per i Balcani. Meloni in Serbia

Visita di Meloni da Vucic: “Siamo due persone che parlano chiaro e per questa ragione è più facile intendersi. Miglioreremo gli scambi commerciali, la strategia contro l’immigrazione illegale e l’Italia sarà sempre al fianco della Serbia per la riunificazione europea dei Balcani”

Popolari? Solo al Centro. Il commento di Merlo

Ecco perché è giunto il momento di declinare, come cattolici popolari e sociali, un progetto politico centrista e al contempo riformista e con una spiccata cultura di governo che sia in grado di riproporre un filone ideale in un campo politico coerente e lungimirante. Lo spiega Giorgio Merlo

Salvini scalpita perché può finire nell'angolo?

Quando il leader leghista al raduno identitario di Firenze (dove danno forfait Le Pen e Wilders) punta l’indice contro il Ppe, mostra di temere la concorrenza di voti data dall’asse ideale Meloni-Weber. È quella, semmai, l’onda blu verso le europee in un continente dove solo i governi di Germania e Spagna (ma tramite l’escamotage dell’amnistia) sono guidati da socialisti

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