Crosetto e Cirielli ricevuti dal Presidente della Repubblica, Ilham Aliyev: occasione non solo per cementare le intese geopolitiche in un quadrante altamente strategico per gli interessi italiani, ma anche per programmare la Cop29 che verrà ospitata da Baku. Non sfugge che lungo i 4.500 chilometri che separano l’Italia dall’Azerbaigian operino Paesi come Georgia, Turchia, Bulgaria, Grecia, Albania, che si trovano a cavallo tra due quadranti strategici come quello euromediterraneo e caucasico
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Italia-Tunisia, patto anche sulla difesa. E ora Algeria, Marocco e Libia
Il patto di collaborazione è militare, ma si allarga a vari ambiti e può diventare, come detto dal ministro Crosetto, europeo e internazionale. Una nuova visione del mondo che tiene conto del fatto che non possono più esistere nazioni ricche e nazioni povere: è l’unico modo per fermare le guerre. Il tutto legato al Piano Mattei che continua e che si incastra con la nuova frontiera, densa di problemi irrisolti, ovvero la Libia
Spese per la difesa fuori dal patto? In Europa la voce dell'Italia è ascoltata. Parla Loperfido (FdI)
Conversazione con il deputato della commissione Difesa: “Una vittoria dell’Italia e del governo Meloni”. Ma non solo: nel futuro, anche il dibattito sul centro unico di fornitura in vista della costituzione di un mercato unico europeo nel settore degli armamenti, “con vantaggi anche all’industria italiana della difesa che può contare su aziende tecnologicamente avanzate su scala mondiale”
Un Pd in bambola sull'Ucraina non serve all'Italia (né a se stesso)
Il partito che de facto ha guidato il Paese negli ultimi dieci anni sembra abbia timore di specchiarsi nella propria storia e nelle proprie decisioni passate. Come quella sul sostegno a Kiev nel solco dell’atlantismo (su cui già c’è stato l’harakiri del M5S con la Via della Seta)
Politica, industria e Forze armate. Lo sforzo collettivo per la Difesa Ue
Il momento della Difesa europea è adesso, una necessità che richiede lo sforzo della politica, delle forze armate e dell’industria. All’evento di Formiche e Airpress “Prospettive europee per una Difesa comune”, Crosetto, Cavo Dragone, Cont, Corazza, Mariani, Parenti e Tripodi riflettono sul progetto della Difesa comune
La corsa al gas, il Tap e l'energia nel Mediterraneo orientale
Adesso un rapido raddoppio dei flussi (come annunciato dal ministro Pichetto) permetterebbe all’Italia di far fronte alla crisi del gas con una concezione molto diversa. Roma in qualche modo c’è, soprattutto nell’obiettivo di mantenere l’area in equilibrio smorzando le tensioni e comunque promuovendo il proprio interesse nazionale
Dall'Ucraina al Giappone, ecco la difesa globale dell'Italia. Parla Crosetto
Intervista esclusiva al ministro della Difesa. “Abbiamo il dovere morale di continuare a sostenere il popolo ucraino”, afferma Crosetto che denuncia le fake news del Cremlino: “Quella russa è un’attività di propaganda allusiva e tendenziosa contro il nostro Paese”. Anticipa quindi come sarà strutturata la partnership strategica con il Giappone e conferma l’attenzione del governo in Medio Oriente e nei Balcani nonché gli orientamenti su Spazio, cyber e difesa europea
Perché il Fianco Est dei Balcani è così importante per l'Italia (e Crosetto lo ricorda)
Mentre dieci giorni fa i ministri degli Interni hanno dato il via libera all’adesione della Croazia allo spazio Schengen, Romania e Bulgaria continuano invece a restare ancora escluse, nonostante i pareri positivi da parte della Commissione europea
Difesa, Ue, sicurezza. Tutti i dossier sul tavolo tra Italia e Turchia
Roma e Ankara hanno una visione pragmatica senza battaglie ideologiche, ha detto Cavusoglu ai Mediterranean Dialogues in corso a Roma. Crosetto ad Akar: collaborazione importante. Sul tavolo la possibile modernizzazione del sistema di difesa missilistico francese Samp-T, le interlocuzioni diplomatiche dopo la mediazione sul grano e la cooperazione su sicurezza e clandestini
Un gruppo di contatto per uscire dall'impasse Ucraina. Il jolly dell'amb. Sessa
“Balcani, Mediterraneo e Africa sono aree in cui ci giochiamo tra l’altro la sicurezza degli approvvigionamenti e una scommessa importante su una gestione europea del problema dei migranti. In quelle regioni l’Italia deve spendere non soltanto in investimenti, ma anche in una rinnovata attività diplomatica e culturale”. Kosovo-Serbia? “Non si tratta di essere equidistanti, ma equivicini”