Bilancio appeso a un filo e RN che può staccare la spina. Alcuni analisti si spingono a prevedere che una eventuale crisi francese potrebbe provocare una crisi del debito in stile greco. Immaginare di procedere (senza intoppi) con due blocchi in crisi come quello francese e tedesco è già difficile sulla carta, per questa ragione si sta diffondendo una certa preoccupazione tra gli investitori internazionali che potrebbero puntare su altri Paesi caratterizzati da una maggiore stabilità, come l’Italia
Fmi
Georgieva torna sul Mes, ma Meloni ha già fatto la sua scelta
La premessa secondo il numero uno del Fmi è che la ratifica del Mes sia “una questione sovrana, ogni Paese decide cosa è meglio”. Ma Giorgia Meloni ha da tempo ribadito la posizione italiana su quello che considera uno strumento obsoleto. E torna di attualità il caso tedesco
Con il Piano Mattei Italia e Ue rinsaldano i rapporti con l'Africa. Parla Sanguini
“Tunisia ed Etiopia? Due punti di riferimento non solo storici ma anche attuali e quindi tutto ciò che va a favore di questi due Paesi deve essere considerato positivamente e sostenuto. L’errore da evitare? La distrazione: viviamo in un mondo in cui ogni giorno si presenta un’emergenza”. Conversazione con Armando Sanguini, già ambasciatore italiano in Tunisia e in Arabia Saudita e ora senior advisor Medio Oriente e Nord Africa dell’Ispi
Tunisia, Balcani, Ue, la chiave è l'integrazione. La versione di Fassino
“L’accelerazione dell’integrazione dell’Ucraina è una necessità per la stabilità e la sicurezza di quel Paese e dell’Europa e non può venire a scapito dell’integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali. Occorre che ci sia un’accelerazione nei processi di adesione dei Paesi balcanici e un’accelerazione anche dell’integrazione dell’Ucraina”. Conversazione con l’ex presidente della commissione esteri della Camera, già Guardasigilli, Piero Fassino
La prima risposta Ue alla crisi tunisina. Cosa rischia Saied
Pronto un pacchetto di assistenza finanziaria parallela all’accordo con l’Fmi. Menia (FdI): “Da un lato l’auspicio è che la linea di credito dell’Fmi possa trovare concretezza, dall’altro è altrettanto fondamentale richiamare su rischi sociali che un eventuale aggravamento della crisi porterebbe. Grazie al Piano Mattei l’Italia ha finalmente un ruolo construens”
Vi racconto incubi e sogni dei tunisini. Parla Imen Ben Mohamed
Polveriera Tunisia, tra Parlamento senza controlli e stampa esclusa dalle sedute. “Famiglie intere arrestate senza motivo: è in atto una deviazione dittatoriale molto grave. Al di là del cosiddetto ‘disegno nero’, Saied ha fatto tabula rasa su potenziali riforme come i diritti delle donne e le trasformazioni economiche. Qui mancano gli alimenti”. Conversazione con l’ex deputata del partito Ennahda
Fondi e migranti. Il dossier tunisino e il bivio dell'Italia
Tunisi chiede 2 miliardi al Fmi, ma il Fondo tentenna per via di un regime considerato autoritario. Nel mezzo la rotta migratoria mediterranea che impatta sulle coste italiane e il parallelismo con la Turchia del 2016, che per ‘ospitare’ cinque milioni di siriani incassò miliardi dall’Ue. Telefonata Meloni-Romdhane
Né candele né fiammiferi, la ricetta Schaeuble non basta contro la recessione
L’ex ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble, ha lanciato un duro monito ai tedeschi, invitandoli a dotarsi di candele e fiammiferi, mettere un secondo maglione, non lamentarsi, perché “molte cose non possono essere date per scontate”, dimenticando che le cause della totale dipendenza dal gas russo vanno ritrovate nelle scelte operate anche dal governo di cui ha fatto parte
Inflazione. La grande minaccia. Il live-talk di Formiche
Lunedì 31 gennaio alle ore 12:00 il live-talk della rivista Formiche. Partecipano Pier Carlo Padoan, economista, accademico e già ministro dell’Economia, Laura Castelli, vice ministro dell’Economia, Luigi Marattin, presidente della Commissione Finanze della Camera e professore di Economia politica all’Università di Bologna e Moreno Zani, presidente di Tendercapital. La diretta su questa pagina e su Facebook
L’Iran fra emergenza Covid-19 e crisi economica. Parlano Pedde e Negri
La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha annunciato di aver rifiutato l'aiuto americano per combattere il coronavirus, che nella Repubblica islamica è dilagato molto violentemente e prodotto migliaia di morti (probabilmente molti di più di quanti dichiarati da Teheran: secondo l'Oms un quinto dei reali). "Non so quanto queste accuse siano vere, ma chi sano di mente si fiderebbe ad accettare…