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manifattura, industria

Servono imprese competitive per un Paese che vuole crescere

Di Marcella Panucci

L’Italia è ancora oggi la seconda potenza industriale in Europa e la settima al mondo, e questo risultato non è frutto del caso ma dello sforzo costante di adattamento e rinnovamento di un sistema produttivo straordinariamente vitale, basato su un modello di imprenditorialità diffusa che ha nelle economie di specializzazione la sua principale arma competitiva e nelle aree dei distretti…

Il giornalismo ai tempi del doping informativo gialloverde

Sono trascorsi poco più di nove mesi dalle elezioni politiche nazionali e sei dalla formazione dell’attuale governo. È un tempo sufficiente per tracciare prime analisi e valutazioni sullo stato di salute dell’informazione pubblica con particolare attenzione alle Tv. Partiamo allora da una preliminare e necessaria constatazione per leggere con chiarezza i dati del monitoraggio televisivo Agcom degli ultimi mesi: in…

Obiettivi e strategie per vincere la sfida del governo Conte. La versione di Scotti

In un tempo come quello che stiamo vivendo, l’esercizio della previsione ha dinanzi a sé grandi difficoltà. Dire cosa sarà del governo italiano, dunque, è parecchio azzardato; vale, piuttosto, provare a leggere i segni dei tempi e con questa lettura cercare di sviluppare qualche utile riflessione. Le prossime elezioni europee rappresenteranno, inevitabilmente, uno spartiacque per tutti i governi nazionali dei…

La sindrome di Torino contagia anche l'automotive (nonostante Conte)

Un po' come cercare la stazione giusta alla radio, c'è sempre quel fruscio quando si passa da un'emittente all'altra. Tra governo e mondo produttivo sta succedendo esattamente questo. Il primo non è sintonizzato sulle frequenze del secondo. Ed è un problema. Lo si è capito ieri, a Torino (qui il resoconto di Formiche.net), dove quasi tre quarti del pil italiano,…

Un consiglio all'Europa, di rigidità si muore. Parla Vladimiro Giacché

Un accordo tra Italia ed Europa? Possibile, probabile, in fin dei conti auspicabile. Perché prendersi a pugni non conviene, a nessuno dei due. A meno di 20 ore dall'approdo della manovra gialloverde nell'aula alla Camera è più che lecito chiedersi se alla fine tra Roma e Bruxelles scoppierà la pace. Per un Paese che, almeno a sentire la maggiore banca…

La quota 100 e le (mezze) ragioni di Boeri spiegate da Fiorella Kostoris

C'è un grande equivoco di fondo sulle pensioni. Premesso che non esiste al mondo un intervento di finanza pubblica gratis, l'andare in pensione prima del previsto sta creando qualche problema di troppo sulla comprensione della partita per lo smontaggio della legge Fornero. La domanda è: ha ragione il presidente dell'Inps Tito Boeri, quando agita lo spettro del collasso della previdenza…

Alitalia

Mercato e governo, Gubitosi parte col vento in poppa in Tim

Le carte sono in regola. Meno male, così sarà più facile vincere la sfida della rete unica. Luigi Gubitosi, ex dg Rai e fino a poche ore fa commissario Alitalia, è da ieri sera al timone di Tim, dopo il ribaltone della settimana scorsa che ha visto Amos Genish uscire sconfitto dal confronto con il board e in particolare con…

Alitalia, il corto circuito è servito

Camperemo mille anni, ma un attimo prima di tirare le cuoia potremo chiedere a che punto sia il salvataggio di Alitalia, tanto l’evento è ricorrente, nella nostra storia. Che le cadute e ricadute, in un mondo in cui la mobilità e i viaggi aerei si moltiplicano, abbiano a che vedere con costi esagerati e operatività rachitica, in un combinato di…

Golden power, perché il governo fa bene a chiudere l'outlet Italia. Parla Rinaldi

"È giunto il momento di chiudere l'outlet Italia, dove Paesi extra-europei e non solo conducono da tempo uno shopping che impoverisce la nazione". A dirlo a Formiche.net è Antonio Maria Rinaldi, docente di Politica economica alla Link Campus University e allievo di Paolo Savona, che commenta così il dossier Magneti Marelli, le acquisizioni straniere e l'accelerazione dell'attuale governo sul tema…

Vi spiego che cosa ha spinto Confindustria a passare al contrattacco. Parla Jannotti Pecci

Non sono stati mesi facili per Confindustria. Alle prese con stati d'animo sempre diversi, man mano che lo spread saliva e che Lega e Movimento Cinque Stelle cercavano l'equilibrio. Prima dell'avvento del governo gialloverde, la paura mascherata da rabbia in seguito alla divulgazione delle misure del contratto. E dunque, un'assemblea (fine maggio) che più infuocata e velenosa non poteva essere.…

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