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Finlandia sì, Svezia no. Il gioco geopolitico di Erdogan secondo Fassino

Il Regolamento di Dublino? Sorpassato, perché pensato in un’altra fase, con altri flussi migratori e in un altro contesto internazionale. Serve un’azione da parte degli altri membri della Nato che faciliti un’intesa e consenta di aprire le porte alla Svezia. “La Turchia tende a spingere la propria influenza su tutto il Medioriente, l’importante è che non sia destabilizzante di un quadro già molto precario”. Conversazione con l’ex presidente della commissione esteri della Camera, già ministro della Giustizia

Mediterraneo orientale

Mediterraneo ed energia. Le strategie tra sicurezza, sviluppo e transizione

Alla conferenza della Nato Defense College Foundation, una serie di relatori esperti ha esplorato la convergenza tra energia e sicurezza nel bacino mediterraneo (cornice naturale della proiezione italiana) concentrandosi sui giacimenti di idrocarburi e gli impatti di cambiamento climatico e transizione, passando per i delicati equilibri politici, le opportunità di cooperazione nel Mediterraneo orientale e come integrare i mercati energetici per favorire lo sviluppo

Tunisia, il Piano Mattei può funzionare. Melcangi spiega perché

“La possibilità di ricadute sulla Libia sono molto elevate, bisogna essere pronti. Se il capofila può essere l’Italia, con l’Ue, ciò significa che va sollecitata Washington a sostenere economicamente la Tunisia, soprattutto se tarderanno i prestiti del Fmi”. Conversazione Alessia Melcangi, docente e analista dello Iai

Non solo Francia. Cosa porta a casa Meloni dal Consiglio europeo

Riaperta la comunicazione con Parigi, ora occorre affrontare la crisi politica/migratoria in Tunisia dove Francia e Italia possono fare fronte comune. Capitolo alleanze: Spagna e Grecia, prossime al voto, hanno dossier comuni su cui lavorare anche in vista della nuova Commissione. Procaccini: “Ecr e Ppe? Evoluzione naturale”

Dopo i Rafale, gli F-35. La decisione greca e quel viaggio in Italia

L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone riceve l’omologo greco Kostantinos Floros, un’occasione per armonizzare le strategie tarate sul Mediterraneo (centrale e orientale), ma anche per riflettere sulle potenzialità delle politiche Nato

Via le quote cinesi o bando totale. Alta tensione Usa-Cina per TikTok

L’aut aut provoca l’ira dell’azienda e del governo cinese, che chiede di smetterla con “attacchi ingiustificati”. Anche il Regno Unito vuole bandirlo per i suoi funzionari, così come Canada, Belgio e Commissione europea. L’Italia non ha ancora chiarito come vuole muoversi

Francesco Naso

L’illusione degli e-fuels e l’ineluttabilità dell’elettrico. Parla Naso (Motus-E)

In Ue si dibatte di carburanti sintetici, che rimangono una non-soluzione. Intanto il mercato ha già deciso: la vera protezione dei posti di lavoro (e dell’industria) passa dall’auto elettrica. In questa intervista il segretario generale di Motus-E traccia l’evoluzione dell’automotive, pro e contro delle tecnologie a disposizione e come preservare la competitività italiana su scala globale

Italia e Israele disegneranno il futuro del Mediterraneo. Il punto di Nirenstein

“Le proteste di piazza? Legittime, ma ingiustificate. Netanyahu è stato eletto democraticamente nel paese più liberale che si possa immaginare, dove si insegna il pacifismo nelle scuole, mentre altrove si fa propaganda insegnando ad ammazzare gli ebrei. L’asse Roma-Tel Aviv? Strategico per il futuro dell’Ue e dell’occidente, anche in chiave anti cinese e anti iraniana. Meloni solida nella lotta all’antisemitismo”. Conversazione con la giornalista e scrittrice, già parlamentare e membro del Jerusalem Center for public affairs

Perché sarà il gas il piatto forte del vertice Meloni-Netanyahu

Roma e Tel Aviv, oltre ad essere potenziali punti cardinali sulla traiettoria del gasdotto EastMed, vantano una comunanza di strategie euroatlantiche e una proiezione comune circa la sicurezza dell’approvvigionamento energetico

La Global Italy del governo Meloni secondo Pelanda

“Ciò che va notato dopo i viaggi di Giorgia Meloni è che l’Italia possiede una struttura istituzionale e diplomatica con una capacità di penetrazione commerciale ed economica molto più forte di quello che si pensava”. La Via della Seta? “Il memorandum con la Cina non verrà rinnovato”. Il bilaterale Italia-Usa? “Dovrà concentrarsi su quello di cui gli Stati Uniti hanno più bisogno, ovvero una convergenza militare molto superiore a quella che c’è”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica Carlo Pelanda

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