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Perché l’addio di Volpi inguaia Salvini (a Washington ma anche a Roma)

L’ex sottosegretario e presidente del Copasir esce dal partito dopo 30 anni di militanza “con la sensazione di chi sente di non far più parte di un progetto e non per propria scelta”. Pesano “ambiguità” sull’Ucraina e “certi distinguo” del leader. Un’uscita che è una novità e un problema per il Carroccio

Salvini, le sanzioni alla Russia e quelle posizioni anti Ue che ricordano il 2019

Il dualismo con Meloni, la nota imprevedibilità di Berlusconi nelle ultime battute delle campagne elettorali, il timore di perdere voti anche verso partiti come Italexit e il recente sorpasso nei sondaggi da parte del M5S. Il leader della Lega insiste con le critiche alle mosse europee contro Mosca

Salvini critica le sanzioni, di nuovo e nonostante i numeri parlino chiaro

Parlando di richieste di imprenditori e rispolverando un po’ dell’euroscetticismo del campagna elettorale di 4 anni fa, il leader della Lega critica le mosse Ue contro la Russia. Peccato che…

Pera o Ferragnez? L’Italia davanti al guado dell’egemonia culturale

Il vecchio modello è finito ma quello nuovo ancora non è nato. Una crisi che non riguarda soltanto il nostro Paese ma qui non c’è rimasto molto culturalmente e bisogna ricostruire forse più che altrove. Il commento di Francesco Sisci

Occhio alle dipendenze da Russia (gas) e Cina (tech). Parla Dreosto (Lega)

Intervista con l’eurodeputato candidato al Senato in Friuli-Venezia Giulia. Sul caro bollette: “Se l’Ue tarda, è necessario agire a livello nazionale. Dire no al nucleare è follia”. La Russia cessi “immediatamente le ostilità” in Ucraina, l’Italia può “mediare per il cessate il fuoco”. La Cina è “inaffidabile”. Taiwan? “Lì si giocano i futuri assetti mondiali”

Dove e perché Salvini sbaglia sulle sanzioni. La versione di Polillo

Ecco il limite vero della posizione della Lega: ridurre il problema delle sanzioni a un fatto puramente tecnico, che annulla i sottostanti problemi di carattere politico. L’analisi di Gianfranco Polillo

Se la Lega è meno transatlantica. Mappa geopolitica degli esclusi dalle liste

Elenchi in chiaroscuro. Salvini lascia fuori figure come l’ex presidente del Copasir Volpi, Ferrari, Iwobi, Lucidi e Picchi. Dentro, ma con sfide non tutte in discesa, Formentini, Arrigoni, Grimoldi e Zennaro. Confermata la sottosegretaria Pucciarelli. Da Bruxelles arriva Dreosto, impegnato sulle sfide delle autocrazie di Mosca e Pechino

Di Aula e di governo. Perché Meloni lavora su due liste diverse

Candidati per le Camere in una, papabili ministri nell’altra. Così Fratelli d’Italia punta a evitare che i doppi incarichi mettano rischio la tenuta della possibile futura maggioranza di centrodestra

Il Credo di Salvini e la Chiesa Ortodossa (russa). Parla il prof. Annicchino

Dall’euroscetticismo del 2018 allo slogan di questa campagna elettorale che sfrutta le ambiguità della fede. Il percorso della Lega, con un paradosso: l’elettorato religioso in quanto tale non esiste più 

Gli errori che il centrodestra (e Meloni) non deve commettere. La versione di Campi

“Meloni è giovane ma è in politica da anni, ne conosce bene i meccanismi e gli anfratti. Sa fino a che punto ci si può spingere senza farsi male”. E il centrodestra? Nessuno deve pensare di poter imporre scelte o dare le carte senza consultare i partner di coalizione. Conversazione con Alessandro Campi, docente di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Perugia

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