Il leader 5S aspetta l’evento “nazionale” perché quella di giovedì è “del Pd”. Ma le sue parole premiano la mossa di Letta e sembrano confermare la difficoltà a chiedere a Mosca di fermare l’invasione
movimento 5 stelle
Putin non vuole la pace ma invoca i pacifisti (anche quelli italiani)
La diplomazia europea mette in guardia dalla trappola di Mosca: il Cremlino vuole convincere il mondo di un’inversione di ruoli tra aggressore e aggredito, provando a dettare le sue condizioni per il cessate il fuoco. E così fa breccia in certi ambienti anti Usa e Occidente
L’alchimia delicata dietro i risultati delle urne. Scrive Sisci
Dopo questo voto, condizionato da come gli schieramenti hanno usato la legge elettorale, le cose sono ancora più complicate. Prima i numeri, poi la politica, infine le prospettive
Pontieri al lavoro tra Pd e M5S. Aspettando il nuovo segretario (e il Lazio)
Bettini e De Masi in prima linea. Le loro interviste dimostrano la volontà dei pentastellati di rifare la “cosa giallorossa”. Ma molto dipenderà da chi prenderà il posto di Letta
Energia, alleanze e Ucraina. Il programma 5S spiegato da Appendino
L’ex sindaca ha chiuso la campagna elettorale nella sua Torino: “Letta ha combinato un vero e proprio pasticcio politico, rinnegando il governo Conte II per sposare l’agenda Draghi”. Sulla crisi “serve nuovamente una risposta europea forte e immediata” come sul Covid
Sanzioni e armi. I siluri di Draghi a Salvini e Conte
Parlando delle alleanze politiche, il presidente del Consiglio sottolinea l’importanza di proteggere gli interesse degli italiani. Le restrizioni a Mosca? “Funzionano”, dice. “Non si può inorgoglirsi dell’avanzata ucraina dopo che si è votato contro l’invio delle armi”. Lega e M5S avvisati
Le giravolte di Conte sulle armi all'Ucraina
“I progressi delle forze ucraine sono un’ottima notizia e dimostrano che Kiev – grazie all’enorme afflusso di armi dall’Europa e dagli Stati Uniti – è in grado di respingere l’invasore russo. Per questo abbiamo acconsentito agli aiuti. Adesso la priorità è la pace”. Come nasce la contorsione verbale del leader del Movimento 5 Stelle
Chiunque vinca alle urne, la cultura ha già perso
Ciò che emerge dalla lettura dei vari programmi dedicati alla cultura è l’evidenza che ognuno dei programmi riflette una visione della cultura strumentale al proprio “elettorato” e, per questo, un po’ distante dalla realtà. L’analisi di Stefano Monti, partner di Monti&Taft
Cosa c’è dietro il cerchiobottismo di Conte su Putin. Scrive Mayer
“Nessuno dica che non vuole la pace”. Con tono perentorio il leader 5S coltiva la sua ambiguità in politica estera. Ma il suo nervosismo è giustificato da due grandi fardelli. Il commento di Marco Mayer
Pera o Ferragnez? L’Italia davanti al guado dell’egemonia culturale
Il vecchio modello è finito ma quello nuovo ancora non è nato. Una crisi che non riguarda soltanto il nostro Paese ma qui non c’è rimasto molto culturalmente e bisogna ricostruire forse più che altrove. Il commento di Francesco Sisci