Skip to main content

I due vice e le nuove regole del premier (anche per le riforme)

Antonio Tajani e Matteo Salvini in questo nuovo esecutivo non sono controllori di un premier terzo (come Conte), ma collaboratori di un premier che decide

Una maggioranza a tre velocità. Riuscirà Meloni a guidare l'auto dell'Italia?

Il premier spinge sull’acceleratore, Salvini sul pedale del freno, Berlusconi guarda malinconico e a volte rabbioso il retrovisore. Riuscirà la presidente del Consiglio a trascinare tutta l’auto, nonostante i due riottosi compagni di viaggio scommettano forse sul deragliamento?

Mare, porti e geopolitica. Programmi e obiettivi dei dicasteri chiave

Salvini o Musumeci? Visto che le deleghe (che riguardano anche la sicurezza sottomarina) verranno meglio definite non prima di una quarantina di giorni, c’è tutto il tempo per gestire al meglio una divisione di compiti che, vista la peculiarità dell’argomento, non è una questione di poltrone ma di policies

Cosa succede al salvinismo se al Senato la spunta Calderoli

Il suo nome come seconda carica dello Stato potrebbe essere la prima mossa interna della Lega post salviniana che inizia un’altra pagina della sua storia. Dai territori musi lunghi, anche per Fontana e Crippa. E c’è chi guarda al nuovo corso di Romeo e Molinari

Elezioni cruciali come nel '48. I rischi per Meloni nell'analisi di Passarelli

“Come nel dopoguerra, decideremo se stare nel campo atlantico o nel campo delle democrature”. Intervista al politologo e docente alla Sapienza: “Il problema di Meloni rimane comunque la debolezza dei suoi alleati. Da Berlusconi e Salvini gaffes e debolezza oratoria. Il Terzo Polo? Non solo novità elettorale, ma personalizzazione che gli italiani cercano”. E sul perché i 5 Stelle vanno forti al Sud…

Meglio una Meloni forte di una debole, scrive Foreign Affairs

Di Matteo Turato

Un governo instabile che deve continuamente cercare il compromesso con gli alleati (Salvini in particolare) sarebbe una cattiva notizia per l’Italia. Ecco perché, se dovesse vincere il centrodestra, Nato, Unione Europea e investitori internazionali sarebbero più tutelati da una maggioranza solida targata Meloni, scrivono il prof. Jones (EUI) e l’analista Ardissino sulla rivista americana

Meloni spauracchio europeo? Non proprio. Ecco perché

La fedina europea di Meloni e di FdI non è immacolata. Ma lo spauracchio intorno alla cavalcata del partito  potrebbe essere esagerato. Pesano i voti contro il Pnrr, ma chi andrà a Palazzo Chigi a ottobre sarà costretto a giocare secondo le regole. E a Bruxelles i meloniani si sanno ormai muovere molto bene

Centrodestra a stelle e strisce. Una bussola

Il via vai a Villa Taverna, il lavorìo dei pontieri per spegnere le polemiche russe, il team atlantista nella società civile. Da Giorgetti a Zanni, da Valentini ad Urso, da Crolla a Giubilei. Guida ragionata all’American connection nel centrodestra

Con Meloni sarà fine dei giochi russi. Parla Delmastro (FdI)

Intervista al deputato e responsabile Esteri di FdI: i Cinque Stelle i veri sospettati del patatrac (russo?) del governo ma Salvini faccia attenzione a chi si circonda. Meloni garanzia euroatlantica, sposterà a ovest la bilancia del centrodestra. Premiership? Con lei i giochetti non funzionano

Putin, unire i puntini. Cosa vuole (davvero) la Russia a Roma

Sì, nelle ambasciate, specie quelle russe, da sempre spie e feluche si danno il cambio. E sì, se in Russia contattassimo un partito di opposizione, succederebbe il finimondo. Ma nella polemica sul caso Salvini manca un dato di realtà. Il commento del prof. Giovanni Savino

×

Iscriviti alla newsletter