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Speciale Elezioni Europee

Meloni contro i caminetti Ue, così vincerà l'astensionismo

Nelle comunicazioni alla Camera in vista del consiglio europeo, la premier difende il risultato elettorale e annuncia che non farà passi indietro circa le proprie convinzioni solo per strappare un incarico che “all’Italia spetta di diritto, in quanto paese fondatore”

Commissari, accordi e trattative. Cosa si muove in Ue

Il Consiglio europeo in programma per giovedì e venerdì della prossima settimana potrebbe confermare già le decisioni prese tra oggi e domani. Anche se un grande punto interrogativo è rappresentato dalla Francia, in attesa delle elezioni anticipate che potrebbero cambiare le carte in tavola

Da Tajani a Salvini e da Meloni a Schlein, le campagne social dei leader ai raggi X. I voti di Giordano

La campagna social di Salvini ha penalizzato sia lui che il candidato Vannacci, nonostante abbia fatto un boom di preferenze. Meloni con il video off-topic sulle ciliegie ha registrato un picco di visualizzazioni su Instagram e TikTok. Il Pd regge grazie agli amministratori, mentre la forza “tranquilla” di Tajani funziona. I social possono essere un antidoto contro l’astensionismo. E il silenzio elettorale va superato. Conversazione con lo spin doctor di Arcadia, Domenico Giordano

Le ultime elezioni europee e la cultura della democrazia. Il nesso secondo Monti

Stefano Monti riflette sul perché l’affluenza al voto nel nostro Paese è il riflesso di un progressivo e inesorabile allontanamento dei cittadini non tanto alla politica, ma alla cultura stessa della democrazia

Ecr di Meloni cambierà il paradigma europeo. Procaccini spiega come

“Qualcuno ha pensato che Giorgia Meloni fosse solo una piccola sovranista e invece abbiamo appurato che rappresenta proprio un nuovo paradigma della destra europea”, spiega a Formiche.net Nicola Procaccini, non solo co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, ma uno di quelli che a Bruxelles ha lavorato da tempo per una legittimazione (politica e personale) dinanzi ai vertici europei

Tutte le ragioni di Schlein per festeggiare. Parla Parisi

Elly Schlein ha tutti i titoli per godersi questo risultato. È vero che il polo capeggiato da Meloni esce dalla competizione meglio dall’ancora ipotetico campo largo, ma i partiti e i leader che avevano sfidato il suo Pd ne escono indiscutibilmente disfatti. I partiti del centrodestra sono serenamente divisi sul futuro e rissosamente aggrappati al presente. Il Movimento 5 Stelle è ridimensionato ma faticherà ad essere junior partner. E ciò che sta accadendo in Francia ci dice tanto sull’Occidente. Intervista all’ex ministro e docente universitario, Arturo Parisi

Perché l'asse Meloni-von der Leyen conviene a entrambe. Parla Palano

Il risultato uscito dalle urne ci consegna un quadro nel quale sono le persone a prevalere, più che i partiti in sé. Dalla personalizzazione, l’unico che viene penalizzato è il Movimento 5 Stelle, il grande sconfitto. Questo, nei rapporti con i dem, lo indebolisce ulteriormente e lo rende un partner meno appetibile. La Lega a traino Vannacci potrebbe essere un’insidia per il governo e a Meloni conviene l’asse con von der Leyen. Conversazione con Damiano Palano, politologo e direttore del dipartimento di Scienze politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Perché la notizia della morte del Belgio è esagerata

Di Lorenzo Farrugio

Il Belgio conserva molti punti di forza, come un’economia cresciuta del 66% in 30 anni, la seconda minore diseguaglianza per distribuzione patrimoniale nell’Unione Europea e un Pil pro capite superiore a quello di francesi e tedeschi. Dopo tutto è lo Stato fallito con più successo al mondo

Sinistra in panne, ma la destra non sfonda. Il post europee della Spagna

Dalle euro-urne è emersa numericamente la vittoria di Feijoo (22 seggi a 20), ma non tale da mettere in pericolo l’esecutivo che resta agganciato esclusivamente ai desiderata dei catalani, in attesa materialmente dell’amnistia. Le dimissioni di Yolanda Diaz da leader del Sumar non solo rappresentano un’eccezione, ma spiegano nel dettaglio il quadro anche sentimentale (oltre che politico) che si è creato nel Paese, dove la sinistra non è riuscita a proseguire l’esperienza di Podemos

Il Parlamento Ue non è stravolto, ma la politica sì. Parla Martinelli (Milano-Bicocca)

Dopo il voto, i passi tecnici saranno la proclamazione degli eurodeputati e la formazione dei gruppi, dopodiché si passerà al lato più politico: la scelta di un nome per la presidenza della Commissione e a seguire tutti i commissari, che dovranno essere poi votati dal Parlamento Ue. Nel mezzo, un cambiamento del quadro politico inedito, le cui conseguenze non sono del tutto prevedibili. Conversazione con Claudio Martinelli, Università di Milano-Bicocca

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